In 3 sorsi – Giappone e Filippine si avviano ad aumentare la cooperazione in campo militare e strategico nonostante le Filippine abbiano subito la spietata occupazione imperialista giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Entrambi i Paesi condividono le stesse preoccupazioni verso la Cina e hanno contenziosi territoriali non risolti con Pechino.
1. ALLEANZE CHE SI SOLIDIFICANO
Per la prima volta dal 1945 l’Aviazione giapponese ha partecipato alle esercitazioni militari dell’Esercito delle Filippine. Izutsu Shunji, Generale dell’Aeronautica di Tokyo, ha rimarcato l’importanza della partecipazione dei piloti giapponesi alle manovre della forza aerea delle Filippine per potenziare le capacità di difesa giapponesi, mentre Connor Anthony Canlas, Comandante in capo dell’Aviazione militare di Manila, ha espresso la propria soddisfazione, accogliendo i due F-15 giapponesi che per due settimane hanno preso parte alle simulazioni belliche, sottolineando come adesso Giappone e Filippine siano alleati. Un fatto, quello dell’alleanza, non certamente casuale, considerando come le Filippine siano state occupate dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale, subendo le violenze delle truppe imperiali che miravano a sfruttare le risorse dell’arcipelago (in primis il petrolio) per costituire la Grande Sfera Asiatica di Co-prosperità.
Sogni di grandezza imperialistica sfumati e relegati a libri di storia in favore di esigenze decisamente più moderne: la Cina e la sua espansione nel Pacifico.
Fig. 1 – Il premier giapponese Shinzo Abe insieme alla vicepresidente delle Filippine Sara Duterte durante un incontro a margine dei funerali di Stato di Shinzo Abe, settembre 2022
2. SPRATLY E SENKAKU/DIAOYU: DUE FRONTI SIMILI
Giappone e Filippine però non si trovano uniti solo dall’allineamento con Washington e da un comune senso di insicurezza derivante dalle ambizioni cinesi di scalzare gli Stati Uniti dal Pacifico, ma anche da dispute territoriali che entrambi i Paesi portano avanti contro Pechino per la sovranità su piccoli isolotti in mezzo all’oceano.
Il Giappone tenta di risolvere un conflitto diplomatico con la Cina riguardo al dossier delle isole Senkaku o Diaoyu, nelle cui acque si fronteggiano pescherecci e navi della guardia costiera delle rispettive capitanerie per garantire l’accesso o per impedirlo a seconda della situazione. Numerosi sono stati i tentativi di risolvere la questione, ma il Giappone, che ufficialmente ha la sovranità sulle Isole, ha sempre rifiutato l’arbitrato in materia. Certo è che a fare gola a Cina e Giappone potrebbero essere più le immense riserve di materie prime potenzialmente presenti sotto la crosta oceanica delle isole che le loro acque pescose.
Una contesa diversa è invece quella delle Isole Spratly. Un caso differente rispetto a quello delle Senkaku/Diaoyu perché nel caso delle Spratly la soluzione giuridica c’è. Nel 2016 la Corte Internazionale d’Arbitrato ha giudicato in favore delle Filippine, smontando le pretese territoriali cinesi sull’arcipelago. Pretese che però continuano in barba a un giudizio sfavorevole (non vincolante in sé in quanto arbitrato, però comunque espressione del diritto vigente): all’epoca Xi Jinping dichiarò che le pretese territoriali cinesi sarebbero continuate nonostante la sentenza e la stampa in lingua inglese legata al Partito Comunista Cinese si spinse ad accusare i giudici di aver espresso un giudizio su basi politiche.
Fig. 2 – Caccia Mitsubishi F-2 sorvolano la base di Sagami durante le commemorazioni per il settantesimo anniversario della nascita delle Forze Marittime di Autodifesa giapponesi, novembre 2022
3. PAROLA D’ORDINE: CONTENERE IL DRAGONE
La guerra in Ucraina, con i relativi accostamenti (più o meno esatti) con la situazione di Taiwan aveva spinto nei mesi scorsi il Primo Ministro giapponese Kishida a visitare diversi Paesi nel Sud-Est asiatico. Infatti il Giappone ha stretto la cooperazione militare con il Vietnam nel 2021 (altro Paese che percepisce la Cina come uno scomodo vicino) e con Thailandia e Cambogia nel corso del 2022.
Il principale obiettivo è stato quello di consolidare il ruolo nipponico, ma anche e soprattutto far capire a Pechino che nell’Indo-Pacifico l’intesa di Tokyo con i vari attori regionali è alta.
Tra tutti i Paesi locali però le Filippine sono, con ogni probabilità, quello con il quale il Giappone ha più intesa sulla base dei rispettivi fronti aperti con Pechino. Nel caso delle Filippine, in particolare, Pechino ha dato prova di essere disposta a soverchiare il diritto internazionale per continuare sulla strada di una politica estera revisionistica e potenzialmente aggressiva.
È difficile però dire se e in quale misura interverrà l’alleanza di Paesi dell’Indo-Pacifico accomunati dagli attriti diplomatici con Pechino in caso di confronto diretto con la Cina, soprattutto intorno alla questione “calda” di Taiwan.
Enrico Breveglieri
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