Caffè Lungo – Il 30 aprile scorso i cittadini dell’Uzbekistan hanno adottato una nuova Costituzione tramite referendum. Il rinnovato testo costituzionale prevede maggiori tutele sui diritti umani, ma estende anche il mandato del Presidente da 5 a 7 anni e azzera i precedenti mandati dell’attuale capo di Stato Mirziyoyev, offrendogli quindi la possibilità di restare in carica sino al 2040.
LA NUOVA COSTITUZIONE DELL’UZBEKISTAN
La Repubblica dell’Uzbekistan, a seguito di un referendum che si è svolto il 30 aprile, ha adottato una nuova Costituzione. Più del 90% dei votanti ha approvato gli emendamenti, con un’affluenza di oltre l’85%. Dall’adozione della Costituzione, avvenuta nel 1992, ad oggi, il documento è stato modificato un totale di 15 volte. La spinta verso l’ultimo rinnovamento è venuta direttamente dal Presidente della Repubblica Mirziyoyev, che nel dicembre 2021 aveva annunciato varie modifiche al testo costituzionale, dichiarando di voler mettere al centro i cittadini. Inizialmente i legislatori si sono riferiti a modifiche ed emendamenti, senza stravolgimenti nella natura del testo, ma in seguito si è parlato dell’adozione di una nuova Costituzione, in quanto gli aggiornamenti apportati sono molto maggiori di quanto pianificato inizialmente. Secondo il programma, la nuova legge fondamentale avrebbe dovuto essere adottata l’8 dicembre 2022, in occasione del 30° anniversario della Costituzione dell’Uzbekistan. Tuttavia ci sono stati dei ritardi per via di varie proteste nella Repubblica Autonoma del Karakalpakstan scatenate da alcuni degli emendamenti proposti. In particolare si prevedeva di cambiare lo status della Repubblica Autonoma, eliminando il diritto di secessione presente nel documento originale. A seguito delle proteste, la disposizione è stata eliminata dal progetto di legge e lo status del Karakalpakstan rimane invariato.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il Presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev vota nel referendum costituzionale, 30 aprile 2023
COSA CAMBIA CON LA NUOVA COSTITUZIONE?
La Costituzione è stata rinnovata profondamente, tanto da modificare circa il 65% del documento originale, con l’introduzione di 27 nuovi articoli (passando da 128 a 155) e di 159 nuove disposizioni (da 275 a 434). Alcuni osservatori ritengono che si tratti dei più importanti aggiornamenti e ampliamenti della Costituzione dalla nascita della Repubblica. I cambiamenti costituzionali rafforzano principalmente la protezione dei diritti umani, l’uguaglianza di genere e il sistema di assistenza sociale. Tra gli aspetti più importanti ci sono il principio dell’Uzbekistan come uno Stato legale, sociale e secolare, la presunzione di innocenza, il diritto alla casa e all’occupazione, l’accesso alle cure sanitarie e all’istruzione e la protezione dei diritti dei gruppi svantaggiati, come anziani e persone con disabilità. Inoltre, viene chiarita la separazione dei poteri, ampliando le prerogative del potere legislativo. L’aspetto più noto e controverso del nuovo testo costituzionale è l’estensione del mandato del Presidente da 5 a 7 anni e l’annullamento, de facto, dei due mandati precedenti di Mirziyoyev. È possibile, dunque, che l’attuale Presidente resti in carica fino al 2040, grazie a questo stratagemma, lo stesso utilizzato nel 2002 dal suo predecessore più autoritario, Karimov.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Spoglio delle schede in un seggio di Tashkent, 30 aprile 2023
LA CAMPAGNA POLITICA E LE VOTAZIONI
La campagna politica in favore del referendum, portata avanti dal Governo, è stata giudicata da alcuni osservatori come unilaterale: in particolare, l’OSCE ha osservato come non ci sia stata alcuna opposizione organizzata. La copertura mediatica sul referendum è sempre stata positiva, senza alcuna opinione alternativa presentata. Il tono dei media online era generalmente più neutro, ma è stata osservata comunque l’assenza di opinioni critiche, vista la pervasiva auto-censura nel Paese. Un altro aspetto considerato problematico riguarda il contenuto del quesito referendario: anche se gli emendamenti proposti hanno a che fare con i 2/3 della Costituzione, i cittadini sono stati chiamati a votare su un pacchetto unico, senza avere la possibilità di decidere per ogni questione separatamente. Ci sono state alcune irregolarità durante le votazioni, come osservato anche dal giornale locale Gazeta.uz, nonostante “grazie a un’ampia campagna di informazione, negli ultimi anni ci sono stati molti meno casi di questo tipo, ma si verificano ancora”. Tra le forme di irregolarità, alcune persone hanno votato per conto di altre, e, secondo alcune voci presenti soprattutto nei social network, alcuni studenti sono stati costretti a votare. Riguardo a quest’ultima osservazione, però, tutto è stato smentito dal Ministero dell’Istruzione Superiore, il quale ha affermato che “la partecipazione degli studenti al referendum è stata volontaria e gratuita”. Inoltre, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) ha riconosciuto il referendum come trasparente e democratico.
Irene Quaglia
Con la collaborazione di Ivan Prokhorov
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