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L’Obama furioso

È sorto un contrasto tra il Presidente e il comandante delle truppe in Afghanistan, Stanley McChrystal. Il gruppo di coloro che sostengono la necessità di aumentare i militari presenti nella regione, tuttavia, potrebbe mettere in minoranza la Casa Bianca.

IL FATTO – Duro confronto tra il presidente Barack Obama e il comandante delle truppe statunitensi in Afghanistan Stanley McChrystal dopo le dichiarazioni rilasciate da quest’ ultimo durante una visita a Londra nei giorni scorsi. Il generale avrebbe infatti criticato pesantemente l’opzione proposta da Joe Biden per cercare una stabilizzazione delle regioni afghane ancora colpite dai terroristi. Il vicepresidente aveva chiesto infatti durante un incontro pubblico di concentrare gli sforzi delle operazioni contro le cellule di Al Qaeda nelle regioni tribali sul confine con il Pakistan. In un discorso pronunciato nella capitale inglese McChrystal avrebbe precisato di essere assolutamente contrario all’opzione proposta da Biden, facendo infuriare Barack Obama, che secondo indiscrezioni avrebbe gradito una risposta più equilibrata da parte del comandante delle truppe impegnate in Afghanistan. Il generale sarebbe poi stato a colloquio con il presidente a bordo dell’Air Force One e le dichiarazioni del consigliere per la sicurezza nazionale James Jones lasciano pensare che tra i due ci siano stati screzi di una certa rilevanza.

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LA QUESTIONE – Le decisioni definitive sul probabile nuovo corso delle operazioni nel paese asiatico dovrebbero essere prese la prossima settimana. In questi giorni Barack Obama avrebbe consultato più volte il generale David Petraeus, impegnato nella guerra in Iraq e primo sostenitore della strategia di contro insurrezione per bloccare le attività dei fondamentalisti nel paese. Dalle ultime indiscrezioni si è appreso che l’amministrazione statunitense non sarebbe disposta ad accogliere le richieste di McChrystal per l’Afghanistan. Potrebbe quindi tramontare l’ipotesi di un aumento delle truppe impegnate nel paese, anche se non si può escludere a priori la possibilità che proprio Petraeus possa giocare un ruolo determinante nel ribaltare la situazione attuale. Il generale dovrebbe infatti schierarsi a fianco di quanti chiedono ulteriori rinforzi per gli effettivi impegnati sul fronte afghano, come il Joint Chiefs of Staff Mike Mullen, e la sua influenza sulla Casa Bianca potrebbe quindi favorire un cambiamento importante per quelle che sembrano essere decisioni ormai già prese. La questione rimane comunque quanto mai aperta e un ulteriore appoggio alle richieste di McChrystal potrebbe giungere dal Pentagono. Il Segretario alla Difesa Robert Gates, che ha chiaramente espresso la sua preoccupazione per le sorti del contingente statunitense stanziato in Afghanistan, non ha infatti espresso con la stessa chiarezza la sua posizione in merito alle richieste del comando militare nella regione. L’appoggio di Gates potrebbe rivelarsi ulteriore fonte di pressione sullo staff presidenziale, si potrebbe giungere così a convincere definitivamente la Casa Bianca ad avallare un ulteriore incremento del numero degli effettivi impegnati.

Simone Comi 7 ottobre 2009 [email protected]

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