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Into the deep red: alla scoperta del Texas

Caffè Americano“Táysha” ossia “amico”: dall’adattamento spagnolo di questa parola della lingua dei nativi Caddo deriva il nome dello stato del Texas il cui motto è appunto “Friendship”.

Con una estensione di quasi 700 mila chilometri quadrati, è il secondo stato più grande dopo l’Alaska con ben due fusi orari. Terra di confine, separata dal Messico dal Rio Grande, il quarto fiume più lungo del Nord America dopo Missouri, Mississippi e Yukon, presenta anche un territorio diversificato: a sud-est è bagnato dal Golfo del Messico mentre nella zona centrale dello Stato si estende la parte più meridionale delle Grandi Pianure.

Soprannominato “The Lone Star State” per l’unica stella presente sulla bandiera dovuta al fatto che per dieci anni, dal 1836 al 1845, i texani hanno avuto una repubblica indipendente, è stato esplorato per la prima volta dagli spagnoli nel sedicesimo secolo con l’esploratore Alonso Álvarez de Pineda, per poi essere rivendicata dalla Francia in seguito alla fondazione della colonia di Fort Saint Louis da parte dell’esploratore francese René-Robert Cavelier de La Salle.

Houston, San Antonio e Dallas sono le principali città dello stato anche se la capitale è situata ad Austin.

Nella parte più meridionale dello stato si trova San Antonio con le sue caratteristiche missioni francescane, tra le quali la più famosa è quella denominata San Antonio de Valero, conosciuta da tutti come Fort Alamo presso la quale nel 1836 si combatté una cruenta battaglia tra l’Esercito messicano e uno sparuto gruppo di texani, la cui resistenza, seppur successivamente piegata dalle forze messicane più consistenti in numero, gettò poi le basi per la vittoria finale e per la conquista dell’indipendenza dal Messico. “Remember the Alamo” fu infatti il grido con il quale il comandante delle forze texane Sam Houston, spronò i suoi soldati nella battaglia decisiva di San Jacinto.

Proprio in onore del generale prende il nome la città di Houston situata più a est e presso la quale è possibile visitare il Johnson Space Center della NASA, dove ha sede il controllo missione diventato famoso in tutto il mondo proprio con il nome della città. Con i suoi oltre due milioni e trecentomila abitanti milioni Houston è la quarta città più popolata degli Stati Uniti.

Spostandoci più a nord troviamo invece Dallas, divenuta celebre per l’omonima serie televisiva degli anni ’80 oltre a essere tristemente famosa per il luogo presso il quale nel 1963 venne assassinato il Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy.

A livello sportivo il Texas vanta anche diverse squadre nelle maggiori leghe statunitensi.

Nella NBA sono presenti ben tre franchigie: gli Houston Rockets, i Dallas Mavericks e i San Antonio Spurs. Inoltre, sono originari del Texas famosi professionisti NBA come Chris Bosh, Jimmy Butler, Grant Hill, Stephen Jackson, LaMarcus Aldrige e Larry Johnson.

Anche nella NFL sono presenti due franchigie: i Dallas Cowboys, che secondo Forbes è la franchigia più ricca del mondo con un valore stimato in circa nove miliardi di dollari, oltre agli Houston Texans, l’ultima franchigia a essere inserita nella NFL nel 2002.

Il Texas inoltre ospita due famosi gran premi, il primo per la Formula 1 e il secondo per il Motomondiale, che si corrono sullo stesso circuito situato nella contea di Travis, vicino ad Austin.

Gli amanti dei fumetti certamente poi sapranno che Tex Willer, il famosissimo personaggio dei fumetti è “nato” in Texas, del quale era anche uno dei Ranger.

Il Texas è anche terra anche di stelle del cinema avendo dato i natali ad attori quali Owen Wilson, Matthew McConaughey, Michelle Rodriguez e Jim Parsons, lo “Sheldon Cooper” della serie TV “The Big Bang Theory”. Sempre nel Texas poi sono nati famosi cantanti quali Beyoncé e leggende del calibro di Barry White e Janis Joplin.

Patria di un Presidente repubblicano, Dwight “Ike” Eisenhower per due mandati consecutivi (avendo vinto le elezioni del 1952 e del 1956), e di uno democratico, Lindon Johnson che ha governato gli Stati Uniti dal 1963 (subentrando da Vicepresidente in seguito all’assassinio di Kennedy) e fino al 1968, il Texas è stato governato anche da un futuro Presidente degli Stati Uniti: George W. Bush, dal 1995 al 2000. Sotto la Presidenza del padre, George H. W. Bush, venne invece approvata per la prima volta la costruzione della barriera di separazione tra Messico e Stati Uniti.

A partire dal 1980 gli elettori del Texas hanno sempre espresso le proprie preferenze per il partito repubblicano: l’ultimo candidato democratico a essersi aggiudicato i grandi elettori dello Stato fu Jimmy Carter nelle elezioni del 1976. Fino ad allora, infatti, con l’eccezione di quattro tornate elettorali (Herbert Hoover nel 1928, Dwight Eisenhower per due volte, nel 1952 e nel 1956 e, appunto, Richard Nixon nel 1976), il Texas aveva sempre espresso le proprie preferenze per il Partito Democratico. Va rilevato tuttavia che dalle elezioni del 2012 sono aumentati i consensi democratici: dal 41,4% del 2012 al 46,5% delle ultime presidenziali, assegnando così al Partito Repubblicano la vittoria con il margine più ristretto dal 1996.

Un’ultima curiosità: alle prossime elezioni presidenziali il Texas attribuirà al vincitore 40 grandi elettori invece dei 38 assegnati finora, grazie alla sua crescita costante di popolazione.

Emanuele Rufini

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Perchè è importante

  • Il Texas è con siderato lo stato principe dei “deep red”, ossia gli stati che votano sicuramente repubblicano alle presidenziali.
  • Lo stato ha una storia variegata, interessante e in continuo cambiamento, al punto da intravedere una leggera, ma al momento costante, perdita di vantaggio dei repubblicani sui democratici.

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Emanuele Rufini
Emanuele Rufini

Papà di quattro bimbi e manager di una multinazionale in Trentino, è revisore legale dei conti e dottore commercialista. Cultore dei Simpsons e di Tex Willer, patito di pallacanestro (pivot ancora in attività, head coach in DR2 e istruttore di minibasket), discreto lindy-hopper e amante della storia, della montagna e dell’arte presepiale.

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