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La rassegna del Caffè 13 ottobre 2017

La rassegna del Caffè – Cosa abbiamo letto e vi consigliamo questa settimana

2016 – ALLARME A HOUSTON!
Vi ricordate il meraviglioso film di Steven Spielberg 1941 – Allarme A Hollywood? Quell’esilarante commedia in cui l’intero stato della California precipita in una psicosi di massa per paura che i giapponesi siano prossimi a invadere il più grande simbolo americano: Hollywood. C’è anche un fantastico John Belushi che recita nei panni di un capitano di aviazione follemente ossessionato dalla minaccia giapponese, arrivando addirittura a sparare alla radio quando sente lo speaker chiedere alla popolazione di tranquillizzarsi poiché si tratta solo di un caso di psicosi bellica“Mente la radio!!”. FAKE NEWS insomma…  Nel maggio dell’anno scorso, proprio come i californiani nel 1941 di Spielberg, anche alcuni texani (seppur in numero molto minore) sembrano essere stati colti da un attacco di psicosi di massa, questa volta però il presunto invasore è di matrice islamica. La manifestazione è stata promossa da una pagina Facebook chiamata “Heart of Texas” che si è scagliata contro una biblioteca islamica di Houston affermando che quest’ultima avrebbe ricevuto ingenti finanziamenti pubblici. L’accusa si è velocemente rivelata una bufala e infine anche la pagina stessa si è rivelata essere la creazione di una troll factory russa. Quando le fake news di San Pietroburgo diventano real news a Huston: un interessante articolo per CNN.

USA

1. Sempre la CNN riporta una interessante serie di grafici che mostrano l’estremizzazione delle posizioni negli Stati Uniti e, probabilmente, spiega qualcosa del risultato elettorale dello scorso novembre.

2. Come riportato da Reuters, gli Stati Uniti stanno perdendo la pazienza nei confronti del Pakistan. Il Segretario alla Difesa Mattis annuncia che l’amministrazione Trump proverà l’ultima volta a lavorare con Islamabad nel contrasto al terrorismo: se non arriveranno i risultati attesi verranno intraprese tutte le azioni ritenute necessarie in merito

3. Vi proponiamo un articolo più vecchio, ma molto interessante, di The Atlantic. Spesso si fatica a collocare un’esperienza storica in una linea di continuità con il passato (e ci sono varie ragioni valide per tutto ciò). Farlo, però, può aiutare a meglio comprendere alcune decisioni e visioni in politica estera e scoprire, ad esempio, come Woodrow Wilson e George W. Bush condividano molto più di quanto si possa a prima vista immaginare.

4. Una storia di spie che guardano spie che guardano spie; ecco svelato dal New York Times un intreccio davvero interessante. Come l’intelligence israeliana, hackerando Kaspersky, ha scoperto una violazione nella sicurezza americana.

5. È uscito l’indice sulla forza militare americana redatto dalla Heritage Foundation, uno dei più completi lavori sulla tematica tra quelli liberamente consultabili. Le Forze Armate americane non ne escono molto bene. Leggete qui per saperne di più!

ASIA

1. I rifugiati Rohingya sembrano essere ormai un peso insostenibile per lo stato del Bangladesh. CGTN ci spiega nel dettaglio questa situazione critica.

2. Durante un’audizione al Senato il Segretario alla Difesa americano James Mattis ha attaccato esplicitamente il progetto del China-Pakistan Economic Corridor (CPEC), criticando soprattutto il suo passaggio nella regione contesa del Kashmir. Sia Islamabad che Pechino hanno difeso il progetto e risposto polemicamente alle critiche di Mattis, come riportato dal giornale pakistano The Express Tribune.

3. La Corea del Nord starebbe usando segretamente il complesso industriale di Kaesong per la creazione di prodotti tessili da rivendere sul mercato interno e su quello cinese. Il complesso era stato creato di comune accordo con la Corea del Sud come simbolo di riconciliazione, ma nel 2016 Pyongyang lo ha sequestrato con la forza e trasformato in un’area militare. Radio Free Asia ha raccolto le ultime voci sul suo possibile uso per scopi economici. 

4. L’economia indiana appare sempre più in difficoltà, soprattutto a livello di occupazione. Secondo Asia Times il Governo Modi sta sottovalutando il problema e rischia di far fronte a una situazione sociale potenzialmente esplosiva.

AFRICA

1. Negli ultimi decenni la Corea del Nord è riuscita a consolidare una sorta di “diplomazia culturale” in Africa, instaurando con i suoi partner una fiducia che nessuna sanzione al mondo sembra poter abbattere. Secondo Foreign Policy è una questione di cui l’amministrazione Trump dovrà (pre)occuparsi nel breve e lungo periodo.

2. Dopo due mandati sostanzialmente tranquilli, Ellen Johnson Sirleaf si appresta a lasciare la presidenza della Liberia. Su The Guardian si analizza lo scenario politico attuale del Paese e i possibili risultati delle future elezioni.

3. Dopo decenni di missioni e di evangelizzazione “da Nord verso Sud”, Quartz ci propone una riflessione sul fenomeno inverso.  Oggi molti africani della diaspora si battono, infatti, per il recupero delle “radici cristiane” nelle stesse nazioni (come il Regno Unito) che ne avevano promosso la diffusione nei loro paesi d’origine.

RUSSIA

1. In Russia fanno molto discutere le attività del gruppo religioso estremista “Stato Cristiano”, che ha lanciato una violenta campagna di boicottaggio contro il film “Matilda”, accusato di blasfemia. Russia in Translation riporta un breve profilo del gruppo e del suo leader Aleksandr Kalinin, che a livello di fanatismo potrebbe dare tranquillamente lezioni ai talebani e agli uomini di ISIS.

2. I rapporti tra Russia e Stati Uniti sono ai minimi termini e non sembrano destinati a migliorare nel prossimo futuro. Secondo Alexander Gabuev, ricercatore del Carnegie Moscow Center, il conflitto tra i due Paesi è anzi destinato ad accentuarsi, alimentato da fattori strutturali come la mancanza di conoscenza reciproca e l’assenza di seri contatti istituzionali tra le elite politiche russe e americane.

AMERICA LATINA

1. La corruzione comincia ad essere percepita come dilagante nel continente. Il giornale colombiano El Espectador riferisce di un sondaggio operato nel continente.

2. Valor Economico spiega che l’FMI ha alzato le stime circa il PIL brasiliano per il 2017, portandolo da 0,2% allo 0,7%. Un discreto risultato pur in un momento storico davvero non semplic

EUROPA

1. La Russia mantiene mezzi e truppe a distanza d’intervento rapido in Ucraina orientale mentre gli USA addestrano le Forze Armate ucraine a ritmi sostenuti. Da Defense One.

2. Come è nata la questione catalana? E quali sono le ragioni del conflitto attuale tra Madrid e Barcellona? Ce lo spiega History Today in questo lungo e affascinante excursus di storia spagnola e europea.

3. In bilico tra commedia e tragedia, si è conclusa in questi giorni la prima fase dei negoziati per la Brexit. Il capo negoziatore della UE, Michel Barnier, è stato netto nel definire la propria delusione per i lenti progressi. Cosa farà adesso il Regno Unito per uscire dall’impasse? Ce lo spiega Politico. 

Chiudiamo rimandandovi a questa brillante vignetta di KAL per The Economist che ironizza sugli ultimi sviluppi referendari europei.

A cura di Alberto Assouad

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Alberto Assouad
Alberto Assouad

Nato a Roma nel 1993 ma vivo a Milano da sempre. Mio padre è un romano acquisito ma nato a Aleppo. Sarà a causa di questa eredità siriana che oggi mi interesso particolarmente di studi mediorientali e terrorismo. Ho una personalità particolarmente ossessiva che nel tempo mi ha portato ad approfondire e dedicarmi a materie e attività estremamente diverse tra loro. Sono laureato in Architettura al Politecnico di Milano ma in questo momento sto concludendo un master in Relazioni Internazionali e tra poco incomincerò la magistrale di Politiche Europee ed Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ho un oscuro passato da cinefilo accanito, particolarmente attento al cinema etnografico e documentaristico, mentre una delle mie più grandi passioni attuali è la fotografia, meglio se analogica. Sono anche un giocoliere! Il filo rosso che in qualche modo collega da sempre tutti i miei interessi è il viaggio: a fatica riesco a rimanere fermo a Milano per più di un mese di fila. Non è difficile capire perché Hemingway sia il mio scrittore preferito.

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