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Rassegna 100% Arabica 29 ottobre 2017

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La rassegna del Caffè 100% Arabica Speciale Medio Oriente

Apriamo la rassegna mediorientale di questa settimana con un video di forte impatto: l’attacco da parte dello Stato Islamico eseguito con un drone ai danni della Syrian Arab Army (SAA, forze governative di Assad). L’ISIS ha eseguito un blando bombardamento al deposito di munizioni Deir Ezzor che tuttavia, grazie all’effetto domino, ha riportato danni impressionanti, devastando gran parte della riserva governativa. Eccovi il video rilasciato sul web direttamente dallo Stato Islamico:

Parlando sempre di  lotta allo Stato Islamico vi proponiamo questo interessantissimo articolo a cura della BBC che ripercorre la lotta all’ISIS degli ultimi anni attraverso il sapiente uso di mappe e grafici.

La liberazione di Raqqa è stata la grande protagonista delle ultime settimane ora la città è stata liberata e gli abitanti sono felici giusto? Oppure no? Il giornale arabo (ma di base a Londra) Asharq al-Awsat ci racconta i sentimenti di chi da Raqqa è fuggito e ora vuole ritornare.

Sempre in tema di esodo siriano vi riportiamo questa curiosa notizia: alcune famiglie di rifugiati si sono stabilite volontariamente nel Nagorno Karabakh, regione contesa tra Armenia e Azerbaijan. EurasiaNet.org le ha incontrate e ha chiesto loro di spiegare i motivi di tale curiosa decisione.

Credevamo che a gioire per le disgrazie USA, in Medio Oriente, fossero soprattutto gli iraniani e i gruppi terroristi. Invece da un po’ di tempo c’è anche qualcun altro, come ci spiega al-Monitor.

Anche coloro che difendono l’Iran Deal non mancano di criticare con decisione le attività destabilizzanti iraniane nell’area. In questo articolo riportato da Brookings gli autori delineano una serie di possibili risposte e strategie americane per limitare Teheran.

I sette pilastri della saggezza – C’è aria di cambiamento in Arabia Saudita. Come riporta il Guardian, infatti, il principe della corona, Mohammed bin Salman, sarebbe intenzionato a trasformare il suo Stato moderandone l’Islam praticato. Il nuovo contratto sociale avrà successo?

A cura di Alberto Assouad

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in più

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Alberto Assouad
Alberto Assouad

Nato a Roma nel 1993 ma vivo a Milano da sempre. Mio padre è un romano acquisito ma nato a Aleppo. Sarà a causa di questa eredità siriana che oggi mi interesso particolarmente di studi mediorientali e terrorismo. Ho una personalità particolarmente ossessiva che nel tempo mi ha portato ad approfondire e dedicarmi a materie e attività estremamente diverse tra loro. Sono laureato in Architettura al Politecnico di Milano ma in questo momento sto concludendo un master in Relazioni Internazionali e tra poco incomincerò la magistrale di Politiche Europee ed Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ho un oscuro passato da cinefilo accanito, particolarmente attento al cinema etnografico e documentaristico, mentre una delle mie più grandi passioni attuali è la fotografia, meglio se analogica. Sono anche un giocoliere! Il filo rosso che in qualche modo collega da sempre tutti i miei interessi è il viaggio: a fatica riesco a rimanere fermo a Milano per più di un mese di fila. Non è difficile capire perché Hemingway sia il mio scrittore preferito.

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