Caffè lungo – Nel panorama odierno è anacronistico pensare che le sfide mondiali si limitino a confronti retorici o conflitti armati. Oggi si combatte su piĂą piani, spesso anche lontani dagli scontri in prima persona: è questo il caso dell’AI o Artificial Intelligence e di tutto ciò che la circonda.
L’IMPORTANZA DELL’AI PER PECHINO
Le radici dell’importanza dello sviluppo dell’intelligenza artificiale per Pechino si trovano negli anni di Deng Xiaoping e nel suo piano di riforma e apertura. Nella visione del leader cinese, il Paese avrebbe infatti dovuto fare il possibile per mettersi al pari delle altre nazioni, da un punto di vista sia economico che tecnologico. Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico è però diventato un punto fisso e stabile nell’agenda politica del Paese.
L’obiettivo dichiarato da tempo è quello di diventare leader nel settore dell’innovazione AI entro il 2030. Parliamo di un settore che ha un bacino di utenza pari a circa 800 milioni di persone, che utilizzano lo smartphone in Cina per quasi ogni tipo di operazione. L’applicazione pratica non si ferma solamente all’acquistare, vendere o pagare le tasse, bensì spazia anche tra i diversi comparti della vita delle persone, con esempi concreti come l’utilizzo di tecnologie avanzate e dei big data per tenere traccia della circolazione di Covid-19, al fine di avere una risposta più rapida e decisa durante le fasi più critiche della pandemia.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – La app di ChatGPT, disponibile per Android anche in Cina
LA CORSA CINESE VERSO L’INDIPENDENZA TECNOLOGICA
Dall’inizio della guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, passando per la scarsità di componenti tecnologiche durante gli ultimi anni, l’obiettivo dichiarato dalle Autorità cinesi è sempre stato chiaro: acquisire la piena indipendenza tecnologica.
Gli USA sono ancora visti come i veri leader del settore AI da sorpassare, complici anche le diverse misure prese dal Governo di Washington per impedire a Pechino di maneggiare i dati sensibili di aziende americane. Oltre a ciò, si è cercato di ridurre anche la presenza cinese nel campo dei semiconduttori, per evitare uno sviluppo e un’applicazione militare che possa dare un vantaggio importante al Dragone a livello internazionale. Le aziende americane incontrano quindi regole sempre più stringenti per vendere semiconduttori avanzati alle loro controparti cinesi, circostanza che ha portato alla creazione di un mercato nero soprattutto per i semiconduttori Nvidia. Ciò ha spinto Xi Jinping ad accelerare sullo sviluppo domestico di un’industria di semiconduttori, con una serrata collaborazione tra Governo centrale e Governi locali per sviluppare l’indipendenza tecnologica il prima possibile.
Tra i settori maggiormente coinvolti, quello militare è fortemente interessato ai benefici pratici che lo sviluppo di tecnologie avanzate può apportare. Non sorprende quindi la fusione tra settore privato, che guida attualmente lo sviluppo del settore delle tecnologie avanzate, e settore pubblico, con diverse università che hanno stabilito partnership importanti con l’Esercito cinese. Il sistema di videosorveglianza cittadino è servito come terreno per una prima applicazione pratica dell’AI e dei big data per un possibile uso esteso alla sfera bellica.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Lo stand di Tencent alla World AI Conference (WAIC) di Shanghai, tenutasi agli inizi del mese scorso
IMPLICAZIONI INTERNAZIONALI
Alla luce di questa corsa verso la leadership nel settore delle tecnologie, ci sono diverse considerazioni da fare.
Recentemente l’attenzione è stata catturata dal nuovo modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, ChatGPT, e il dibattito è tornato a focalizzarsi sul capire chi tra Cina e USA sia effettivamente avanti nella sviluppo e nell’implementazione dell’intelligenza artificiale.
Come già spiegato, le restrizioni sui semiconduttori da parte di Washington hanno certamente danneggiato la Cina, costringendola a sviluppare in poco tempo e in maniera solida un mercato interno per questa categoria di prodotti. Pechino, da parte sua, utilizza big data e sistemi efficienti di comunicazione dei dati da anni. Di conseguenza, anche alla luce della rivalità su un campo così sensibile, la risposta cinese a ChatGPT non si è fatta attendere. Diverse aziende del settore privato sono attualmente al lavoro per creare e perfezionare sistemi simili. In questo caso, la sfida sarà duplice, e punterà a dimostrare che lo sviluppo cinese di AI non è da meno di quello americano, senza incappare in problemi di censura che potrebbero minare lo sviluppo, il perfezionamento e la credibilità di uno degli obiettivi e delle scommesse più grandi di Pechino. Più recentemente l’attuale competizione si è ulteriormente inasprita, con diversi alleati di Washington che hanno introdotto altre misure restrittive per attrezzature avanzate utili a produrre semiconduttori utilizzati nell’ambito della difesa nazionale. La Cina, dal canto suo, ha rilasciato ulteriori regolamentazioni per l’intelligenza artificiale, meno stringenti rispetto ad altre emanate in precedenza, ma in cui si afferma sempre l’importanza dell’utilizzo dell’AI per raggiungere gli obiettivi che si pone il Governo.
A conti fatti, se dovessimo analizzare la situazione attuale, Washington è probabilmente avanti, avendo a disposizione lo sviluppo dei più avanzati semiconduttori, poi prodotti in Paesi alleati, ma Pechino può contare su una politica di ricerca e sviluppo sovvenzionata pesantemente dal Governo, che mira a trattenere e premiare talenti che possano dare un apporto significativo attraverso il programma Young Thousand Talents, in modo da offrire una valida alternativa alle università americane.
Le tecnologie avanzate rappresentano un campo di battaglia sensibile, nel quale la supremazia di un Paese o dell’altro può fortemente incidere su una polarizzazione ulteriore di un mondo già fortemente diviso. Staremo quindi a vedere come si evolverà questa ennesima battaglia tra Cina e USA.
Antonio Giudice
Photo by flutie8211 is licensed under CC BY-NC-SA