In 3 Sorsi – Il 28 aprile Spagna e Portogallo sono rimaste al buio per ore: un’interruzione improvvisa alla rete elettrica ha causato diversi disagi alla popolazione, causando il blocco di trasporti e servizi essenziali. Si sta indagando sulle diverse ipotesi, tra guasti strutturali alla rete, fonti rinnovabili e persino sabotaggi e cyberattack.
1. IL BLOCCO IMPROVVISO
Lunedì 28 aprile alle 12,30 la rete elettrica di Spagna e Portogallo ha subito un’improvvisa interruzione. Milioni di cittadini sono rimasti senza corrente, con gravi ripercussioni su trasporti, telecomunicazioni e servizi essenziali. In tutte le città , metropolitane, treni e tram si sono fermati. Le Istituzioni e le aziende hanno dovuto attivare tempestivamente i piani di emergenza, cercando di garantire la sicurezza.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – immagine del blackout in Spagna
2. LE IPOTESI SOTTO OSSERVAZIONE
Non essendo ancora stata individuata una causa ufficiale, diverse ipotesi sono al vaglio degli esperti. La teoria principale è quella riguardante un guasto su una linea di trasmissione ad alta tensione tra la Catalogna spagnola e quella francese, come confermato anche dal gestore della rete spagnola Red Eléctrica de Espana.
Questo guasto avrebbe causato un’oscillazione di frequenza, che a sua volta avrebbe comportato uno spegnimento automatico di tutti i generatori stanziati sul territorio di Spagna e Portogallo. Ad aver contribuito potrebbe essere stata la struttura fragile e obsoleta della rete elettrica iberica, oltre a un basso livello di interconnessione con il resto d’Europa.
In parallelo, però, si valuta anche la possibilità che le fonti rinnovabili (60% dell’energia prodotta nei due Paesi) non siano state in grado di bilanciare tempestivamente la presenza di queste instabilità della rete.
Fig. 2 – Il Primo Ministro spagnolo Sanchez riferisce al Parlamento sul blackout
3. RITORNO ALLA NORMALITĂ€ E DUBBI APERTI
Alle 12,38, la rete iberica è stata del tutto disconnessa da quella francese e dal resto d’Europa. Una linea di collegamento con la Francia è stata riattivata verso le 13,30, permettendo comunque di iniziare un lento processo di risincronizzazione.
Il ripristino dell’elettricità è avvenuto in modo lento e frammentato, ma solo intorno alle 21,30 si è raggiunto il 35% di copertura nazionale. A Madrid, il Sindaco José Luis Martinez-Almeida ha consigliato alla popolazione di ritornare nelle proprie case, dato che non era possibile garantire l’illuminazione pubblica. Successivamente, le insegne dei negozi e i semafori sono tornati a illuminare la città .
Anche le conseguenze economiche del blackout sono oggetto di valutazione. Le prime stime parlano di un impatto fino a 4,5 mld di euro per la sola Spagna, una cifra che corrisponde al valore medio del PIL prodotto in una giornata. Tuttavia, si tratta di una proiezione teorica: molte imprese sono riuscite a riprendere le attivitĂ in tempi relativamente brevi o a proseguire con ritmi ridotti.
A restare escluse maggiormente dall’emergenza sono state le aree geograficamente isolate o scarsamente interconnesse con la rete continentale, come le isole Baleari e Canarie, le Azzorre e le enclavi spagnole di Ceuta e Melilla.
Mentre i tecnici lavorano per stabilire le cause, il Governo non esclude ancora alcuna pista, compresa quella di un cyberattacco o di un sabotaggio.
Il blackout del 28 aprile, oltre ad aver causato disagi a milioni di cittadini, ha rivelato  la vulnerabilità energetica della penisola iberica, soprattutto in un contesto di crescente dipendenza dalle rinnovabili, che richiedono infrastrutture resilienti e ben connesse.
Cecilia Anna De Marco
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