In 3 sorsi – Il Parlamento Europeo ha discusso, nel corso di una seduta verbalmente accesa, l’esito della Brexit, e ha votato a maggioranza una risoluzione poi comunicata alla Commissione Europea, al Consiglio UE, ai Governi dei Paesi membri – e in particolare al Governo britannico
1. LA VOCE DEL PARLAMENTO – La sessione plenaria del Parlamento Europeo tenutasi a Bruxelles il 28 giugno ha esposto chiaramente la posizione dell’organo democratico dell’Unione Europea in riferimento al referendum noto come Brexit: negoziati certi e in tempi stretti per una definitiva uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, nel pieno rispetto della volontĂ democratica del popolo britannico. Nel corso di quella che è parsa ai media e all’opinione pubblica una sessione turbolenta, in cui si sono mischiate soddisfazione per la vittoria politica ottenuta da Nigel Farage – ormai ex capo del partito indipendentista britannico Ukip e volto della vittoria del Brexit – e ritrovato sentimento europeista di deputati come il liberale Verhofstadt – che si è speso in un attacco frontale nei confronti di Nigel Farage –, gli eurodeputati hanno espresso una marcata volontĂ di progressione per l’UE, identificando in Brexit un punto di svolta per l’Unione e i suoi cittadini.
2. LA RISOLUZIONE NEI DETTAGLI – Il Parlamento Europeo ha evidenziato la stringente necessitĂ di iniziare il piĂą presto possibile le procedure per l’uscita del Regno Unito dall’UE, descritte dall’art. 50 del Trattato di Lisbona, riconoscendo altresì che una prima formale comunicazione in questo senso deve avere origine dal Governo britannico, come stabilisce sempre l’articolo 50 del Trattato. Oltre alle formali constatazioni riguardo il voto inglese e le sue conseguenze immediate, il Parlamento ha sollecitato un impegno maggiore di tutte le istituzioni europee al fine di fronteggiare nella maniera piĂą unita possibile le nuove sfide che l’attualitĂ mondiale pone davanti all’Europa. In particolare, il Parlamento sottolinea la possibilitĂ per alcuni Stati di procedere attraverso un percorso di integrazione piĂą specifica, finalizzata al rafforzamento del nucleo fondante dell’Unione e alla risoluzione di quelle questioni internazionali che sempre piĂą richiedono una via comune.
Un processo di consolidamento quindi per l’Unione, in un periodo di turbolenza su scala mondiale, che vede l’Europa orientarsi a fatica tra i giganti del mondo. Questo percorso comincia dall’adozione di misure politicamente piĂą forti in tema di esteri e sicurezza comune, passando per una politica di migrazione coesa sia in territorio UE che nei Paesi di origine (come proposto con il cosiddetto Migration Compact) e che coniughi al suo interno la necessaria solidarietĂ umana con la giustezza delle norme che si richiede a chi fa parte di una comunitĂ (divisione dei profughi in arrivo attraverso gli Stati Membri in base alla loro popolazione).
Dalla risoluzione del Parlamento emerge infine come sia fondamentale che l’Unione proceda compatta in avanti, nell’interesse dei suoi cittadini e nonostante le divergenze sulla velocitĂ di integrazione. Una disunione di intenti in un momento nel quale il mondo, in particolare quello finanziario, guarda a Bruxelles e ne attende un’implosione potrebbe risultare fatale per il progetto europeo.
Fig. 1 – Nigel Farage, leader indipendentista del Ukip, incontra Jean Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea
3. UN DIBATTITO ACCESO – La seduta parlamentare dove si è discusso di Brexit ha avuto anche momenti di accesa verve oratoria. Tra i protagonisti del dibattito merita una menzione il Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker per le sue parole rivolte direttamente al leader indipendentista inglese  durante il suo discorso. Un’accesa volontĂ di risolvere velocemente la questione Regno Unito e procedere ancor piĂą celermente verso un’Unione piĂą forte è emersa dal discorso del leader dei liberali al Parlamento Europeo, Guy Verhofstadt. L’ex premier belga ha infatti sottolineato come l’Unione, se tiene alla sua credibilitĂ , non possa aspettare un nuovo Primo ministro britannico in ottobre per concludere le procedure di uscita della Gran Bretagna.
Luca Orfanò
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
Per approfondire, vi suggeriamo:
- La risoluzione del Parlamento;
- Le dichiarazioni dei protagonisti;
- Video: Guy Verhofstadt si rivolge a Nigel Farage
https://www.youtube.com/watch?v=PJd1UsXeLy0
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Foto: European Parliament