Ristretto – Il viaggio di Papa Francesco in Iraq rappresenta non soltanto un momento storico per le religioni del mondo, ma anche per il momento in cui è avvenuto e per le conseguenze geopolitiche che avrĂ .
IL VIAGGIO DEL PAPA
Con il suo recente viaggio Papa Francesco è diventato il primo leader della Chiesa Cattolica Romana a visitare l’Iraq, con l’obiettivo di rafforzare un dialogo inter-religioso e aiutare una nazione distrutta da guerre e crisi economiche continue.
Nonostante le difficoltà dovute alla Covid-19 e alla situazione della sicurezza, Papa Francesco è rimasto fermo nel suo desiderio di visitare un Paese bisognoso di pace che ospita al suo interno una delle comunità cristiane più antiche del mondo. Il programma di viaggio del Pontefice ha previsto visite a Baghdad, alla Piana di Ur, alle città di Erbil e Mosul, fino a Qaraqosh nella Piana di Ninive.
Il momento saliente è stato senza dubbio il momento di confronto e dialogo con il Grande Ayatollah Ali al-Sistani, il leader spirituale dei musulmani sciiti iracheni, che mai aveva ricevuto un capo della Chiesa Cattolica prima d’ora.
Fig. 1 – Papa Francesco circondato da figure religiose durante un incontro inter-religioso nell’antica cittĂ di Ur, nel sud dell’Iraq. 6 marzo, 2021
Ponendo l’accento sulla storia condivisa di ebrei, cristiani e musulmani, il cui progenitore religioso è Abramo (nato proprio a Ur, in Iraq), il Papa ha voluto lanciare il suo appello all’unitĂ , alla fratellanza e alla condanna di guerre e violenze. L’obiettivo è stato quello di rafforzare i legami con i musulmani sciiti e portare supporto a una popolazione cristiana decimata da anni di conflitti. I cristiani d’Iraq, infatti, hanno dovuto subire diverse persecuzioni negli anni recenti: piĂą di un milione di cristiani è fuggito dall’inizio dell’invasione dell’Iraq guidata dagli americani nel 2003. Attualmente i cristiani in Iraq sono circa 500mila.
Nonostante gli aspetti spirituali, il viaggio del Papa ha anche un’importante valenza geopolitica. Infatti l’incontro tra il Papa e al-Sistani rappresenta un momento politico rilevante di vicinanza fra la cristianitĂ e la comunitĂ sciita irachena, da anni in contrasto con la maggioranza sciita iraniana per la supremazia tra i fedeli dell’Islam sciita. Papa Francesco ha quindi riconosciuto implicitamente al-Sistani come proprio interlocutore privilegiato nell’Islam sciita, ponendo così l’Iraq in una posizione di leadership rispetto al vicino Iran.
Paolo Sasdelli
Immagine di copertina: Photo by Annett_Klingner is licensed under CC BY-NC-SA