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Scuola Latina – prima parte

Lo sviluppo economico e sociale passa anche e soprattutto per l’istruzione. Ecco dunque un interessante viaggio all’interno della situazione educativa in America Latina: luci, ombre, e il racconto di un modello come quello di “Fé y Alegria” (Fede e Allegria), probabilmente il movimento educativo “popolare” più importante della regione.

I 55 ANNI DI FE’ Y ALEGRIA – La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, adottata nel 1948 dalle Nazioni Uniti, include l’educazione fra i suoi principi fondamentali. Ciononostante, piú che i governi -all’epoca occupati maggiormente a riprendersi dalle ferite della guerra- sono state alcune organizzazioni della societá civile a contribuire a fare di questo principio una realtá. In America Latina, una di queste é senza dubbio “Fé y Alégria” (nella foto sotto il simbolo). Nata in Venezuela nel 1955 con l’obiettivo di portare educazione alle popolazioni piú povere ed emarginate del continente questa si é poi rapidamente sviluppata fino a toccare altri 16 paesi. Lo scorso marzo questo movimento che oggi interessa oltre sette milioni di giovani e adulti  e che rappresenta un simbolo dell’emancipazione dalla povertá ha celebrato i suoi 55 anni d’esistenza.

UN PROGETTO EDUCATIVO REGIONALE – Dove inizia una tale impresa? Il progetto nasce  nel 1954 dall’idea di un prete di origine cilena, José María Vélaz, di creare una rete di scuole campestri in un’area rurale (Barinas) del Venezuela, dove risiedeva dopo aver trascorso diversi anni in vari paesi latinoamericani e d’Europa. Il progetto, inizialmente rifiutato dai suoi superiori, diventa una realtá un anno piú tardi quando Vélaz, nelle vesti di Rettore dell’Università Cattolica “Andrés Bello” di Caracas, fonda il "Movimiento Internacional de Educación Popular Integral y Promoción Social Fe y Alegría".  Seppur mantenendo una forte componente religiosa, l’iniziativa manterrá sempre una altrettanto importante componente laica basata sui principi dell’educazione come un diritto ed una necessitá per rendere l’uomo libero.

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Vélaz puó essere considerato un precursore della Teologia della Liberazione, un influente movimento di origine cristiana che applicava i principi della fede cattolica alle rivendicazioni dei piú emarginati, e che in ambito educativo ispiró le idee di pensatori come il brasiliano Paulo Freire -probabilmente il piú importante pedagogo e teorico dell’educazione vissuto in America Latina -che poco tempo dopo, nel 1967 quando pubblicó il suo prima libro “Educazione come pratica di libertá”, marcó una svolta nell’organizzazione dei sistemi educativi del continente. All’epoca, questa regione era fra le meno sviluppate del mondo (oggi emerge al terzo posto dopo America del Nord e Europa). Vélaz e Freire condividono infatti gli aspetti essenziali dell’educazione che deve portare alla liberazione dell’uomo e contribuire alla sociétá . Per entrambi questa dev’essere “integrale”, cioé interessare la persona in tutte le sue dimensioni, oltre che popolare. Con quest’ultimo termine Vélaz (come Freire) intende che deve essere allo stesso tempo adatta al contesto culturale ed includere gli aspetti relativi all’origine della persona, del popolo e delle sue tradizioni. Questo messaggio é innovativo per la cultura predominante dell’epoca, ancora marcata dalla colonizzazione. Ma senza dubbio rappresenta anche un riflesso dei tempi nei quali la impronta culturale europea in America usciva ridimensionata dal fallimento della guerra.

A differenza di Freire, nonostante l’influenza di quest’ultimo sul pensamento latinoamericano, l’azione di Vélaz é comunque piú concreta. Quando nel 1964 Fé y Alégria contava in Venezuela 10.000 alunni, Vélaz passó a fondarla in Ecuador, poi l’anno successivo a Panamá (1965),  in Perú e Bolivia (1966). Successivamente l’iniziativa crebbe in America Centrale, Colombia, El Salvador, Nicaragua e Guatemala fino ad abbracciare tutti i paesi iberoamericani, ed oltre, l’ultimo di questi essendo Haiti, nel 2006. L’idea di base del progetto é di rendere l’educazione accessibile a chiunque. Questa peró, per essere liberatrice -ovvero trasformare l’allievo nel soggetto del proprio sviluppo- dev’essere di qualitá. Altre organizzazioni si uniscono nel tempo alla chiamata di Fé e Alegría per democratizzare l’accesso ad una istruzione di questo tipo quando la scuola, o l’educazione formale, non é sufficiente o assente.  Ciononostante, tutto ció puó sembrare disconnesso dalla realtá dell’evoluzione dei sistemi educativi attuali. Oggi, per com’é concepita l’istruzione, oltre a mantenere la funzione essenziale di trasmettitrice di conoscenza, questa dev’essere piú che mai legata all’ottenimento di titoli e certificazioni. Ció rappresenta la porta d’accesso alla societá ed una concezione che avrebbe fatto diminuire l’importanza che l’educazione popolare si era ritagliata fin ora. Sebbene ció sia vero, soprattutto in America Latina dove sono poche le istituzioni, specie d’educazione superiore, che rilascino certificati universalmente riconosciuti, la pertinenza dell’azione di Fé e Alegría rimane assolutamente attuale.

Gilles Cavaletto

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