In 3 sorsi – La Commissione europea ha adottato un pacchetto di misure per la finanza sostenibile. La decisione per definire l’impatto dei settori energetici del gas naturale e del nucleare è stata rimandata, ma è già al centro di molte critiche.
1. LA TASSONOMIA VERDE EUROPEA
Il 21 aprile 2021 la Commissione europea ha adottato un pacchetto di misure sulla tassonomia verde che dovrebbe aiutare a ridirezionare i flussi di capitale che arrivano in Europa verso attività maggiormente sostenibili. Nel 2020 il Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG) venne incaricato dalla Commissione di condurre un’analisi su quali settori fosse più conveniente investire per raggiungere gli obiettivi prefissati nel Green Deal (come il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050). Il TEG ha individuato nel proprio report 70 attività distinguendo quelle low carbon da quelle inquinanti, su cui quindi non andrebbero investite risorse. L’atto delegato contenuto nel pacchetto ha tuttavia raccolto diverse critiche, soprattutto da parte del mondo ambientalista, poiché rimanda la decisione sul collocamento dell’energia nucleare e del gas. Alcuni Stati membri, ancorati economicamente a tali fonti energetiche, si erano opposti alla possibilità che gas e nucleare potessero essere penalizzati dalla nuova legge sulla finanza sostenibile. La questione rappresenta ora un terreno di scontro tra molti Stati europei.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Una delle centrali nucleari francesi a Civaux, aprile 2016
2. GLI INTERESSI IN GIOCO
Il tema del gas naturale vede coinvolti almeno 10 Paesi, principalmente dell’est Europa, che vorrebbero classificare il gas come fonte idonea alla transizione energetica. Stati come Grecia, Ungheria, Bulgaria, Polonia e Romania fanno del gas naturale un elemento imprescindibile per i propri mix energetici, ritenuto fondamentale anche per il suo ruolo nella produzione di idrogeno blu. La Commissione ha comunque stabilito una soglia massima di emissioni di gas serra per ogni tipo di attività , corrispondente a 100 gCO2/kWh. Gran parte delle centrali a gas nell’Europa orientale sarebbe quindi esclusa dai possibili finanziamenti pubblici (gli impianti in questione arrivano a emettere 300 gCO2/kWh o più). Il discorso sull’energia nucleare è altrettanto divisivo: il Joint Research Center della Commissione ha definito il settore in questione compatibile con le attività sostenibili della tassonomia verde, sollevando le proteste dei gruppi ambientalisti europei e di alcuni Governi nazionali, che sottolineano in particolar modo il problema dello smaltimento dei rifiuti tossici prodotti dalle centrali nucleari. Sebbene il JRC abbia dato responso positivo, il nucleare dovrà comunque passare al vaglio di altri due organi controllori: il Group of experts on radiation protection and waste management under Article 31 of the Euratom Treaty e lo Scientific committee on health, environmental and energy risks che potrebbero anche ribaltare la decisione presa in prima istanza. Francia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca sono tra i primi sostenitori dello sfruttamento dell’energia nucleare e chiedono alla Commissione di garantire il principio di neutralità tecnologica (per cui ogni Paese ha il diritto di scegliere la tecnologia più conforme alle proprie necessità ).Â
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, maggio 2021
3. COSA DECIDERÀ LA COMMISSIONE
La decisione finale della Commissione su gas e nucleare è stata quindi posticipata al quarto trimestre del 2021 per non creare un’impasse sulla normativa nel suo complesso. Non è escluso che Bruxelles alla fine possa cedere su entrambi i dossier alle pressioni dei Paesi con più interessi economici in gioco – si pensi alla Francia, la cui produzione di elettricità deriva al 70% dalle centrali nucleari. Durante la presentazione delle nuove regole il vicepresidente Valdis Dombrovskis non si era sbilanciato, tuttavia se per il nucleare servirà una valutazione scientifica, saranno poste limitazioni più severe alle attività che sfruttano il gas naturale. Intanto oltre 100 associazioni tra think tank e ONG come WWF e T&E gridano allo scandalo e lanciano un messaggio attraverso una dichiarazione congiunta: l’UE dovrebbe mobilitare le proprie risorse verso fonti energetiche realmente pulite, escludendo di conseguenza gas e nucleare dalla lista di attività sostenibili della tassonomia verde. Â
Matteo Camporese
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