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Somalia, approvata la missione AUSSOM

In 3 SorsiLa missione di supporto e stabilizzazione dell’Unione Africana è stata approvata lo scorso dicembre con l’astensione degli Stati Uniti. La controversa questione dei finanziamenti rimane ancora aperta.

1. LA MISSIONE

La fragile situazione della Somalia richiede, ormai da anni, un sostegno da parte della comunità internazionale. A tal proposito risultano di notevole importanza le missioni approvate dal Consiglio di sicurezza (CdS) dell’ONU. Le differenti iniziative si sono poste in continuità le une con le altre, finalizzate a tracciare un percorso che potesse – e che possa in futuro – portare il Paese al raggiungimento della necessaria stabilità dopo anni di divisioni e guerre. La precedente missione di transizione (ATMIS) è stata sostituita a partire dal gennaio scorso – attraverso una fase transitoria che durerà fino alla fine del giugno 2025, – dalla nuova missione AUSSOM. Gli obiettivi di questa nuova missione di stabilizzazione dell’Unione Africana in Somalia sono elencati nel rapporto allegato alla Risoluzione 2767 del CdS delle Nazioni Unite. Il principale scopo rimane quello di fornire supporto alle forze di sicurezza somale nella lotta contro Al-Shabaab. La risoluzione prevede quattro fasi: nella prima, il numero delle truppe schierate rimarrà sostanzialmente invariato rispetto ad ATMIS, ma riduzioni potranno verificarsi nelle fasi successive in base alla capacità delle Forze Armate somale di assumere progressivamente la responsabilità della sicurezza del Paese. Oltre al mantenimento della sicurezza nei centri abitati, una componente importante della missione riguarderà il miglioramento della preparazione delle forze somale. Si cercherà, infine, di consentire condizioni adeguate per continuare a sostenere e facilitare l’accesso e la fornitura di assistenza umanitaria.

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Fig. 1 – Il Presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud riceve il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres a Mogadiscio, 11 aprile 2023

2. FINANZIAMENTI E RISOLUZIONE 2719 (2023)

La Risoluzione 2719 regola la cooperazione tra l’ONU e le Organizzazioni regionali nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. I contrasti sull’applicazione di questa risoluzione in tema di finanziamento delle missioni erano già emersi durante la missione ATMIS e si sono ripresentati anche in vista dell’approvazione della nuova missione AUSSOM.
I negoziati relativi alla nuova missione sono stati intensi e la sua approvazione è infine avvenuta con un’unica astensione: quella degli Stati Uniti, dovuta proprio all’irrisolta questione del suo finanziamento. Il finanziamento di ATMIS è avvenuto attraverso due canali: il rimborso delle spese delle truppe provenienti dai Paesi dell’Unione Africana con contributi volontari da parte dell’UE e il finanziamento per il supporto logistico assicurato invece dal bilancio ONU. La ventilata riduzione dei contributi europei per la nuova missione e l’intransigenza USA all’applicazione della Risoluzione 2719, che prevede il ricorso al bilancio ordinario ONU per una quota pari al 75% dei costi, lasciando il restante 25% in mano ai contributi volontari, hanno generato una situazione di stallo, con la decisione di rimandare alla fine della prima fase di AUSSOM una decisione su tale aspetto.

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Fig. 2 – Peacekeeper della Missione ATMIS dell’Unione Africana a Mogadiscio, 3 aprile 2023

3. PREVISIONI FUTURE

Nonostante l’avvenuta approvazione della missione AUSSOM, resta aperta la questione delle modalità̀ di finanziamento, con la concreta possibilità che nei prossimi mesi si riproduca nel CdS il contrasto tra gli Stati Membri disponibili a un’attuazione flessibile della Risoluzione 2719 e gli USA. Occorrerà vedere se le posizioni espresse dalla nuova Amministrazione americana, insieme all’atteggiamento costruttivo degli altri membri del CdS, tra cui dal 1° gennaio figura anche la Somalia, favoriranno il raggiungimento di un compromesso. È in via di risoluzione, invece, il negoziato sulle forze che comporranno la missione. Sebbene un’intesa raggiunta in seno al Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell’Unione Africana abbia consentito di garantire il livello previsto di unità (circa 12.500) con i contributi di diversi Paesi africani, la successiva rinuncia burundese ha aperto un complesso negoziato che si trova a dover bilanciare la richiesta etiope di mantenere nella missione un consistente contingente e la novità della contestuale partecipazione di truppe egiziane, del tutto invise da parte di Addis Abeba a causa delle tensioni con il Cairo per la questione della Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD). La stabilità della Somalia continua a rivestire un’importanza geopolitica fondamentale, anche considerando le numerose faglie di instabilità che attraversano il Corno d’Africa e minacciano uno degli snodi più importanti per i traffici marittimi mondiali. Il Paese non può permettersi di tornare a essere disputato dall’estremismo violento che, proprio negli ultimi mesi, ha fatto registrare il preoccupante insediamento di cellule dell’ISIS nella regione del Puntland, recentemente obiettivo anche di raid aerei statunitensi.

Livia Daccò Coppi

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Perchè è importante

  • La Somalia non è ancora in grado di trovare una vera e propria stabilità interna. Le missioni ONU e i contingenti provenienti da altri Paesi stanno cercando di fornire il proprio contributo per raggiungere tale obiettivo.
  • Rimangono problematiche riguardanti le modalità di finanziamento della missione. Si auspica che il turno della Somalia all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU possa portare a ulteriori risultati positivi.

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Livia Daccò Coppi
Livia Daccò Coppi

Nata a Genova nel 2000, ho vissuto gran parte della mia adolescenza tra Sudamerica e Africa. Tornata a Roma per gli studi, ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’Università LUISS Guido Carli. Attualmente frequento la magistrale in Relazioni Internazionali e Istituzioni Sovranazionali presso l’Università La Sapienza. Appassionata di storia dell’Africa, ho sviluppato un grande interesse per i temi geopolitici concernenti questo vasto continente.

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