In 3 sorsi – All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite le due parti hanno espresso la volontà di riprendere il dialogo su questa disputa decennale, ma non sul tema della sovranità .
1. LA VICENDA STORICA
La disputa territoriale tra il Regno Unito e l’Argentina per il controllo delle isole Malvinas o Falkland, è una contesa che tocca ben tre secoli e che, almeno su certi aspetti, è tutt’ora aperta. Il territorio è composto da tre arcipelaghi: le isole Malvinas/Falkland, la Georgia del Sud e le isole Sandwich meridionali. Questi isolotti furono conquistati e annessi al Regno Unito come territori d’oltremare nel 1833, nel momento di massima espansione dell’impero britannico. Da allora le suddette isole godono di un’ampia autonomia di governo, ma dipendono da Londra per la politica estera e di difesa. Fin da subito in Argentina prese forma una rivendicazione delle isole Malvinas/Falkland, ma questo sentimento si fece più forte negli anni Settanta del Novecento quando in Argentina si instaurò un regime militare che alimentò una forte retorica nazionalista su questo tema. Così, con l’intento di distrarre la popolazione da una profonda crisi economica e sociale, il Generale Gualtieri ordinò l’occupazione dei territori in questione e il 2 aprile 1982 l’esercito argentino sbarcò nella capitale Port Stanley. Tuttavia, anche nel Regno Unito c’era un esecutivo nazionalista, sotto la guida di Margaret Thatcher, che così decise di inviare navi, aerei e sottomarini per mantenere il controllo degli arcipelaghi. La guerra durò 74 giorni, fino alla resa dell’Argentina il 14 giugno 1982, dopo aver provocato circa 650 vittime fra i soldati argentini, 255 tra i britannici e 3 fra gli abitanti dell’isola, oltre alla caduta del regime militare nel Paese sudamericano.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Margaret Thatcher ritratta come un pirata, 30 aprile 1982
2. IL PARALLELO CON LE ISOLE CHAGOS
Malgrado la netta sconfitta, la guerra delle Malvinas/Falkland ha acuito il senso di rivalsa in Argentina, che sotto vari Governi non ha mai smesso di rivendicare la sovranità dell’arcipelago. Venendo a tempi molto recenti, l’attuale Ministra degli Esteri argentina, Diana Mondino, ha promesso il 3 ottobre scorso azioni concrete per recuperare la piena sovranità sulle suddette isole, aggiungendo poi che “le isole Malvinas erano, sono e saranno sempre Argentina’’. Questa presa di posizione della Ministra Mondino fa leva su un accordo siglato di recente tra il Regno Unito e Mauritius, con il quale Londra ha restituito le isole Chagos, nella speranza che il Governo britannico adotti la stessa soluzione con le isole Malvinas. Tuttavia è subito arrivata la risposta di Stephen Doughty, Ministro di Stato britannico per i Territori d’oltremare, che ha dichiarato sul social X che “la sovranità britannica delle isole Falkland, di Gibilterra e dei territori d’oltremare non è negoziabile’’, aggiungendo che le due vicende sono differenti. In effetti, le Chagos erano state separate da Mauritius nel 1965, prima ancora dell’indipendenza di quest’ultimo da Londra, e la popolazione locale era stata evacuata con la forza per far posto alla base militare congiunta anglo-americana, ancora oggi esistente, garantita anche per il futuro nell’ultimo accordo. Dall’altra parte le isole Falkland sono invece abitate da circa 3.500 persone di discendenza britannica, che nel 2013 si sono espresse al 99% a favore della permanenza sotto la Corona in un referendum. Sebbene i fuochi di guerra siano ben lontani, la fermezza di ambo le parti rende la risoluzione della disputa molto difficile.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il Presidente dell’Argentina Javier Milei, la vicepresidente Victoria Villareul, il Capo del Governo delle Città di Buenos Aires Jorge Macri e il Ministro della Difesa Luis Petri durante la cerimonia per il 42° anniversario della guerra delle Malvinas/Falkland presso il cenotafio per i caduti del conflitto, 2 aprile 2024
3. TENTATIVI DI DIALOGO
Malgrado le nette posizioni sulla sovranità delle isole, di recente Regno Unito e Argentina hanno avviato un tentativo di dialogo su un aspetto specifico della vicenda. Il 24 settembre scorso, in una sala dell’Assemblea delle Nazioni Unite ha avuto luogo un vertice tra i Ministri degli Esteri dei due Paesi, Diana Mondino per l’Argentina e David Lammy per il Regno Unito. In particolare, come riporta un comunicato del Ministero degli Esteri argentino, le parti intendono portare a compimento un progetto di cooperazione per l’identificazione dei corpi dei soldati argentini caduti nella guerra del 1982, grazie all’aiuto della Croce Rossa internazionale, accordandosi anche sull’organizzazione di viaggi sull’isola per permettere ai familiari delle vittime di visitare le loro tombe. Occorre anche specificare che questa cooperazione implica il rispetto del paragrafo 2 della dichiarazione congiunta del 19 ottobre 1989, dove è stabilito che nessun accordo futuro potrà portare al riconoscimento della sovranità argentina sulle isole Malvinas. Il rinnovato spirito di dialogo tra i due Paesi rappresenta un serio passo avanti, se non per la risoluzione definitiva della contesa, almeno per il possibile sviluppo delle relazioni bilaterali, con le parti che hanno già promesso di ritornare sul tema in futuro.
Marco Pantaloni
“Bandera Argentina” by Finizio is licensed under CC BY-ND