In 3 sorsi โ Il Presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato la rottura dei rapporti diplomatici con Israele, accusato di genocidio. La reazione di Tel Aviv non si รจ fatta attendere, ma la Colombia non รจ la sola in America Latina ad aver preso questa posizione.
1. UNA ROTTURA NETTA
Il 1ยฐ maggio, durante un comizio per la festa dei lavoratori, il Presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele, considerato colpevole di compiere un vero e proprio genocidio a Gaza contro il popolo palestinese. Il Ministero degli Esteri colombiano ha poi riferito di aver trasmesso la nota di rottura dei rapporti allโambasciata israeliana a Bogotร , con valenza dal giorno 3 maggio. Petro ha motivato questa scelta, apprezzata da Hamas, dichiarando che non si puรฒ accettare lo sterminio di un intero popolo, aggiungendo che “se muore la Palestina muore lโumanitร โโ. Il Ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha reagito definendo Petro un Presidente anti-semita e pieno dโodio, aggiungendo perรฒ che i rapporti bilaterali tra i due Paesi “sono sempre stati cordiali e nessun Presidente anti-semita potrร cambiarli”.
Fig. 1 – Il Presidente della Colombia Gustavo Petro, mentre annuncia la rottura dei rapporti diplomatici con Israele, 1ยฐ maggio 2024
2. UN LENTO DETERIORAMENTO
Durante la Guerra Fredda la Colombia รจ stata un fidato alleato degli Stati Uniti, ricoprendo un ruolo chiave in ottica anti-comunista, favorendo anche le relazioni con Israele. Il momento piรน alto dei rapporti tra i due Paesi ha avuto luogo nel 2020, in occasione della firma di un trattato di libero commercio di ultima generazione, durante la presidenza di Ivan Duque. Dopo lโarrivo del Governo progressista guidato da Petro, e soprattutto dopo i fatti del 7 ottobre, le relazioni bilaterali si sono via via incrinate. Infatti, in seguito alla reazione israeliana agli attacchi di Hamas, Petro aveva paragonato il linguaggio usato dal Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, a quello utilizzato dai nazisti contro gli stessi ebrei. Per contro, il Governo di Tel Aviv aveva risposto con il blocco delle esportazioni di materiale di sicurezza verso la Colombia, previsto dal suddetto accordo. Lo scorso febbraio il Governo colombiano ha poi proceduto con la sospensione dellโacquisto di armi da Israele, per protesta contro lโoffensiva a Gaza. La chiusura ufficiale dei rapporti dello scorso 3 maggio costituisce perciรฒ lโatto finale di un graduale ma radicale cambiamento della postura internazionale della Colombia e dei suoi rapporti con Israele.
Fig. 2 – Il premier israeliano Naftali Bennet e il Presidente colombiano Ivan Duque in una conferenza stampa congiunta a Gerusalemme, l’8 novembre 2021
3. NON SOLO LA COLOMBIAโฆ
La presa di posizione della Colombia ha destato un discreto grado di attenzione a livello internazionale, come dimostra lโintervento degli Stati Uniti. Gli USA hanno ribadito di avere rapporti molto stretti sia con Israele che con la Colombia, invitando le parti al dialogo. Tuttavia il Governo di Petro sembra avere una posizione molto ferma sulla vicenda, che non lascia immaginare dietro-front nellโimmediato. Inoltre, a dar manforte alla decisione del Governo colombiano รจ la consapevolezza di non essere affatto isolato in America Latina. La rottura drastica con Israele da parte di Bogotร segue quella di Bolivia e Belize, che avevano giร sospeso le relazioni diplomatiche con Tel Aviv tra ottobre e novembre 2023, in segno di protesta per lโoffensiva militare a Gaza. Lo stesso Petro aveva espresso solidarietร al Presidente brasiliano Lula, attaccato da Israele per aver paragonato la sua operazione alla Shoa. Posizioni critiche, ma non drastiche, erano arrivate anche dal Presidente cileno Boric e dal venezuelano Maduro. Si evince dunque il levarsi da una parte dellโAmerica Latina di una voce difforme da quella statunitense ed europea sul conflitto in Medio Oriente, che potrebbe influenzare lโevolversi della guerra a Gaza. ย
Marco Pantaloni
“Posesiรณn de Gustavo Petro” by raul-paredes is licensed under CC BY-SA