Caffè lungo – Tra il 28 e il 30 maggio la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha compiuto una serie di visite ufficiali, prima in Uzbekistan e poi in Kazakistan, dimostrando come l’Asia Centrale sia sempre piĂą al centro degli interessi geopolitici del Governo italiano.
SETTE MILIARDI IN ACCORDI STRATEGICI
Sono stati tre giorni di intensi appuntamenti per la Presidente Meloni quelli del 28, 29 e 30 maggio. Il tour in Asia Centrale è iniziato con la visita ufficiale in Uzbekistan, conclusasi con la firma di una serie di accordi dal valore complessivo di 3 miliardi di euro. Gli accordi bilaterali conclusi con il Presidente uzbeko Mirziyoyev hanno toccato numerosi ambiti: dalla promozione e protezione reciproca degli investimenti, alla cooperazione nel campo delle materie prime critiche, nel settore della migrazione e della mobilità , dello sviluppo sostenibile e della protezione ambientale, nonché del patrimonio culturale, oltre che accordi di collaborazione con le università di Tuscia, Pisa e Torino. L’incontro si è concluso con una dichiarazione congiunta che riafferma l’intenzione di rafforzare il partenariato strategico tra i due Paesi.
Il tour è proseguito poi in Kazakistan per partecipare al vertice 5+1 con Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan e presenziare all’Astana International Forum, seguito da un incontro bilaterale con il Presidente kazako, Qasym-Jomart Toqaev. Anche questo appuntamento è stato proficuo da un punto di vista diplomatico e la visita si è conclusa con la firma di una serie di intese per un valore complessivo di 4 miliardi di euro. Durante l’intervento al Forum di Astana Meloni ha espresso la propria soddisfazione, non mancando inoltre di evidenziare il grande valore storico e geopolitico della regione: “L’Asia Centrale è sempre stata un ponte. Le trasformazioni e i mutamenti che questa parte del pianeta ha vissuto nei secoli l’hanno resa ciò che è oggi, ovvero la cerniera tra due continenti, il punto di contatto tra l’Europa e l’Asia, la congiuntura tra mondi in passato lontanissimi ma che oggi sono più interconnessi che mai.”
Fig. 1 – Giorgia Meloni insieme al Presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev durante la visita di quest’ultimo a Roma nel giugno 2023
LA STRATEGIA IN ASIA CENTRALE
Il viaggio diplomatico appena concluso risponde a un’esigenza di potenziamento del ruolo italiano nella regione centro-asiatica. Una posizione che negli ultimi anni si sta sempre piĂą consolidando: basti pensare che l’Italia è il terzo partner economico del Kazakistan, dopo Russia e Cina. L’area sta acquisendo un crescente valore strategico e attrattivo sotto diversi punti di vista. La posizione cruciale dei cinque Paesi della regione, ponte naturale tra il continente europeo e quello asiatico, assume da sempre un fattore interessante per lo sviluppo delle rotte commerciali. La Cina con la Belt and Road Initiative ha dimostrato per prima l’importanza di rafforzare la propria presenza lungo questa direttrice eurasiatica, e l’Italia non a caso sta cercando di porsi nella traiettoria del Trans-Caspian Transport Route, o Middle corridor, la via commerciale che collega la Cina all’Europa attraversando il Kazakistan, il Mar Caspio, l’Azerbaijan e la Georgia. Inoltre, uno dei settori coinvolti negli accordi bilaterali firmati dal Governo è quello delle materie prime critiche, di grande importanza per la produzione industriale e per la transizione ecologica che l’Europa intende affrontare, e di cui il Kazakistan è estremamente ricco, oltre a possedere grandi riserve di gas e petrolio. La proiezione di Roma in questa regione copre principalmente i settori economici, commerciali ed energetici. Non manca poi l’interesse per un rafforzamento degli strumenti di diplomazia culturale, tramite la promozione di una piĂą stretta collaborazione in ambito scientifico, artistico e culturale. Sul piano umanitario, tuttavia, emergono delle criticitĂ nella regione. L’Uzbekistan è da tempo infatti nel mirino di diverse organizzazioni internazionali per le gravi violazioni dei diritti umani, con preoccupazioni legate alla libertĂ di stampa, ai diritti civili e alle condizioni detentive. Tali problematiche, comunque, non sembrano compromettere la cornice degli accordi economici, confermandosi una delle prioritĂ nell’agenda del Governo italiano.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Un momento dell’Astana International Forum del 2023
IL RUOLO DELL’EUROPA
La proiezione italiana in Asia centrale si inserisce nell’ambizioso progetto europeo Global Gateway, un piano di investimenti europei dal valore complessivo di 300 miliardi di euro mobilitati tra il 2021 e il 2027. Ad aprile si è tenuto il primo vertice Europa-Asia centrale, lo stesso al quale ha partecipato Meloni in solitaria un mese dopo, a dimostrare l’attivismo internazionale rivolto verso questa area del mondo con un forte appeal geopolitico. Al termine del vertice era stato annunciato lo stanziamento di un pacchetto di 12 miliardi di euro di investimenti, parte integrante del piano Gateway.Â
La riconfigurazione dell’ordine centroasiatico a seguito dello spostamento dell’attenzione militare e politica della Russia sul fronte ucraino ha aperto nuovi spazi di manovra per l’Unione Europea. Mosca, un tempo garante della sicurezza nella regione, ha visto indebolire la propria influenza. Questo ha inevitabilmente avvantaggiato la Cina, competitor principale nell’area, e l’Europa sta anche cercando di approfittare del vuoto lasciato dalla Russia per immettersi in un mercato estremamente promettente, puntando su infrastrutture, energia, commercio e cooperazione tecnologica. Un terreno in cui anche l’Italia vuole giocare un ruolo da protagonista.
Chiara Battaglini
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