Dall’11 al 28 Giugno si svolge l’esercitazione anfibia Dawn Blitz 2013, che quest’anno coinvolge Stati Uniti, Giappone, Canada e Nuova Zelanda. 7 i Paesi osservatori, tra cui Australia e Singapore. Ecco i principali risvolti
L’ESERCITAZIONE – Dawn Blitz è nata nel 2010 per soddisfare le esigenze addestrative dei marines statunitensi e solo da quest’anno è stata allargata ad altri alleati del Pacific Rim. L’obiettivo operativo è creare capacitĂ di intervento che vadano oltre quelle delle MEU (MarineExpeditionary Units), composte da circa 2200 uomini, ma che non richiedano la presenza di un comando complesso come per le operazioni maggiori, tarate su circa 50000 uomini. L’esercitazione si svolge sul litorale della California, tra le suggestive spiagge attorno San Diego e al largo di Camp Pendelton e “Twentynine Palms”. Il wargame vede impegnati circa 5000 uomini, per la maggior parte statunitensi e giapponesi, e simulerĂ diversi assalti alla costa e prevede anche l’impiego di munizionamento “live” e scenari multipli, ovvero minacce diverse che intersecano il medesimo campo di battaglia: lotta alle mine, eliassalto, soccorso in combattimento etc.
BANCO DI PROVA – Per i Giapponesi l’esercitazione è un banco di prova sia politico che operativo. Dal punto di vista politico la partecipazione della portaelicotteri Hyuga e lo scenario decisamente aggressivo sancisce il cambio di strategia di Tokyo. Dopo la modifica alla costituzione, che ha abolito gran parte delle limitazioni operative sancite dopo la Seconda Guerra Mondiale, le forze armate giapponesi hanno potuto rivoluzionare la propria dimensione operativa. In poche parole, “attaccare” non è più un tabù! Dal punto di vista tattico l’esercitazione permette di valutare la capacità di interoperare con gli USA. Ad esempio, i convertiplani MV-22 “Osprey” hanno effettuato numerose prove di appontaggio sulla Hyuga, forse in vista di un futuro acquisto giapponese. Inoltre l’esercitazione evidenzia da subito lo scarso addestramento dei piloti da caccia nipponici all’appoggio tattico ravvicinato sottocosta, in cui invece i piloti USA eccellono. Per contro i giapponesi hanno dimostrato velocità di dispiegamento e volume di fuoco consistente, mostrando quindi di possedere capacità anfibie allo stato dell’arte.
DIFFIDENZA CINESE – Le tattiche delle operazioni e gli scenari previsti hanno un p0′ innervosito Pechino. Dawn Blitz sembra curiosamente tarata sulle necessitĂ Giapponesi di poter effettuare l’occupazione o un colpo di mano in ambiente litoraneo e/o insulare. In pratica un’esercitazione fatta su misura per rispondere ad una eventuale minaccia sulle isole Senkaku/Diaoyu. A questo si sono aggiunte le dichiarazioni americane che “consacrano” ufficialmente il Giappone come “esportatore di sicurezza” in Est Asia. Il trattato di sicurezza Giappone-Stati Uniti, in vigore dal 1960, prevede giĂ l’intervento diretto di Washington in caso di attacco al territorio giapponese. Questo passo avanti, però, rende Tokyo strategicamente indipendente (in parte) dall’ombrello americano, per la gioia di Shinzo Abe e Chuck Hagel (Segretario della Difesa USA) e il cruccio di Xi Jinping.
Marco Giulio Barone