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UE-Cile, l’accordo che rilancia il dialogo con l’America Latina

Analisi – Il riavvicinamento dell’UE ai Paesi dell’America Latina è diventato una delle priorità della politica estera europea. Per gli europei, l’America Latina è fondamentale per assicurarsi l’accesso ai materiali critici necessari per la transizione verde, ma anche per difendere un ordine globale basato su regole precise.

IL CONTESTO DEI NEGOZIATI

Il Summit tra Unione Europea e CELAC (Comunità Economica dei Paesi dell’America Latina e i Caraibi) svoltosi a Bruxelles nel mese di luglio del 2023 è stato il primo appuntamento di alto livello tra le due regioni dal 2015 e, pur non conseguendo risultati specifici particolarmente significativi, è valso a riprendere un dialogo per troppi anni interrotto e gravemente trascurato. 

Il lavoro per ricucire le relazioni è stato molto intenso, facilitato dal semestre di presidenza della Spagna del Consiglio dell’Unione Europea.

Il primo obiettivo, è noto, è il difficile accordo con il Mercosur, che sembra aver segnato da ultimo un passo avanti: proprio in questi giorni si registra, infatti, l’inattesa dichiarazione del ministro degli Esteri dell’Argentina, Diana Mondino, che, nel sottolineare il ruolo dell’Argentina nel commercio internazionale, ha confermato la volontà del governo di Javier Milei di procedere rapidamente alla firma dell’accordo commerciale UE-Mercosur. 

Un altro importante tassello è stato intanto incastonato nel più ampio dialogo con l’America Latina: infatti, il 13 dicembre è stato aggiornato l’accordo UE-Cile. 

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Fig. 1 – L’incontro tra Josep Borrell e la Ministra degli Esteri cilena

LA PORTATA DEGLI SCAMBI COMMERCIALI

Il Cile è la quinta economia dell’America Latina ed è il terzo partner commerciale dell’UE nella regione. L’Unione Europea rappresenta, al contempo, per il Cile il secondo mercato più grande per le esportazioni di merci.

Il Cile ha una popolazione di 20 milioni di abitanti e un prodotto interno lordo (PIL) di oltre 340 miliardi di euro.

Nel 2002, l’UE e il Cile hanno concluso un accordo di associazione che comprende un accordo di libero scambio globale (ALS) entrato in vigore nel febbraio 2003 che disciplina le relazioni commerciali UE-Cile. 

Il commercio bilaterale UE-Cile, favorito dalle regole dell’accordo, è cresciuto del 169% tra il 2002 e il 2022. Le imprese dell’UE hanno esportato in Cile 10,7 miliardi di euro di beni nel 2022 e 4,4 miliardi di euro di servizi nel 2021. Nel 2022 gli scambi totali di merci tra l’UE e il Cile sono stati pari a 18,5 miliardi di euro. Le esportazioni di merci europee hanno riguardato, in prevalenza, macchinari (28%), mezzi di trasporto (20%), prodotti chimici (15%). Nel 2021 gli scambi totali di servizi tra l’UE e il Cile sono stati pari a 7,2 miliardi di euro. In particolare, l’Europa ha esportato servizi di trasporto (29%) e information technology e telecomunicazioni (15%).

In totale sono interessate all’accordo circa 27mila imprese europee esportatrici in Cile e circa 6mila imprese cilene esportatrici nei Paesi europei.

Il Cile è il più grande produttore mondiale di rame e il secondo produttore di litio, posizioni destinate a durare date le sue comprovate riserve di entrambi i metalli. In particolare il Paese sud-americano rappresenta il primo fornitore di litio dell’UE, che proprio dal Cile importa oltre il 62% del fabbisogno. 

Dal punto di vista dell’Europa, Santiago potrebbe fornire un’enorme assistenza per sostenere la transizione verde, fornendo le materie prime necessarie all’alimentazione delle batterie su cui gli europei fanno affidamento per digitalizzare ed elettrificare la propria economia.

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Fig. 2 – Miniera di rame in Cile

LA STRUTTURA E I CONTENUTI DELL’ACCORDO

L’intesa prevede due strumenti giuridici paralleli:

  1. L’accordo quadro avanzato, che comprenderà un pilastro relativo alla politica e alla cooperazione e uno relativo al commercio e agli investimenti (incluse disposizioni in materia di protezione degli investimenti), entrerà in vigore previa ratifica da parte di tutti gli Stati membri.
  2. L’accordo di libero scambio interinale riguardante solo le parti del pilastro relativo al commercio e agli investimenti dell’accordo quadro avanzato che sono di competenza esclusiva dell’UE (vale a dire, escluse le disposizioni in materia di protezione degli investimenti), da adottare attraverso il processo di ratifica esclusivamente a livello europeo. L’accordo di libero scambio interinale perderà efficacia con l’entrata in vigore dell’accordo quadro avanzato.

Cile e UE hanno, quindi, concordato di dividere il patto per accelerare il processo di ratifica, il che significa che la sezione commerciale è sottoposta alla sola approvazione del Consiglio dell’UE e del Parlamento europeo, mentre la sezione politica e di investimento dovrà essere ratificata dai parlamenti nazionali – e talvolta regionali – dei Paesi dell’Unione. 

Una soluzione questa che, se, da un lato, ha il pregio di velocizzare e concretizzare le disposizioni contenute nell’intesa, dall’altro, ripropone il tema della (presunta) mancanza di legittimazione democratica degli accordi, argomento sbandierato soprattutto dai nazionalisti. 

L’accordo interinale comporterà che tutte le esportazioni dell’Unione Europea verso il Cile saranno esenti da tariffe e quote, ad eccezione di alcuni prodotti agricoli e alimentari. 

Accanto ai contenuti più squisitamente economici e commerciali, l’accordo riafferma altresì valori condivisi, accompagnati da impegni sostanziali e disposizioni specifiche, in materia di diritti umanicommercio sostenibile e parità di genere

A fronte delle sfide geopolitiche sempre più impegnative, è rafforzata la cooperazione tra UE e Cile in quanto partner che condividono gli stessi principi su problemi globali, quali la riduzione dei rischi per le catene di approvvigionamento, la garanzia di un approvvigionamento affidabile di materie prime critiche e la lotta al cambiamento climatico.

Il Cile diviene, così, il primo Paese della regione a concludere con l’UE un accordo di nuova generazione, lo strumento con il quale l’Unione riesce a condividere valori e regole unitamente alla promozione e regolazione degli interessi commerciali. È questo un chiaro esempio della forza dell’effetto Bruxelles, ovvero la capacità dell’Unione Europea di plasmare l’ordine internazionale a propria somiglianza. 

Filomena Ratto

Esmeralda au port de Québec” by abdallahh is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Lo scorso 13 dicembre è stato aggiornato l’accordo di libero scambio UE-Cile.
  • Il Cile è il terzo partner economico dell’UE in America Latina.
  • Si tratta di un accordo di nuova generazione, innovativo sia per le tematiche che per la procedura di implementazione.

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Filomena Ratto
Filomena Ratto

Napoletana di origine, laureata in Giurisprudenza e ora di base a Bruxelles. Appassionata di diritto europeo e delle dinamiche della politica commerciale dell’UE. Amo leggere e sperimentare in cucina… magari con una buona tazza di caffè (geopolitico, ovviamente).

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