In 3 sorsi – Sebbene avesse ottenuto un risicato vantaggio al primo turno, in pochi si aspettavano una così larga vittoria di Maia Sandu al ballottaggio del 15 novembre. Ora la paladina dell’anticorruzione potrà davvero dimostrare di che pasta è fatta, riprendendo il processo di avvicinamento della Moldavia alla UE e alla Romania.
1. ELEZIONI IN MOLDAVIA
Domenica 1° novembre si è tenuto il primo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia, ma la consultazione elettorale ha avuto termine solo dopo il ballottaggio di domenica 15 novembre. Il candidato vincente è risultata essere Maia Sandu, la quale ha sconfitto il Presidente uscente Igor Dodon ottenendo il 57,7% delle preferenze. La partecipazione elettorale non è stata eccezionale, considerando che soltanto il 53% degli aventi diritto si è recato alle urne, ma la neoeletta Presidente della Moldavia ha conquistato la maggioranza dei voti nella capitale Chişinău, nelle zone rurali e persino all’estero. La scarsa partecipazione nel Paese può essere attribuita alla pandemia di Covid-19, ma al di fuori dei confini moldavi le cose sono andate diversamente. In numerosi Paesi europei si sono registrate lunghe code ai seggi fin dalle prime ore del mattino e a Francoforte le operazioni di voto sono state interrotte per circa un’ora a causa di un falso allarme, quando la polizia ha ricevuto la segnalazione della presenza di una bomba presso uno dei seggi elettorali. La diaspora si è rivelata decisiva, visto il risicato vantaggio che Sandu aveva ottenuto in patria, pari soltanto a 27mila voti. All’estero, invece, si è vista assegnare il 93% delle preferenze, ovvero circa 244mila voti. Il margine che ha consentito a Sandu di vincere è stato, infine, così ampio anche grazie all’endorsement di Renato Usatîi, leader di Partito Nostru, che potrebbe aver contribuito a dividere l’elettorato filo-russo. Al primo turno Usatîi era arrivato terzo, avendo conquistato il 16,9% delle preferenze.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – La neoeletta Presidente della Moldavia Maia Sandu
2. VICINI ALL’OCCIDENTE MA SENZA IRRITARE MOSCA
Maia Sandu si è eretta a paladina di un Governo pulito, affermando di voler combattere la dilagante corruzione del Paese. Per ottenere l’appoggio di Usatîi ha acconsentito a procedere allo scioglimento del Parlamento monocamerale moldavo, in modo da ottenerne una ricomposizione che potrebbe essere più favorevole anche al suo nuovo alleato. Ad ogni modo Sandu fa parte dello schieramento europeista e una nuova maggioranza filo-occidentale potrebbe consentirle di ottenere finanziamenti più cospicui dall’Unione Europea, anche grazie all’intercessione della Romania. Ciò potrebbe indispettire il Cremlino, anche se in realtà Mosca sembra sempre meno interessata alla Moldavia. Pur mantenendo una presenza militare nella regione separatista della Transnistria, che le consente di controllare l’allargamento orientale della NATO, la Russia non ha interessi strategici ed economici urgenti nel resto del Paese. Inoltre la postura di Sandu nei confronti di Mosca sembra essere piuttosto pragmatica, nonostante le idee europeiste di cui è portatrice.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – La commissione elettorale procede al conteggio dei voti all’interno di un seggio di Chisinau
3. LA PRIMA DONNA AL TIMONE DELLA MOLDAVIA
L’elezione di Maia Sandu a Presidente della Moldavia riveste una notevole importanza storica, in quanto è la prima donna a occupare la più alta carica dello Stato. Sandu era già ascesa a posizioni di vertice nel corso della sua carriera politica, avendo guidato l’esecutivo moldavo in qualità di Primo Ministro nel 2019. La cosa non deve sorprendere, in quanto in Moldavia, sebbene la parità tra i sessi in termini di lavoro e salario sia ancora lontana, le donne non sono relegate ai margini della vita pubblica. In alcuni campi, come l’istruzione universitaria, sopravanzano gli uomini. La Moldavia si trova infatti al 23° posto del gender equality ranking stilato dal World Economic Forum, davanti a Paesi come Belgio, Austria e Italia, che occupa addirittura la 76ma posizione.
Riccardo Allegri
“EPP Zagreb Congress in Croatia, 20-21 November 2019” by More pictures and videos: [email protected] is licensed under CC BY