Non solo ISIS tra le minacce più rilevanti per la sicurezza: l’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo è stato rivendicato da un gruppo legato ad al Qaeda
Ieri, a distanza di circa un mese, è arrivata la rivendicazione del gruppo Katibat Al Imam Shamil, gruppo gravitante nell’orbita di al Qaeda, per l’attentato nella metro di San Pietroburgo che ha provocato la morte di 16 persone.
Il gruppo prende il nome dal famoso Imam Shamil che nell’800 riunì i musulmani del Caucaso e li guidò in una rivolta contro Mosca. Non è però da escludere che sia anche un omaggio a Shamil Basaev, avanguardista del jihad nel Caucaso negli anni dell’insurrezione cecena.
Il comunicato è stato diffuso nella giornata di ieri da parte di una testata mauritana – ANI – vicina all’ambiente qaedista che in precedenza aveva già diramato altri comunicati di rivendicazione di gruppi jihadisti locali tra cui AQIM.
L’attacco compiuto – si legge nel comunicato – è una risposta diretta all’appello lanciato tempo fa da Ayman al Zawahiri – capo in carica di al Qaeda – di colpire gli infedeli russi, rei di non avere imparato la lezione impartitagli in Afghanistan anni addietro e di continuare a perpetrare l’omicidio dei musulmani in Siria e in Libia. L’operazione è stata condotta da Akbarzhon Jalilov in occasione della visita del “criminale” Vladimir Putin nell’ex capitale russa.
La possibilità che fosse al Qaeda, o una delle sue filiali, ad aver organizzato l’azione era già tra quelle prese in considerazione, anche da noi. Se la rivendicazione di ieri venisse confermata, sarebbe un monito a ricordare come nell’ambito jihadista non sia da considerare solo l’ISIS ma anche al-Qaeda stessa, che con l’ISIS è in continua competizione.
Valerio Mazzoni
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