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Le elezioni in Bangladesh e l’ennesima vittoria di Sheikh Hasina

In 3 sorsiLe elezioni del 7 gennaio in Bangladesh hanno visto, per la quinta volta, la vittoria della controversa leader della Lega Popolare Bengalese, Sheikh Hasina, dopo mesi di proteste, scioperi e repressioni delle opposizioni da parte del Governo.

1. CHI È SHEIKH HASINA

Nata nell’ex Pakistan orientale nel 1947, Hasina è figlia di Sheikh Mujibur Rahman, padre della nazione bengalese che guidò il movimento che portò all’indipendenza dal Pakistan nel 1971, nonché primo Presidente del Bangladesh.
Nel 1975 quasi tutta la sua famiglia fu assassinata durante un golpe condotto dall’Esercito del Bangladesh.
All’epoca Hasina si trovava in Germania Ovest a causa del lavoro di suo marito, il fisico nucleare M. A. Wazed Miah, e l’evento la portò a voler creare la nazione che il padre immaginava.
Rifugiatasi in India, riuscì a rientrare in Bangladesh solo nel 1981, quando fu eletta capo del Partito della Lega Popolare Bengalese (Awami League, AL).
Dopo uno scontro nelle elezioni del 1991 con Khaleda Zia (leader del Partito Nazionalista del Bangladesh, BNP), con la quale per anni si alternerà alla guida del Paese, Hasina fu eletta per la prima volta capo del Governo nel 1996, venendo poi sconfitta nel 2001 e tornando al potere nel 2009. Da allora ha collezionato ulteriori vittorie elettorali nel 2014 e nel 2019.

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Fig. 1 – Sheikh Hasina giura per la quinta volta come Primo Ministro del Bangladesh, 11 gennaio 2024

2. IL GOVERNO DI SHEIKH HASINA

Va riconosciuto a Sheikh Hasina il merito di aver portato una giovane nazione nata da una guerra a diventare uno dei Paesi con la crescita più veloce del continente asiatico, di averne trasformato l’economia e di aver reso il settore tessile uno dei più competitivi al mondo.
Nonostante il dichiarato schieramento contro le dittature militari e le politiche a favore delle donne e delle fasce più povere, la premier è stata accusata più volte, sia dalle opposizioni che da diverse organizzazioni internazionali, di essere una minaccia per la democrazia.
Diverse repressioni verso il dissenso, la libertà di stampa e la società civile sono state segnalate da varie associazioni. Human Rights Watch (HWR), ad esempio, ha calcolato che dal ritorno di Hasina al Governo nel 2009 quasi 600 persone sono state fatte sparire con la forza.

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Fig. 2 – Manifestazione di protesta dei lavoratori del settore tessile a Dacca, 21 gennaio 2024

3. ELEZIONI 2024

Con la guerra in Ucraina le cose sono cambiate: la crisi economica e l’inflazione sono diventate sempre più visibili e questo ha scatenato, a luglio 2022, violente proteste.
Le proteste sono continuate fino alla grande manifestazione del 28 ottobre 2023, durante la quale il BNP ha chiesto le dimissioni di Hasina e la nascita di un Governo di transizione per portare il Paese alle elezioni.
Ma tutto è stato inutile e oltre 119 milioni di persone sono stati chiamati a votare alle elezioni del 7 gennaio scorso fortemente volute dalla premier.
Tutto ciò ha portato, tra attacchi incendiari e repressioni da parte della polizia, alla morte di circa 15 persone e, dopo il 28 ottobre, a una intensificazione degli arresti tra gli oppositori e ad una repressione più dura del fronte anti-governativo.
Il 7 gennaio si sono svolte le consultazioni, con il partito di Hasina che ha ottenuto i tre quarti dei seggi disponibili con un’affluenza del 40%, dopo che i Paesi occidentali avevano fatto pressione sul Governo affinché garantisse elezioni libere per tutti. Ma su questo dato ci sono dei dubbi: secondo alcune testimonianze la capitale, Dacca, era praticamente vuota a parte gli attivisti della Awami League con i loro distintivi che si trovavano vicino i seggi elettorali.
Alcuni analisti hanno dichiarato che “è difficile credere che l’affluenza sia stata del 40%, soprattutto considerando il fatto che lo stesso capo commissario elettorale aveva espresso prima il 28% mentre informava i media e poi all’improvviso ha cambiato il valore al 40%”.
I leader dell’AL hanno risposto alle critiche affermando che il piano del BNP non ha vinto e la gente ha risposto al terrorismo dell’opposizione con il voto, facendo trionfare la democrazia.

Michela Grieco

Sheikh Hasina” by theglobalpanorama is licensed under CC BY-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Nel 1975 quasi tutta la famiglia di Sheikh Hasina venne assassinata durante un golpe condotto dall’Esercito del Bangladesh e l’evento la portò a voler creare la nazione che il padre, eroe dell’indipendenza bengalese, immaginava.
  • Va riconosciuto ad Hasina il merito di aver portato una giovane nazione nata da una guerra a diventare uno dei Paesi con la crescita più veloce del continente asiatico ma è stata anche accusata più volte di essere una minaccia per la democrazia.
  • Il 7 gennaio si sono svolte le elezioni dove il partito di Hasina ha ottenuto i tre quarti dei seggi disponibili. Il voto è stato boicottato dalle opposizioni e contrassegnato da violenze e proteste.

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Michela Grieco
Michela Grieco

Nata a Roma nel 1998, laureanda in scienze politiche e relazioni internazionali all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Da sempre appassionata di scrittura di tutti i tipi, di lettura di ogni genere ed affascinata di tutto ciò che riguarda le relazioni tra i diversi paesi del mondo e la loro politica, con particolare attenzione all’estremo Oriente, la Cina ed il suo percorso di ascesa a potenza globale, le due Coree e la loro guerra a volte troppo silenziosa, ed il Giappone che fino a pochi decenni fa era l’unica potenza asiatica ed oggi non più.

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