AstroCaffè – I complottisti hanno colpito anche Paolo Nespoli, “colpevole” di aver postato una foto della Terra dalla ISS. Un editoriale per spiegare come lo spazio sia costituito da fatti, non da opinioni
Ci risiamo, questo tempo, il XXI secolo sembra ormai essere caratterizzato da un fenomeno inquietante: un rifiuto delle maggiori conquiste scientifiche ottenute negli ultimi secoli. Non entrerò nel merito di diverse questioni molto presenti sui media, ma basti pensare che nell’anno 2017 dopo Cristo esistono persone che (attenzione alla parola) “credono” che la Terra sia piatta. No, non è uno scherzo. Vi inviterei a dare un’occhiata al sito della Flat Earth Society se proprio voleste regalargli un “click”, che invece vi consiglio di regalare a questa pagina di debunking spaziale.
Ma veniamo al motivo principale di questo editoriale. Qualche giorno fa, l’astronauta italiano Paolo Nespoli, nello spazio a bordo della Stazione spaziale internazionale nell’ambito della Expedition 52/53, ha scattato una foto di una catena montuosa sulla Terra. I commenti al relativo post su Facebook hanno dell’incredibile e potete, purtroppo, leggerli qui sotto.
Fig. 1 – Il post su Facebook di Paolo Nespoli commentato da complottisti
Da esperto di questioni spaziali mi trovo spesso a confrontarmi con chi (attenzione alla frase) “non crede” che esseri umani abbiamo messo piede sul suolo lunare. La cosa frustrante è che nonostante la mole di prove che sconfessano le teorie del complotto, il dialogo è a senso unico e l’aderenza ai fatti viene spesso contestata con l’arma dell’opinione. Non credevo però che il complottismo coprisse anche l’orbita terrestre. Siccome non sono solito scrivere senza fornire argomentazioni, eccone alcune sul fatto che la ISS è reale:
- La Stazione spaziale internazionale è un programma che coinvolge direttamente Stati Uniti, Russia, Giappone, Canada e l’Agenzia spaziale europea (che annovera tra i suoi membri ben 22 Paesi tra cui l’Italia). Perché tutti questi Paesi dovrebbero mettere in scena un complotto di queste dimensioni?
- Le aziende che hanno partecipato alla costruzione della ISS, fornendo moduli interi o componenti più o meno complessi si contano a centinaia con migliaia se non decine di migliaia di dipendenti. Come hanno fatto a far tenere a tutti la bocca chiusa sul complotto?
- La spesa totale per la costruzione, il funzionamento e il mantenimento della ISS è di molto più di 100 miliardi di dollari, tutti rendicontati in budget ufficiali. Un complotto molto costoso…
- La ISS si può vedere a occhio nudo passare di tanto in tanto sui nostri cieli. Sembra un aereo, ma diversamente da questo è una luce fissa e non lampeggiante. Non ci credete? Qui c’è un sito dove poter consultare gli orari di passaggio sulla vostra città (o nelle vicinanze).
- Ci sono foto di astronomi amatoriali (perciò non legati ad alcuna agenzia o azienda o lobby o altro…) che riprendono la ISS da terra, a volte mentre transita sul disco solare.
- Se tutto questo non fosse sufficiente esistono migliaia di foto e video in HD delle operazioni a bordo e fuori della ISS, nonché tantissime immagini del nostro pianeta scattate da lì. Ovviamente, gli astronauti hanno in dotazione macchine fotografiche con grandi capacità d’ingrandimento quindi non sorprendetevi per i dettagli. Quasi dimenticavo, su questo sito potete seguire dal vivo il volo della ISS con una telecamera che punta sul nostro pianeta. Immagini mozzafiato, ve lo garantisco.
- Una parola spesa per Paolo Nespoli. Il suo curriculum di “attore” vede presenti una laurea in ingegneria aerospaziale, un passato come ufficiale dell’Esercito italiano (reggimento Col Moschin, forze speciali, non so se mi spiego) e ben tre voli nello spazio (compreso questo).
Fig. 2 – L’astronauta Paolo Nespoli
Per concludere, tutti questi sono fatti documentati e come tali smentiscono le opinioni e le credenze contrarie. Il giorno in cui mi verranno presentati fatti documentati contrari (ma ben documentati, non i classici documentari di teorie del complotto puntualmente smentite) allora, e solo allora, inizierò a scrivere cose diverse. Ma non credo che avverrà.
Emiliano Battisti
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in più
Tempo fa ci occupammo di sfatare qualche mito spaziale qui
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