In 3 sorsi – La Copa América si sta giocando in Brasile, tra malumori e dubbi sulla reale opportunità di svolgere questa manifestazione in piena pandemia. Il Presidente Bolsonaro sta usando il torneo per la propria propaganda politica in vista delle elezioni nel 2022.
1. COLOMBIA, POI ARGENTINA E INFINE BRASILE
Il 13 giugno 2021 è iniziata in Brasile la Copa América, torneo che vede protagoniste le nazionali di calcio del Sud America. Questa edizione è stata preceduta da turbolenti cambi di programma, dovuti alla crisi sanitaria e alle proteste sociali e politiche. In particolare inizialmente il torneo si sarebbe dovuto svolgere congiuntamente tra Colombia e Argentina, ma da ormai più di un mese il Paese andino è scosso da energiche proteste contro il Governo di Iván Duque. La sede del torneo è diventata allora solamente l’Argentina, però la situazione pandemica non ha lasciato molti dubbi sull’inopportunità di svolgere la Copa América in un Paese che sta contando una media di oltre 20mila contagiati e circa 500 morti al giorno. La CONMEBOL (Confederación sudamericana de Fútbol) ha contattato il Brasile, già organizzatore dei mondiali nel 2014, che è diventato così la nuova sede della Copa América 2021. I dubbi sulla reale opportunità di giocare questa competizione, sia tra i giocatori che tra gli osservatori, non sono stati ancora superati.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Estadio Olímpico Nilton Santos di Rio de Janeiro il 20 giugno 2021, prima della partita Ecuador-Venezuela
2. IL CALCIO COME STRUMENTO POLITICO
Il Governo Bolsonaro considera una vittoria l’aver portato il torneo calcistico in Brasile. Questo permette di usare lo sport più importante e più popolare del Paese per distogliere l’attenzione da problemi ben più gravi. Nello specifico la riabilitazione politica di Lula e la disastrosa gestione della pandemia da parte di Bolsonaro stavano facendo perdere consenso al Governo conservatore in una fase piuttosto delicata, visto che nel 2022 ci saranno le elezioni. In Brasile sembra già essere iniziata la campagna elettorale. Anche sul piano internazionale il Presidente Bolsonaro ha bisogno di rilanciarsi, dopo che il suo più stretto alleato, Donald Trump, è ormai uscito dai giochi. Il torneo si sta svolgendo rigorosamente a porte chiuse, con i calciatori coinvolti che regolarmente vengono controllati con tamponi. Nonostante questo il virus sta condizionando pesantemente lo svolgimento della Coppa, visto che ad esempio il Venezuela ha registrato 11 casi di positività, tra staff e calciatori, il 12 giugno. Anche altre squadre hanno dovuto sostituire diversi giocatori risultati positivi proprio prima che il torneo iniziasse. Gli stessi nazionali brasiliani si sono detti pronti a rappresentare il proprio Paese, ma sono molto dubbiosi sull’organizzazione del torneo. Il commissario tecnico della Seleção, Tite, è stato addirittura accusato da membri del Governo di essere un sostenitore di Lula. Insomma, la Copa América che si sta attualmente svolgendo, tra i timori legati alla pandemia e l’euforia che porta una competizione come questa, ha connotati molto più politici di quanto normalmente non avrebbe un torneo calcistico.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Proteste contro Bolsonaro a San Paolo il 19 giugno 2021
3. PANDEMIA E VACCINI IN BRASILE
Da fine maggio le piazze brasiliane sono tornate a riempirsi di manifestanti che protestano contro Bolsonaro e soprattutto contro la sua gestione della pandemia. La crisi sanitaria in Brasile non è per nulla superata, come in tutta l’America Latina d’altronde, e la campagna vaccinale sta procedendo un po’ a rilento rispetto alle aspettative. Il 19 giugno il Brasile ha superato la soglia critica di 500mila morti per Covid-19, con solo l’11% della popolazione vaccinata con entrambe le dosi e il 29% con almeno una (dati aggiornati al 20 giugno 2021). Il Governo deve affrontare feroci critiche per aver rinunciato all’opportunità di acquistare vaccini Pfizer lo scorso anno. Proprio Pfizer ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna risposta all’offerta di vendita di vaccini fatta recapitare al Governo brasiliano tra agosto e novembre dello scorso anno. Sempre in riferimento ai vaccini, sponsor della competizione è la multinazionale farmaceutica cinese Sinovac, la quale ha messo a disposizione 50mila dosi (ancora poco usate) per rendere sicuro il torneo dall’incognita Covid-19. La CONMEBOL aveva intenzione di spostare la Coppa in Paraguay, ma non ha potuto proprio per le relazioni diplomatiche che legano Asunción con Taiwan, ovviamente molto poco gradite a Pechino. Dunque si è ripiegato sul Brasile, per la gioia di Bolsonaro.
Matteo Barbanera
“07/07/2019 Final da Copa América 2019” by Palácio do Planalto is licensed under CC BY