Analisi – Helsinki rappresenta oggi la Smart City più importante della Finlandia, ma fa parte di un network ben più ampio che connette sei città sparse nelle diverse regioni e consente un’efficace diffusione di progetti orientati all’innovazione digitale che non soltanto favoriscono lo sviluppo dei servizi al cittadino, ma contribuiscono anche al rilancio competitivo delle imprese del territorio.
LA SMART CITY A SUPPORTO DELLO SVILUPPO REGIONALE
Guardando dall’alto la mappa del mondo oggi si può notare come molte luci si stiano accendendo in ogni continente e Stato del pianeta: le luci delle Smart City, quei centri urbani in cui si concentrano innovazione tecnologica e spirito imprenditoriale, dove i cittadini prendono attivamente parte ai processi decisionali per la governance e lo sviluppo della città, e dove le pubbliche amministrazioni disegnano i servizi per la comunità allo scopo di creare uno stato di welfare che soddisfi le esigenze e le aspettative della popolazione. Tuttavia, se gli investimenti continueranno a concentrarsi principalmente nelle grandi metropoli che aspirano a diventare Smart, ne risulterà un quadro piuttosto frammentato dal punto di vista della crescita economica regionale. Infatti, stando alle previsioni demografiche di lungo termine, le metropoli sono destinate a diventare enormi poli in cui si concentrerà gran parte della popolazione, che migrerà dalle periferie in cerca di un maggior benessere economico e sociale. Si profila perciò un quadro globale in cui le Smart City diventeranno centri urbani altamente specializzati e innovativi, alimentati da un indotto di investimenti che si concentra nello sviluppo della città, andando di conseguenza a depauperare ulteriormente i territori extra-urbani. Diventa quindi prioritario il ruolo delle Smart City nel favorire un’inversione del trend e garantire uno sviluppo più omogeneo delle regioni, al fine di evitare il sovrappopolamento di alcune zone e l’impoverimento del tessuto economico e sociale al di fuori di queste. La Smart City non deve essere soltanto un’isola che racchiude innovazione e conoscenze, ma piuttosto diventare parte di un ecosistema e di un network connesso di città capaci di scambiarsi tra loro finanziamenti, capitale umano e competenze, creando anche spillover positivi per il territorio regionale di cui fanno parte.
HELSINKI-UUSIMAA E IL PIANO EUROPEO PER LA SMART SPECIALIZATION
È proprio questa la policy che è stata adottata da Helsinki, la Smart City per eccellenza non soltanto della Finlandia, ma di tutto il Nord Europa. Il Consiglio regionale che governa il territorio di Helsinki-Uusimaa, di cui la capitale fa parte, ha infatti avviato dal 2014 il piano Smart Specialization, frutto di una strategia che mira alla creazione di una Smart Region in cui venga favorito lo sviluppo innovativo della comunità secondo alcune direttrici principali che spaziano dai servizi al cittadino, come le tecnologie green, la salute e i servizi digitali, fino al rafforzamento e all’affermazione del vantaggio competitivo di industrie e settori specifici che operano sul territorio. In particolare il progetto Spearhead Industries punta a mettere in moto un motore di rapida crescita per le industrie più forti nella regione Helsinki-Uusimaa, cioè quelle legate all’innovazione, la digitalizzazione e la sicurezza. Il piano si inserisce nel più ampio progetto Europe 2020, grazie al quale la regione può utilizzare fondi strutturali europei per il finanziamento dei progetti e la creazione di test piloti volti a sperimentare servizi innovativi per i cittadini.
Il termine del progetto è previsto per il 2020, ma è molto probabile un rinnovamento dei fondi al fine di consolidare quanto fatto finora e garantire continuità agli investimenti a supporto della crescita del territorio. L’adozione di tale policy di innovazione è di fondamentale importanza per la Finlandia in quanto mira a rilanciare la competitività del Paese, facendo crescere allo stesso ritmo le diverse regioni dello Stato, rappresentate dalle 6 diverse città coinvolte nel piano: Helsinki, Espoo, Tampere, Vantaa, Oulu e Turku.
Infatti, sebbene le città godano di alcuni punti di forza che le rendono competitive, come la robusta crescita della popolazione, una struttura educativa di alto livello e un alto tasso di studenti internazionali, insieme con un buon livello di digitalizzazione delle persone, la sfida sta nel diffondere tali competenze al di fuori dei centri urbani e favorire uno sviluppo delle imprese e dei business locali per consentire loro di affrontare anche i mercati esteri. I punti cardine del piano si fondano sulla creazione di piattaforme digitali che favoriscano attività di Open Innovation tra le diverse industrie del territorio, la realizzazione di interfacce in cui vengano resi accessibili e trasparenti i dati delle pubbliche amministrazioni, per fornire know-how e informazioni al mondo del business, nonché favorire la partecipazione dei cittadini alla creazione di servizi a loro stessi destinati.
I RISULTATI IN TERMINI DI COESIONE SOCIALE
Il progetto europeo si innesta all’interno di una policy di innovazione più articolata che viene realizzata attraverso le azioni di diversi organismi europei. Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (ERDF), investe in migliaia di progetti in tutte le regioni europee per promuovere una coesione economica e sociale, cercando di eliminare le disparità tra gli Stati membri e le zone territoriali. Nel caso della Finlandia moltissimi investimenti sono stati concentrati nella regione Helsinki-Uusimaa, in quanto si prevede che nel lungo termine diventerà la leader dei Paesi baltici, un cluster di innovazione che vanterà la maggior ricchezza e crescita economica di tutto il Nord Europa. Per raggiungere tale obiettivo è stata avviata una Cohesion Policy che ha già conseguito importanti risultati in termini di crescita dell’ecosistema di business, in cui ha creato decine di migliaia di nuovi posti di lavoro alimentando l’indotto economico. In più molti investimenti si sono concentrati nello sviluppo delle infrastrutture per il trasporto e per le telecomunicazioni, nonché nel supporto alla creazione di sistemi energetici sostenibili ed efficienti.
La politica di coesione sociale promossa per la regione ha portato la città di Helsinki a conseguire importanti risultati, come si evidenzia anche guardando i ranking raggiunti dalla città nella classifica Cities in Motion della IESE Business School. La capitale finlandese raggiunge infatti il primo posto a livello globale per coesione sociale e ottiene un ottimo punteggio anche in termini di governance della pubblica amministrazione e di sviluppo del capitale umano. Grazie ai grandi sforzi rivolti verso tali ambiti, la città ha scalato ben 9 posizioni nell’arco di due anni, diventando un polo fortemente attrattivo nel contesto nord-europeo.
I risultati positivi ottenuti in seguito alle politiche promosse a livello europeo, e attuate a cascata in ambito nazionale e regionale, fanno sì che lo sviluppo socio-economico della regione prosegua nonostante il clima di forte incertezza che si respira nel resto d’Europa a causa della Brexit, ma anche a livello internazionale per il rallentamento delle esportazioni e della crescita globale.
Chiara Bellucci