Caffè lungo – I fatti degli ultimi mesi sono solo l’ultima manifestazione delle crescenti tensioni tra Iran e Azerbaijan, Paesi che condividono religione e storia, ma ormai molto distanti a livello geopolitico. Dal conflitto in Nagorno-Karabakh al posizionamento rispetto ad Israele le visioni di Baku e Teheran divergono sempre più.
LE RELAZIONI TRA AZERBAIJAN E IRAN: TRA LEGAMI E SEPARATISMI
Diversi sono i legami che uniscono Azerbaijan e Iran: storia (prima delle guerre russo-persiane il territorio azero faceva parte dell’Iran), religione (Islam sciita), etnia e cultura. Inoltre, altri fattori – come interdipendenza economica, infrastrutture di trasporto collegate, vicinanza alla Russia – connettono i due Paesi. Dalla sua nascita come Stato indipendente nel 1991, l’Azerbaijan ha stabilito relazioni amichevoli con la vicina Repubblica Islamica, che dal canto suo vedeva il Paese caucasico come terreno fertile per la diffusione della sua rivoluzione. Baku si è però orientata sempre più verso la Turchia, promuovendo al tempo stesso il progetto di un “grande Azerbaijan” che doveva riunire i territori abitati da popolazioni di etnia azera, incluse alcune regioni dell’Iran. Nelle province nordoccidentali vivono infatti milioni di persone di etnia azera (non a caso due province iraniane si chiamano Azerbaijan orientale e Azerbaijan occidentale), per cui Teheran accusa da tempo Baku di fomentare istanze separatistiche in queste aree. Anche le alleanze internazionali giocano un ruolo chiave nel rapporto tra i due Paesi, con l’Azerbaijan orientato più a occidente grazie alla vicinanza con Turchia e Israele, entrambi rivali storici dell’Iran. Mentre la Repubblica Islamica rimane tendenzialmente ostile al mondo occidentale (anche in virtù delle sanzioni USA) e più allineata con Russia e Cina.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Incontro tra il Ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov e il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, 29 marzo 2023
LE RECENTI TENSIONI
Una serie di tensioni hanno caratterizzato il rapporto tra Baku e Teheran negli ultimi anni, acuendosi nei mesi recenti. In primo luogo, il supporto iraniano all’Armenia nel conflitto in Nagorno-Karabakh ha irritato non poco il Governo azero. Inoltre, nell’ottobre 2022 Teheran ha aperto un consolato nella provincia armena di Syunik, sottolineando l’importanza della sicurezza dell’Armenia così come l’inaccettabilità della modifica degli storici confini del Paese. Dal canto suo Baku ha deciso di chiudere la sua ambasciata a Teheran, dopo l’attacco subito a gennaio in cui è stato ucciso il capo della sicurezza. In tale occasione, il Presidente iraniano Raisi ha sottolineato come il fatto non dovesse avere un effetto negativo sulle relazioni, trattandosi dell’azione di un singolo individuo. Diversa la reazione del Presidente azero Aliyev, che ha invece parlato di attacco terroristico, invitando gli azeri a non recarsi nel Paese vicino se non per motivi strettamente necessari. A inizio marzo Baku ha inviato due note di protesta a Teheran in relazione ad esercitazioni militari aeree nelle zone di confine che non erano state annunciate. Lo scorso 6 aprile, invece, il Governo azero ha fatto arrestare sei radicali islamici, probabilmente legati ai servizi segreti iraniani, accusandoli di essere implicati in un tentativo di colpo di Stato ai danni dell’Azerbaijan. Lo stesso giorno quattro diplomatici iraniani sono stati espulsi dal Paese con l’accusa di svolgere azioni “provocatorie” e “incompatibili con lo status di diplomatico”. Ma l’apice della tensione si è raggiunto con il rilancio dei legami tra Baku e Tel Aviv in “chiave anti-iraniana”.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il Ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian e l’ambasciatore Ali Alizada (a destra) commentano l’attacco all’ambasciata azera di Teheran, 27 gennaio 2023
L’ASSE BAKU-TEL AVIV
Quale sarĂ lo sviluppo di queste tensioni è ancora tutto da vedere, ma sicuramente Teheran non può ignorare la minaccia che deriva dal rafforzamento della cooperazione tra Azerbaijan e Israele. I due Paesi si sono impegnati a cooperare giĂ dal 1992 e l’Azerbaijan è tra i pochi Paesi a maggioranza musulmana ad avere sviluppato relazioni bilaterali con Israele. Lo scorso marzo, in occasione dell’inaugurazione della prima ambasciata azera in Israele, i Ministri degli Esteri dei due Paesi hanno discusso di “formare un fronte unito” contro l’Iran, rinforzando la cooperazione in diversi settori strategici. Pronta la replica del Ministro degli Esteri iraniano Amir-Abdollahian, che ha affermato come tali dichiarazioni costituiscano una minaccia per la sicurezza della Repubblica Islamica. Oltre che per fare fronte comune contro l’Iran, questo nuovo asse Baku-Tel Aviv risponderebbe ad altre esigenze, tra cui la collaborazione in ambito energetico (Azerbaijan come fornitore di petrolio per Israele) e militare (Israele come provider di tecnologie belliche all’Azerbaijan). Ritornando agli screzi tra Azerbaijan e Iran, segnali di distensione arrivano dalle telefonate tra i rispettivi Ministri degli Esteri, svoltesi l’8 aprile, orientate a chiarire problemi e incomprensioni. Le due parti hanno enfatizzato i buoni rapporti di vicinato, così come il rispetto per la sovranitĂ e l’integritĂ territoriale.
Simona Ricci
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