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Russia e Stati Uniti protagonisti di questa settimana. I rappresentanti delle due potenze si incontrano per discutere di armamenti nucleari e di cooperazione per il Medio Oriente; intanto Putin continua a coltivare il rapporto con Chavez: in ballo accordi economici di grandissimo rilievo.

Il Primo Minsitro russo Vladimir Putin farà visita al Presidente venezuelano Chavez: le date degli incontri non sono state svelate ma pochi sono i dubbi sulla rilevanza di questi colloqui. E' attesa la firma di parecchi accordi economici, ma l'attenzione è puntata sulle difficoltà che il Venezuela affronta per quel che riguarda la disponibilità di energia elettrica. Sarà importante capire se e come la Russia vorrà sfruttare le difficoltà di Caracas per rafforzare la propria influenza in sud America ed in questo senso eventuali accordi di vasta portata potranno dare indicazioni interessanti.

Hillary Clinton sarà a Mosca per partecipare al summit del Quartetto per il Medio Oriente. Il Segretario di Stato Americano incontrerà il Presidente russo Medvedev e l'occasione sarà sfruttata per trattare altri due temi caldi: il trattato START e, soprattutto, la questione iraniana. I rapporti tra le due potenze sono, come sempre, particolarmente complessi: da una parte Washington cerca l'appoggio di Mosca per bloccare i programmi nucleari dell'Iran, dall'altra programma esercitazioni militari congiunte con la Polonia e la Francia nel Baltico, innervosendo i russi, sempre molto sensibili rispetto alla presenza militare americana vicino ai propri confini.

In Iraq sono attesi, probabilmente per giovedì, i primi risultati delle elezioni tenutesi settimana scorsa. Le reazioni della comunità internazionale potrebbero essere diverse, a partire da quelle degli Stati Uniti e dell'Iran, ma soprattutto bisognerà capire quali saranno le intenzioni e le prospettive di chi uscirà sconfitto da questa tornata elettorale.

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Nel resto del Mondo:

  • Grecia: i Ministri delle Finanze europei si incontreranno giorno 16 per trovare un accordo definitivo sulle misure a favore della Grecia e per valutare gli sforzi ed i piani del Governo greco. I primi provvedimenti concreti dovranno vedere la luce quanto prima.

  • Il Commissario Europeo per le Politiche di Allargamento, Stefan Fule, incontrerà il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, il Ministro per gli Affari Europei Egemen Bagised il Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan.

  • In Kirghizstan è alto il rischio di tumulti e disordini: grandi proteste contro Maksim Bakiyev, figlio del Presidente e capo dell'Agenzia per gli Investimenti e lo Sviluppo, accusato di aver gravemente abusato dei propri poteri. Giorno 16 scade l'ultimatum che i contestatori hanno dato a Bakiyev per lasciare il Paese: la situazione potrebbe diventare incandescente.

  • Giorno 20 si terrà la Conferenza EU-Balcani in Slovenia: per la prima volta il Kosovo parteciperà come Stato indipendente e la Serbia ha comunicato che non invierà alcun rappresentante all'incontro.

  • Thailandia: ancora altra la tensione per le proteste organizzate dai sostenitori dell'ex Primo Ministro Shinawatra. Le "Camicie Rosse" continuano le proteste per le strade e le leggi speciali di sicurezza sono ancora in vigore. I dimostranti chiedono lo sciogliemento del Parlamento, le dimissioni del Primo Ministro Abhisit Vejjajiva, che è però supportato da buona parte dell'esercito e nuove elezioni. Al momento gli scontri sono stati pochi ma la tensione è destinatat a salire e l'allerta rimane altissima.

  • In dirittura d'arrivo l'accordo di pace tra il governo del Sudan ed i ribelli del Darfur: l'accordo di massima siglato a febbraio dovrebbe essere finalizzato a breve, sancendo la fine di anni di sanguinose lotte.

  • Anche in Nigeria sono in corso incontri e trattative tra le parti politiche ed i militanti del Delta del Niger. Sono infatti ripresi i colloqui volti a pacificare la tumultuosa regione, dove forti sono gli interessi legati all'estrazione petrolifera.

La Redazione

Lunedì 15 marzo 2010

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