In 3 sorsi – In Inghilterra le bianche scogliere di Dover illustrano con efficacia l’innalzamento delle temperature degli ultimi decenni grazie alle climate stripes, in un contesto di retromarcia sugli obiettivi climatici della politica britannica.
1. LE BIANCHE SCOGLIERE DI DOVER RACCONTANO LA CRISI CLIMATICA
A giugno dell’estate appena passata, sulle scogliere di Dover, a sud dell’Inghilterra, sono state proiettate numerose strisce rappresentanti i colori del cambiamento climatico, diventate veicolo di un messaggio chiaro e preciso. Infatti, le cosiddette climate stripes (barre di colore) hanno mostrato le variazioni di temperatura registrate nel Regno Unito dal 1884 al 2022. Se osserviamo le immagini, si può vedere come da colori azzurri, corrispondenti a temperature più fredde, si passa a colori sui toni del rosso sempre più intensi, che ne indicano chiaramente l’innalzamento drastico ìdell’ultimo decennio. L’idea è stata portata avanti da Ed Hawkins, esperto e docente di Scienze Climatiche all’Università di Reading, in Inghilterra. La scelta delle scogliere di Dover come “schermo” non è stata un caso: queste, infatti, si sono modificate nel tempo, erodendosi a causa dell’innalzamento del livello del mare, impatto a lungo termine del cambiamento climatico. Una strategia di comunicazione facilmente comprensibile, per spiegare un tema molto dibattuto, terreno fertile per logiche negazioniste o scetticismi.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Le barre di colore a rappresentazione grafica di come sono cambiate le temperature nel corso degli anni
2. INNOVARE LA COMUNICAZIONE
Le climate stripes, create per la prima volta nel 2018 dallo stesso Ed Hawkins, sono una rappresentazione grafica del cambiamento climatico che riesce efficacemente a veicolare e sensibilizzare sul tema, grazie all’utilizzo di immagini impattanti, che rimangono impresse piĂą di articoli pieni di parole. La stessa Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) a giugno del 2021 ha ideato una campagna di sensibilizzazione, diventata virale, lanciando l’hashtag #showyourstripesday. Attraverso un post pubblicato nel proprio profilo Twitter, era possibile vedere per ogni Paese l’andamento della temperatura sulla base del grafico di Hawkins. Le climate stripes sono un esempio di come la scienza e la ricerca stiano cercando di accorciare le distanze con l’opinione pubblica, veicolando il tema della crisi climatica in modo originale e innovativo, sfidando un contesto politico in cui si stanno mettendo i freni.
Embed from Getty ImagesFig 2 – Il Primo Ministro inglese Rishi Sunak
3. LA RETROMARCIA SUGLI OBIETTIVI CLIMATICI DEL GOVERNO BRITANNICO
Negli ultimi anni la Gran Bretagna ha mantenuto un passo serrato nel perseguimento di obiettivi climatici ben precisi. Fra questi, l’eliminazione di veicoli a benzina, il divieto di utilizzo di combustibili fossili e il divieto di installazione di caldaie a gas naturale nelle nuove case. Tuttavia il Primo Ministro Rishi Sunak, in un discorso tenuto il 20 settembre scorso da Downing Street, ha annunciato di voler fare un passo indietro su tali obiettivi e rinviare le scadenze al 2030-2050 relative alle idee messe in campo. Tale presa di posizione è stata ampiamente criticata da parte degli esponenti del Partito conservatore al Governo e dai membri del Partito laburista all’opposizione, i quali hanno dichiarato che questa decisione andrĂ a discapito di posti di lavoro, investimenti e crescita economica. Alcune delle motivazioni sono riconducibili alla preoccupazione di imporre “costi inutili” ai cittadini. In un discorso tenutosi lo scorso settembre, Sunak ha affermato che “per troppi anni i politici al Governo sono stati poco onesti riguardo ai costi e ai compromessi delle politiche ambientali, facendo credere che tutto sia possibile, ma così non è. Una dichiarazione, questa, che ha generato molte perplessitĂ nell’opinione pubblica e che pone punti interrogativi sullo sviluppo sostenibile del Paese“.
Chantal Betti
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