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La Rassegna del Caffè 20 Ottobre 2017

La rassegna del Caffè – Cosa abbiamo letto e vi consigliamo questa settimana

Come molti di voi sapranno già, il primo anno di relazione in un coppia è di norma il più facile. Il primo anno l’amore e l’entusiasmo prevalgono su tutto e spesso appiattiscono tutti quei difetti dell’altro che alla lunga potranno però diventare difficili da gestire. Durante i primi mesi non diamo troppo peso a tutte quelle figuracce che il partner ci fa fare davanti alla comunità internazionale, alle critiche che fa sempre sui nostri amici o al fatto che di tanto in tanto ci prendere in giro per le nostre fisse religiose e per alcuni valori che non condivide in pieno. Dopo un anno però tutti questi piccoli sassolini iniziano a sentirsi dentro la scarpa e il rapporto di coppia può iniziare a diventare più complesso. Ovviamente stiamo parlando della coppietta Pence – Trump che si sta avvicinando appunto al primo anniversario. I due sembrano in realtà essere abbastanza affiatati e paiono gestire le divergenze di coppia piuttosto bene. Tuttavia in questo profilo del Vicepresidente tracciato dal New Yorker, e riportato da Vox, appaiono, oltre alla profonda influenza di Pence all’interno della Casa Bianca, tutti i sassolini menzionati prima, come gli sfottò del Presidente Trump per la sua religiosità e le preoccupazioni e i rischi connessi al caso Russiagate. 

Ma il Game of GOP non si ferma solo al rapporto Pence – Trump: il Los Angeles Times ci racconta cosa sta avvenendo dietro le quinte del Partito Repubblicano: fazioni che si scontrano, interessi che si intrecciano, necessità di portare a casa qualche riforma importante. Se entro dicembre non si sbloccherà qualcosa al Congresso i repubblicani rischieranno una sconfitta importante alle mid term del prossimo anno. L’inverno sta arrivando.

Tutti sanno che una coppia per funzionare ha bisogno di divertirsi e ridere insieme… e lo sa bene anche The Donald. 

ALTRO DAL NORD AMERICA

1. Secondo Reuters i progressi verso la rinegoziazione del NAFTA sono in alto mare. Le tensioni e le recriminazioni reciproche, invece, crescono. Sembra difficile il raggiungimento di un accordo in quanto i termini proposti dai negoziatori americani sembrano irricevibili in Canada e Messico. Il rischio è quello di vedere crollare il NAFTA entro la fine dell’amministrazione Trump. 

2. Politico ci porta nei meandri della burocrazia americana e dell’amministrazione Trump. Mentre la maggioranza era distratta a seguire le vicende principali (Obamacare e Iran Deal), infatti, l’amministrazione e la burocrazia si sono mosse per introdurre (o tentare di farlo) nuove regole in vari settori, dalla scuola all’ambiente. Ecco le cinque azioni principali restate in sordina.

ASIA 

1. Che fine hanno fatto i colloqui di pace tra Governo e ribelli comunisti nelle Filippine? Dopo un inizio promettente si sono di fatto arenati nei mesi scorsi, tra accuse reciproche e nuovi episodi di violenza. Asian Correspondent fa il punto della situazione e si chiede se ci siano le condizioni per una ripresa delle trattative tra le due parti in futuro. 

2. La guerra di spie tra Cina e USA continua senza sosta in Asia orientale. Gli ultimi report sulla vicenda evidenziano una maggiore aggressività da parte dei servizi segreti cinesi, ma il Governo americano non sembra intenzionato a reagire pubblicamente per motivi strategici e economici. Ne parla in dettaglio il South China Morning Post. 

3. Domenica i giapponesi si recheranno alle urne e decideranno il futuro del Premier Shinzo Abe. Il Guardian propone un eccellente riassunto di tale tornata elettorale e dei temi che hanno dominato il dibattito politico nipponico nelle ultime settimane prima del voto. 

4. Il Governo giapponese sta spendendo miliardi per difendere Tokyo da possibili inondazioni provocate dai cambiamenti climatici. Ma molti temono che tali sforzi non siano sufficienti. L’analisi del New York Times.

AFRICA

1. Giunto al termine il secondo mandato di Ellen Johnson Sirleaf, Aljazeera si domanda se la sua figura iconica di “prima donna africana Presidente” abbia segnato effettivamente un cambiamento dal punto di vista della parità di genere in Liberia.

2. Come quattro uomini hanno sconfitto un’intera milizia in Africa. Da Defense One.

3. L’attacco di qualche giorno fa a Mogadiscio ha spostato l’attenzione dell’opinione internazionale sulla Somalia, spingendo il Presidente Donald Trump a richiedere maggiore impegno militare in un’area da lui stesso definita “attivamente ostile”. The Guardian analizza i possibili scenari che potrebbero aprirsi in Africa come conseguenza di questa nuova situazione.

AMERICA LATINA

1. Del milione di boliviani presenti in Argentina, il 40% sono irregolari. El Diario, principale quotidiano di La Paz, auspica la conclusione di formali accordi intergovernativi per sanare la situazione. 

2. La scorsa domenica si sono svolte le elezioni regionali in Venezuela. L’edizione internazionale di El Pais racconta di un Maduro raggiante per la conquista di 17 dei 23 seggi a disposizione. L’opposizione, ovviamente, ha altri dati. 

RUSSIA E CIS 

1. Alla fine si sono incontrati e hanno parlato per alcune ore. Ma il Presidente azero Aliyev e quello armeno Sargsyan restano lontanissimi sulla spinosa questione del Nagorno-Karabakh. EurasiaNet.org analizza un deludente vertice caucasico sul lago di Ginevra. 

2. Nei mesi scorsi molti Governatori regionali russi sono stati destituiti o licenziati. Pur non essendo qualcosa di nuovo, il Carnegie Moscow Center ritiene che questi “siluramenti” eccellenti rappresentino un colpo durissimo al federalismo post-sovietico. Nella Russia di Putin è infatti Mosca a decidere per tutti, mettendo a tacere qualsiasi desiderio di autonomia locale.

AMBIENTE ED ECONOMIA

1. Project-Syndicate ci parla dell’importanza della geo-ingegneria, giudicata mezzo innovativo e privilegiato (per quanto non ancora infallibile) per governare i processi di fuga dalle fonti fossili.

2. Quali sono i rischi potenziali per l’agricoltura e l’ambiente britannici connessi alla Brexit? Ce ne parla, in questo lungo report, l’Insitute for european enviromental policy di Londra.

3. In molti hanno criticato la scelta di Trump e dell’EPA di provare a cancellare il Clean Power Plan di Obama. Il Washington Examiner, però, propone un’opinione differente, non focalizzata tanto sugli enormi costi del piano e sulla sua dubbia efficacia pratica ma, soprattutto, sui problemi legali connessi allo stesso.

4. È importante che le principali banche centrali coordinino le proprie scelte per evitare squilibri macroeconomici e finanziari. Ma quanto potrà andare avanti ancora la fase attuale di bassi tassi di interesse? Secondo Project Syndicate, c’è il rischio che i mercati finiscano in una trappola. Vediamo perché in questo interessante articolo. 

Chiudiamo in casa con una riflessione tutta europea sul post-Brexit: che la decisione sia stata presa in modo avventato? I cittadini britannici non erano stati informati di tutte le incognite che scegliere l’opzione “leave” avrebbe rivelato? Ecco almeno sette buoni motivi, forniti da Politico per ritenere che sia così.

A cura di Alberto Assouad

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Alberto Assouad
Alberto Assouad

Nato a Roma nel 1993 ma vivo a Milano da sempre. Mio padre è un romano acquisito ma nato a Aleppo. Sarà a causa di questa eredità siriana che oggi mi interesso particolarmente di studi mediorientali e terrorismo. Ho una personalità particolarmente ossessiva che nel tempo mi ha portato ad approfondire e dedicarmi a materie e attività estremamente diverse tra loro. Sono laureato in Architettura al Politecnico di Milano ma in questo momento sto concludendo un master in Relazioni Internazionali e tra poco incomincerò la magistrale di Politiche Europee ed Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ho un oscuro passato da cinefilo accanito, particolarmente attento al cinema etnografico e documentaristico, mentre una delle mie più grandi passioni attuali è la fotografia, meglio se analogica. Sono anche un giocoliere! Il filo rosso che in qualche modo collega da sempre tutti i miei interessi è il viaggio: a fatica riesco a rimanere fermo a Milano per più di un mese di fila. Non è difficile capire perché Hemingway sia il mio scrittore preferito.

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