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Le Smart City nel Sol Levante: Tokyo e i distretti intelligenti

Analisi – Il Giappone nell’ultimo decennio ha fatto grandi passi in avanti per diventare un Paese che sfrutta le tecnologie in modo intelligente. Lo testimoniano le città che hanno implementato sistemi di gestione smart: Tokyo, Fujisawa e Daimaruyu sono alcuni esempi di come un centro abitato può utilizzare le tecnologie per promuovere politiche sostenibili per l’ambiente. Anche le Olimpiadi del 2020 verranno gestite secondo tali principi.

COME IL GIAPPONE DIVENTA SMART

Città sempre più tecnologiche e connesse che sfruttano i dati per realizzare servizi all’insegna dell’efficienza e del risparmio, sono le cosiddette Smart City, che stanno diventando il prototipo della città del futuro in ogni angolo del mondo, dall’Europa alle Americhe fino all’Asia. Ed è proprio in questo Continente che si stanno sviluppando oggi le metropoli più all’avanguardia, da Singapore a Hong Kong, da Seoul fino a Tokyo, i Governi promuovono con forza la diffusione di questo nuovo paradigma per la gestione degli affollatissimi centri urbani. Proprio il Giappone offre un caso esemplare: Tokyo è infatti oggi una città in fermento, in cui l’innovazione tecnologica fa da traino allo sviluppo urbano e costituisce un elemento indispensabile per la governance della città. La capitale rispecchia in tal modo il primato che l’intero Paese ha saputo conquistare negli anni grazie alla forte espansione e internazionalizzazione delle aziende attive nell’industria tecnologica, come Canon, Fujitsu, Hitachi, Sony solo per citarne alcune. Ma oltre ai grandi nomi delle multinazionali il Giappone ha saputo fare di più: a seguito del disastroso terremoto e dello tsunami che hanno devastato il Paese nel 2011, il Governo ha saputo cogliere l’occasione per cambiare strategia di policy e rendere la tecnologia non più uno strumento fine a se stesso, ma un mezzo con cui rispondere alle esigenze della società e delle comunità, dando maggior peso ai bisogni delle persone. Prende così piede non soltanto a Tokyo, ma in numerosi centri urbani del Paese, un approccio human-centric, grazie al quale la tecnologia si mette al servizio della popolazione. Tale disegno rispecchia la volontà del Governo centrale di rendere la propria nazione promotrice di comportamenti volti a garantire nel lungo termine la sostenibilità, non solo dell’ambiente, ma dell’intero ecosistema di cui le città fanno parte.

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Fig. 1 – Un modellino della Smart City Takeshiba, mostrato durante un evento a Tokyo lo scorso luglio

FUJISAWA E DAIMARUYU: DUE DISTRETTI SMART

Fujisawa Sustainable Smart Town è l’esperimento compiuto dal Governo per rendere tangibile l’impegno preso per la creazione e diffusione, all’interno del Paese e non solo, di centri abitati che siano sostenibili per l’ambiente e capaci di migliorare la qualità della vita delle persone. Si tratta di una città che sorge nella prefettura di Kanagawa, a sud ovest di Tokyo, e con i suoi attuali 3mila residenti si sostiene sfruttando solamente energia rinnovabile, grazie ai sistemi di monitoraggio e di domotica che consentono una gestione ottimale e intelligente dell’energia in ogni unità abitativa. Tale approccio permette di abbattere drasticamente le emissioni di CO2: secondo le previsioni dei progettisti urbani si potrebbe arrivare a una diminuzione del 70%, un risultato che se ampliato su larga scala avrebbe un notevole impatto sull’ambiente. I cittadini di Fujisawa hanno inoltre la possibilità di comunicare eventuali problematiche, disservizi o guasti in modo diretto con le Autorità governative, grazie alla piazza centrale della città, in cui è presente un centro di monitoraggio e controllo sempre attivo. Ma gli abitanti di Fujisawa non sono i soli a essere immersi in un’esperienza di vita che offre soluzioni smart a 360 gradi, perché anche il distretto di Daimaruyu a Tokyo sta sperimentando soluzioni innovative nel campo della Blockchain, un ambito in forte sviluppo che può aprire numerosi campi di applicazione nelle città intelligenti. Se infatti i dati costituiscono la base su cui costruire le infrastrutture e i sistemi di gestione per ogni aspetto della pianificazione urbana come l’energia o la mobilità, è indispensabile garantire che la trasmissione e lo scambio di tali dati avvenga in totale sicurezza, per evitare che le informazioni vengano rubate o vendute in modo illecito. La Blockchain è oggi la tecnologia più promettente per la gestione della sicurezza informatica: così con il benestare del Governo, due delle più grandi multinazionali giapponesi, Fujitsu e Mitsubishi, si sono alleate per creare a Tokyo un distretto in cui ogni transazione e scambio di dati avvenga attraverso la blockchain. Nell’area lavorano 280mila persone collocate in 4.300 uffici, ristoranti, hotel e ogni altro servizio offerto dal distretto. Ogni transazione informatica avviene in modo sicuro, grazie all’utilizzo della crittografia e degli smart contracts che garantiscono la sicurezza e la privacy delle persone. Qualsiasi tipo di dato confluisce nell’infrastruttura locale della blockchain che si occupa di gestire, monitorare e controllare in modo costante ogni aspetto del funzionamento del distretto. Daimaruyu è un ottimo esempio di ciò che può nascere da un buon accordo tra pubblico e privato.

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Fig. 2 – Auto elettriche pronte per l’uso in un sobborgo della capitale giapponese

I GIOCHI OLIMPICI: LA SFIDA ACCETTATA DAL GIAPPONE

Tokyo è una metropoli dove tutto è in movimento e la parola cambiamento è sinonimo di progresso: con questo spirito la città accoglierà nell’estate del 2020 i Giochi delle Olimpiadi, un’ottima sfida per dimostrare tutto il potenziale che Tokyo può esprimere per ospitare al meglio un evento che catturerà gli occhi di tutto il mondo. I Giochi Olimpici rappresentano per la città e per il Governo centrale un grande incentivo a mettere in campo politiche volte alla sostenibilità e alla gestione efficiente dell’energia: l’obiettivo è riuscire a gestire il complesso apparato organizzativo che l’evento richiede, nel pieno rispetto dell’ambiente. A seguito del disastro nucleare di Fukushima, il Giappone non riuscirà a mantenere gli impegni presi nel 1997 con il Protocollo di Kyoto, in cui era stato deciso di diminuire le emissioni di CO2 del 25% entro il 2020. L’arresto dell’impianto nucleare ha infatti reso necessario l’utilizzo di carbon fossile per l’approvvigionamento energetico del Paese, che lo hanno portato negli anni ad aumentare le emissioni del 3,1%. Dopo l’incidente avvenuto nel 2011, il Governo centrale ha stabilito nuovi standard e regolamenti da seguire, ai quali Tokyo ha aderito implementando la Smart Energy City Strategy ,che prevede una serie di misure per ridurre il consumo energetico e al contempo convertirlo con fonti più sostenibili: il programma include ad esempio la diminuzione degli standard di luminosità, la conversione alle luci LED e il mantenimento di tutti gli apparecchi elettronici in modalità di risparmio energetico. È chiaro che per raggiungere tali obiettivi è fondamentale uno sforzo collettivo che parte dal sensibilizzare le persone sul tema e renderle partecipi del progresso della città. Con questi presupposti Tokyo si accinge oggi ad ospitare un evento con cui può dimostrare a livello internazionale quanto il Paese sia pronto a rendere le proprie città dei luoghi intelligenti in cui le persone possano vivere bene nel rispetto dell’ambiente.

Chiara Bellucci

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Chiara Bellucci
Chiara Bellucci

Nata nel 1993 in un tranquillo paese tra i colli marchigiani, dopo essermi dedicata agli studi classici, ho cambiato nettamente rotta virando sulle scienze economiche. Ho ottenuto una laurea triennale presso l’Università Luigi Bocconi in Economia e Scienze Sociali e ho poi proseguito la mia avventura alla Barcelona Graduate School of Economics conseguendo un MSc in International Trade, Finance and Development. Mi sono sempre più appassionata ai temi dell’economia internazionale, della macroeconomia e della politica monetaria, che mi hanno spinto a collaborare con il Caffè Geopolitico. Mentre inseguo il mio sogno di diventare una ricercatrice economica, non mi dimentico mai di ritagliare ogni giorno un po’ di tempo da dedicare alle persone che amo e alla lettura dei grandi classici, una mia grande passione, magari gustando un buon caffè!

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