Ristretto – Maduro ha decretato l’entrata in vigore di misure economiche d’emergenza per affrontare gli effetti dei dazi di Trump, accentrando ancora di piĂą il potere.
L’8 aprile scorso, il Presidente venezuelano Maduro ha firmato un decreto che dispone l’adozione di misure economiche d’emergenza per la durata di 60 giorni e prorogabile per altri 60. Il documento dichiara l’emergenza economica nazionale e prevede la sostituzione delle importazioni con un aumento della produzione domestica di alcuni beni, oltre a favorire l’afflusso di investimenti esteri e combattere l’evasione fiscale. La decisione di dichiarare lo stato d’emergenza arriva dopo l’annuncio e l’imposizione di dazi da parte del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui prodotti di diversi Paesi del mondo, fra cui il Venezuela. La Casa Bianca ha infatti ordinato tariffe del 15% su alcuni prodotti dello Stato latinoamericano, colpendo in particolare le esportazioni di petrolio e gas, le due principali fonti di rendita di Caracas, e sospendendo l’autorizzazione per le compagnie petrolifere statunitensi che operano in Venezuela. Il testo del decreto firmato dal Presidente venezuelano è poi passato al vaglio dell’Assemblea Nazionale, dove, senza troppe sorprese, è stato approvato da una maggioranza chavista schiacciante. Il testo era stato presentato preventivamente dalla vicepresidente e Ministra degli Idrocarburi, Delci Rodriguez, che ha definito questa iniziativa del Governo “un’azione di prevenzione per garantire, difendere e accompagnare la produzione venezuelana prima di un’incertezza”. Quanto all’energia, la vicepresidente ha poi aggiunto che la produzione di gas e petrolio sta andando avanti, malgrado le sanzioni di Washington e un crollo del prezzo del 30%. Se questo decreto d’urgenza produrrĂ gli effetti previsti dal Governo lo si vedrĂ solo con il tempo, ma la misura presenta giĂ delle perplessitĂ da due punti di vista. Sotto l’aspetto economico diversi analisti fanno notare come Maduro avesse giĂ adottato un decreto d’emergenza nel 2016, esteso fino al 2021, motivandolo sempre come risposta alle sanzioni degli USA, senza grandi miglioramenti dell’economia nazionale. Inoltre, secondo alcuni economisti, il Venezuela andrĂ incontro a un calo del PIL di almeno il 2%, con un’iperinflazione del 200%: problemi come la riduzione del flusso di dollari americani verso il Venezuela e la svalutazione del Bolivar rendono difficile l’attuazione delle politiche proposte da Maduro. Sotto l’aspetto politico, questo decreto sospende la garanzia costituzionale della riserva legale in materia economica-finanziaria e conferisce al Presidente il potere di adottare misure di ordine sociale, economico e politico in situazioni ritenute straordinarie. Proprio per questo la misura è stata rigettata dal partito di opposizione Piattaforma Unitaria Democratica’, che accusa Maduro di volere accrescere il proprio potere, aprendo la porta ad “abusi e discrezionalitĂ ”, considerato che il leader chavista nel gennaio scorso ha iniziato il terzo mandato fra molte contestazioni. Per l’ennesima volta in questi ultimi anni, il Venezuela si trova a dover fronteggiare una situazione a dir poco complessa, con il rischio non solo di peggiorare una situazione economica giĂ allo stremo, ma anche di vedersi restringere quegli ultimi spiragli di libertĂ rimasti.
Marco Pantaloni
“ELEICOES 2013 NA VENEZUELA” by Joka Madruga is licensed under CC BY