In 3 sorsi – Venerdì 1° settembre il leader del partito al Governo in Georgia, Irakli Kobakhidze, ha dichiarato l’intenzione di avviare una procedura di impeachment contro la Presidente Salomé Zourabichvili per aver compiuto una serie di viaggi diplomatici in Paesi dell’Unione Europea senza il consenso del Governo.
1. LE ATTUALI TENSIONI POLITICHE IN GEORGIA
L’inizio del mese ha visto la scena politica georgiana sconvolta dalla minaccia di impeachment rivolta alla Presidente Zourabichvili da parte del partito maggioritario Sogno Georgiano. L’accusa riguarda degli incontri istituzionali tenuti dal capo dello Stato a fine agosto a Berlino e a Bruxelles, con l’omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier e il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
Il leader del partito Irakli Kobakhidze sostiene ci sia stata una deliberata violazione dell’articolo 52 della Costituzione, il quale richiede l’approvazione del Governo per l’esercizio dei poteri presidenziali di rappresentanza nelle relazioni estere. Inoltre, secondo una dichiarazione fatta venerdì mattina da Kobakhidze, ci sarebbe una presunta comunione di intenti tra la Presidente e l’opposizione radicale “diretta contro gli interessi statali della Georgia, compreso lo status di candidato (all’UE) della Georgia”.
Le visite istituzionali con i leader europei sono state pianificate con l’intento di discutere e promuovere l’acquisizione della Georgia dello status di candidato per l’adesione all’UE, ma secondo il leader del partito queste azioni in autonomia sembrano invece indebolire gli sforzi del Governo in tale direzione. Considerazioni che dimostrano la presenza di un chiaro disallineamento tra gli intenti governativi e l’operato della Presidente Zourabichvili. In base alla Costituzione, per sollevare la questione di impeachment è necessario il voto favorevole di almeno 50 deputati su 150, mentre la rimozione del Presidente richiede il consenso dei due terzi dell’assemblea. Sogno Georgiano e i suoi alleati controllano 84 seggi, si considera quindi poco probabile una caduta di Zourabichvili dalla carica presidenziale. Tuttavia le dissidenze interne delineano un fronte filo europeista poco coeso e questo potrebbe avere delle ripercussioni sui progetti di Bruxelles.
Fig. 1 – Conferenza stampa di Irakli Kobakhidze, leader del partito di maggioranza Sogno Georgiano, nel marzo 2021
2. IL DIFFICILE CAMMINO VERSO L’ADESIONE ALL’UE
Tutto ciò accade a pochi giorni dalla visita dell’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri Josep Borrell, avvenuta il 7-8 settembre a Tbilisi.
Borrell ha constatato come è fondamentale per il Paese accelerare sulla realizzazione delle riforme, al fine di guadagnare lo status di candidato per aderire all’UE. Per ora la Georgia ha affrontato solo tre delle dodici priorità richieste dalla Commissione Europea, dimostrando che la strada da percorrere è ancora lunga. In conferenza stampa Borrell ha voluto precisare che “la porta dell’UE è aperta per la Georgia e vuole sostenerla nel suo cammino. Ma l’applicazione è un impegno serio, lo status di Paese candidato non è un qualcosa che si può dare per scontato”.
La Georgia ha presentato ufficialmente la domanda di adesione all’UE il 3 marzo 2022, circa una settimana dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il Consiglio Europeo, tuttavia, ha deciso il 23 giugno 2022 di non concederle lo status di candidato, al contrario di quanto avvenuto per Moldova e Ucraina. È stata invece offerta una “prospettiva europea”, una sorta di anticamera verso una potenziale candidatura formale. La Commissione Europea, infatti, ha affermato la necessità per il Paese di affrontare dodici riforme prioritarie al fine di adeguare il sistema politico agli standard europei. Riforme che, al momento, risultano complesse e di non semplice realizzazione.
Borrell si è espresso anche in merito alla vicenda che ha coinvolto la Presidente Zourabichvili, sottolineando l’importanza per il Paese di controllare le tensioni interne al fine di mantenere un impianto istituzionale stabile. Ha evidenziato inoltre come la procedura di impeachment sostenuta dal Governo non contribuisca a mantenere un clima di cooperazione, in questo momento determinante per la tenuta del Paese.
Fig. 2 – L’Alto Rappresentante UE per gli Affari Esteri Josep Borrell insieme al Premier georgiano Irakli Garibashvili durante la sua visita a Tbilisi, 8 settembre 2023
3. PROSPETTIVE EUROPEE
Attualmente, quindi, la situazione politica georgiana non è delle più stabili. L’attenzione rimane rivolta verso il sogno dell’inclusione europea e l’appuntamento più incisivo, in tale direzione, è la riunione del Consiglio Europeo che si terrà il 14 e il 15 dicembre. Con molte probabilità uno degli argomenti sul tavolo sarà l’allargamento dell’UE. La riunione di dicembre sarà quindi una buona occasione per capire come sta procedendo la Georgia sul piano del soddisfacimento delle richieste europee e cosa riserva il futuro a un Paese che deve superare annose problematiche quali la battaglia alla corruzione dilagante, quella contro il potere eccessivo degli oligarchi e altre questioni legate all’indipendenza dei media e del sistema giudiziario. Il superamento di questa impasse politica e i prossimi appuntamenti istituzionali saranno forse decisivi per il futuro della Georgia.
Chiara Battaglini
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