Ristretto – Le elezioni hanno rivisto la partecipazione dopo diversi anni dell’opposizione, la quale, divisa e indebolita, ha riportato un risultato inferiore alle aspettative.
Domenica 21 novembre in Venezuela si eleggevano 23 governatori, 335 sindaci e 2724 consiglieri regionali. La vittoria dei candidati di Maduro è stata sostanziale, con 20 governatori eletti su 23 e con la municipalitĂ di Caracas conquistata. Battuta d’arresto importante per l’opposizione, che si presentava alle elezioni divisa ma convinta di riportare un risultato migliore. Lo schieramento d’opposizione, molto frammentato, aveva in passato deciso di boicottare le elezioni presidenziali del 2018 e quelle del Congresso del 2020, sostenendo che, a causa dei brogli e delle intimidazioni che il Governo stava mettendo in atto, fosse inutile presentarsi a quegli appuntamenti elettorali. Questa volta, però, consapevoli che la strategia delle sanzioni statunitensi è stata fallimentare e incoraggiati dalla presenza di numerosi osservatori internazionali, sbarcati in Venezuela per controllare il regolare svolgimento delle elezioni, l’opposizione ha deciso di partecipare. Anche l’Unione Europea ha mandato per la prima volta dopo quasi 15 anni dei propri osservatori, i quali hanno riscontrato delle irregolaritĂ nel procedimento elettorale, ma hanno riconosciuto che il voto si è svolto in un contesto migliore rispetto al passato. L’affluenza è stata intorno al 42%. GuaidĂł, ex Presidente del Congresso riconosciuto da Washington e dai suoi alleati come legittimo leader del Venezuela, ha affermato che ora l’opposizione ha bisogno di riorganizzarsi dopo questo deludente risultato.
Matteo Barbanera
“ELEICOES 2013 NA VENEZUELA” by Joka Madruga is licensed under CC BY