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La Covid-19 invade la Corea del Nord

In 3 sorsi – I casi di positività a Covid-19 sono vertiginosamente saliti in pochi giorni, dopo la scoperta di quello che sarebbe il primo caso nel Paese. Kim Jong-un ha accusato i funzionari di non aver contenuto i contagi ed esposto i cittadini a cure inadeguate.

1. DUE ANNI DI ISOLAMENTO

Negli ultimi due anni si è continuato a parlare di Corea del Nord, ma mai per lo scoppio di contagi all’interno dei suoi confini. Sin dall’inizio della pandemia da Covid-19 la Corea del Nord ha sigillato i propri confini nel tentativo di impedire al virus di arrivare, un tentativo che sembrava aver scongiurato il peggio, almeno fino a pochi giorni fa. Secondo il Pyongyang Times, a fine aprile si sarebbe diffusa nel Paese, tra più di 350mila persone, una febbre non immediatamente identificata e ora riconducibile a una variante di Covid-19. Giovedì scorso, infatti, il Governo di Pyongyang ha confermato il primo focolaio su suolo nazionale, dichiarando lo stato di massima allerta e ordinando il lockdown per 25 milioni di nordcoreani. Il Segretario Generale del Partito dei Lavoratori Kim Jong-un, che per la prima volta è stato visto indossare una mascherina, ha poi visitato il quartier generale statale per la prevenzione delle epidemie al fine di appurare la vulnerabilità dei sistemi presenti, affermando che ora la massima priorità del Governo è arginare la diffusione del virus. Già il 16 maggio sono arrivate stime ufficiali ancora più preoccupanti: il numero totale di persone esposte al virus è di almeno 1.200.000, di cui circa 650mila sono già guariti, mentre il bilancio delle vittime ha raggiunto le 50 morti certe. 

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Fig. 1 – Due addetti sanitari disinfettano la corsia di un supermercato di Pyongyang, ottobre 2021

2. IL RIFIUTO DEI VACCINI ESTERI

Il Programma di immunizzazione delle Nazioni Unite prevedeva l’invio di vaccini anche alla Corea del Nord, una proposta rifiutata da Pyongyang che ha preferito continuare “a suo modo” la campagna di prevenzione. A settembre dello scorso anno, non essendo stato registrato ancora alcun caso, la Corea del Nord ha rifiutato 3 milioni di dosi di vaccino cinese e suggerito di dirottare le dosi verso Paesi piĂą bisognosi. Tuttavia, il mese successivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato di aver spedito forniture mediche essenziali in Corea del Nord, la quale ha dovuto finalmente allentare la chiusura delle frontiere. Visto l’attuale diffondersi della malattia, la Corea del Sud, ora guidata da un nuovo Presidente che stenta a riallacciare i rapporti con il Nord, si è tempestivamente offerta di fornire vaccini e altre forniture mediche qualora ci fosse il via libera da Pyongyang. 

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Fig. 2 – Kim Jong-un con la mascherina dopo l’annuncio del primo caso di Covid-19 in Corea del Nord, 12 maggio 2022

3. ‘ZERO COVID’ ALLA NORDCOREANA?

Durante una riunione consultiva Kim Jong-un ha accusato i funzionari del Gabinetto e del settore della sanità pubblica di non aver compreso la criticità della situazione e di non aver fornito tempestivamente i medicinali alla popolazione. Di conseguenza è stato emesso un ordine per dispiegare nell’immediato l’esercito nella fornitura di medicinali alle municipalità della capitale. Le nuove varianti del virus sono difficilmente contenibili, ma gli analisti pensano che la Corea del Nord possa comunque perseguire una strategia “zero-Covid”, similarmente alla politica cinese attualmente in atto. Difatti gli sforzi nordcoreani ora si concentrano sulla cura dei malati e il tracciamento di tutti i casi di persone sintomatiche. Un rigido lockdown e il tentativo di eradicare nella sua totalità la pandemia potrebbero avere risultati disastrosi sull’economia e la sussistenza del Paese: il timore è che si possa inasprire la crisi alimentare causata da due anni di pandemia e dai tifoni dello scorso anno. 

Alessia Sauda

North Korea Virus Setback” by f097653195031 is licensed under CC BY-SA

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Perchè è importante

  • Dopo due anni di rigido isolamento, la Corea del Nord ha annunciato il suo primo caso di Covid-19 e ordinato il lockdown su tutto il territorio nazionale.
  • La malattia si sta diffondendo rapidamente nel Paese e mancano sia forniture mediche che vaccini, rifiutati costantemente da Pyongyang nei mesi scorsi.
  • Diversi esperti pensano che i nordcoreani puntino a imitare la dura strategia “zero Covid” della Cina, ma restrizioni troppo pesanti potrebbero avere effetti disastrosi per un’economia giĂ  fragile e malmessa.

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Alessia Sauda
Alessia Sauda

Classe 1995, laureata in Lingue Orientali a Ca’ Foscari e International Studies and Diplomacy alla School of Oriental and African Studies, Londra. Da sempre appassionata di geopolitica e Asia, ho trascorso parte dei miei studi universitari in Corea del Sud. Al momento studio Relazioni Internazionali e collaboro con una ONG che si occupa di tutela dei diritti dell’infanzia nelle Filippine e in India.

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