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La rivoluzione delle armi ad energia diretta

Miscela Strategica – Conseguire un vantaggio tecnologico sul campo di battaglia ha spesso rappresentato la discriminante tra la vittoria o la sconfitta. Si pensi, ad esempio, all’invenzione della mitragliatrice, poi dei radar, della macchina enigma, dei missili.Oggi l’ultima frontiera in termini di armamenti è rappresentata dalle armi ad energia diretta. Come ogni novitĂ  è guardata da alcuni con entusiasmo, da altri con scetticismo. Come stanno le cose? Vediamolo.

 

COSA SONO? – Cosa s’intende per “armi ad energia diretta”? Con questa terminologia ci si riferisce a dispositivi bellici capaci di colpire un bersaglio ricorrendo a svariate forme di energia, senza l’uso di proiettili cinetici – come pallottole e missili – o sostanze esplosive. Sono classificati in questo tipo di armamenti, tra gli altri, strumenti laser, al plasma, a impulsi, a microonde e in grado di rilasciare onde acustiche o radiazioni elettromagnetiche.

Gli effetti prodotti dall’uso di queste armi possono essere sia letali che non letali, mentre i campi di applicazione variano, come vedremo, dalla difesa antiaerea alla tutela dell’ordine pubblico.

Apparecchiature del genere, inizialmente legate piĂą alla fantascienza che alla realtĂ  (si pensi ai romanzi di Philip K. Dick o alle pellicole di George Lucas), sono ormai in fase di sviluppo avanzato o in uso da parte delle principali potenze mondiali come gli Usa, la Russia e la Cina. Vediamo quali sono e come funzionano.

 

LE ARMI ELETTROMAGNETICHE – Le cosiddette “e-bombs” sono armi ibride, ordigni progettati per produrre impulsi elettromagnetici di elevatissima potenza (Electro magnetic pulse-EMP compresi tra i 4 e i 20 GHz) in grado di danneggiare irrimediabilmente gran parte degli apparati elettrici ed elettronici. Queste bombe non hanno effetti diretti su persone e cose, tranne il caso di vicinanza alla zona di esplosione.

Ordigni del genere possono causare gravi danni, paralizzando completamente e in pochi istanti una nazione tecnologicamente avanzata. Infatti numerose metropoli gestiscono elettronicamente tutti i servizi essenziali e un attacco EMP interromperebbe, tra l’altro, le telecomunicazioni, la produzione di energia, la distribuzione dell’acqua e i trasporti.

 

LE ARMI LASER –La Marina militare statunitense imbarcherĂ  per la prima volta un’arma laser allo stato solido su di una propria nave, la USS Ponce da trasporto anfibio, nell’anno fiscale in corso.

Lo ha annunciato ai media pochi mesi fa il contrammiraglio Matthew Klunder, Chief of Naval Research della US Navy, sottolineando come iniziative per lo sviluppo di armi ad energia diretta, e in particolare i laser allo stato solido, figurino tra i programmi tecnologici prioritari. Secondo Klunder “il laser allo stato solido fornisce una risposta straordinariamente conveniente al costoso problema della difesa contro le minacce asimmetriche, e questo tipo di approccio è fondamentale in tempi di limitazioni di budget”. Infatti il contrammiraglio ha affermato che, in base ai dati in possesso, un colpo di energia diretta costerebbe meno di un dollaro, contro le centinaia di migliaia necessarie per lanciare un missile.

La tecnologia laser è una delle più conosciute e su di essa si basano i principali programmi militari di ricerca e sviluppo, vista la sua versatilità per la creazione di svariati dispositivi bellici.

Gli USA stanno sperimentando una serie di strumenti, basati sull’utilizzo di sostanze chimiche come fluorite di deuterio, soprattutto in funzione antiaerea. E’ questo il caso del Tactical High Energy Laser (THEL), laser ad elevata potenza in grado di abbattere missili e aerei, di cui esiste anche una versione portatile. Oltre a quest’arma gli statunitensi stanno testando l’Airborne Laser (ABL), montato sul radome di un Boeing 747-400F modificato, in grado di distruggere i missili balistici. Allo studio lo Space-Based High-energy Laser (HEL), satellite capace di colpire bersagli nello spazio, a terra e in aria, rendendo possibile lo “scudo stellare” annunciato dall’amministrazione Reagan e mai realizzato.

Di rilievo anche il laser ZEUS montato su Humvee, utilizzato per far brillare le mine. Veicoli di questo tipo sono stati dislocati in un primo momento in Iraq, poi in Afghanistan.

 

Laser ZEUS montato su Humvee.
Laser ZEUS montato su Humvee

ARMI AL PLASMA E AD IMPULSI– Questa classe di armi ha numerose caratteristiche in comune con i laser: il principio alla base del loro funzionamento è quello di lanciare “impulsi” di energia costituita da materia elettricamente carica attraverso un processo di ionizzazione dell’aria. Il primo scienziato ad aver avuto quest’intuizione è stato il croato naturalizzato americano Nikola Tesla prima della seconda guerra mondiale. Attualmente esistono due versioni, una letale (il Pulsed Impulsive Kill Laser–PIKL) e l’altra inabilitante (Pulsed Energy Projectile–PEP) in grado di stordire uomini e animali, causando forti dolori e temporanea paralisi. La sperimentazione è ancora in corso perchĂ© non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine sulla salute. Armi del genere sono in grado, inoltre, di compromettere l’efficienza dei veicoli con il loro impulso elettromagnetico in grado di interferire con i sistemi elettronici di iniezione del carburante.

 

ARMI A MICROONDE – L’Active Denial System (ADS), noto come “raggio del dolore”, è il dispositivo non letale piĂą famoso di questa classe, in grado di indirizzare un fascio di microonde ad altissima frequenza (93 GHz) verso un determinato obiettivo. Stanziali o montati su velivoli e Humvee come il laser ZEUS, costituiscono un efficace sistema per controllare le folle e l’ordine pubblico.

Il fascio concentrato di microonde penetra solo pochi millimetri sotto la cute delle persone, agendo sulle terminazioni nervose e causando un’intensissima sintomatologia dolorosa. L’insopportabile sensazione di malessere svanisce appena si spegne il dispositivo o si esce dal suo raggio d’azione, anche se oggetti metallici indossati possono fare da “hot spot” causando bruciature. Ufficialmente questo strumento costituirebbe un deterrente contro azioni ostili da parte di assembramenti di persone, ma potrebbe essere utilizzato anche per finalità differenti “black”, non riconosciute, come la tortura.

 

ARMI ACUSTICHE – Fasci di onde ultrasoniche, in grado di trasportare una quantitĂ  notevole di energia, possono mettere in risonanza gli organi interni di un essere umano causando seri disturbi, vertigini e nausea o anche esiti fatali. Questa tecnologia, giĂ  nota durante la seconda guerra mondiale agli scienziati nazisti ma non utilizzata in battaglia, ha dato vita oggi a una famiglia di armi principalmente non letali.

E’ questo il caso del Long Range Acoustic Device (LRAD) usato dalla polizia newyorkese e installato su numerose navi mercantili o da crociera in funzione antipirata.

Il LRAD, inoltre, è stato utilizzato dalle truppe statunitensi in Iraq – nelle città di Falluja e Baghdad – e negli USA a New Orleans per controllare l’ordine pubblico dopo il passaggio dell’uragano Katrina (2005).

Lo svantaggio di questo tipo di arma consiste nel fatto che la sua potenza decresce con il quadrato della distanza dall’obiettivo,  quindi è inutilizzabile contro un nemico abbastanza distante.

 

CONCLUSIONI – Le armi ad energia diretta non appartengono piĂą alla fantascienza, sono ormai una realtĂ  che promette di rivoluzionare la guerra moderna come fece in passato la polvere da sparo nell’era delle armi bianche. Bisogna considerare, però, che il loro punto di forza costituisce anche la loro principale debolezza: senza energia questi strumenti sono solo ferraglia inutile contro armi cinetiche. Per questo motivo le potenza mondiali interessate al loro sviluppo le concepiscono come complementari agli armamenti tradizionali nell’ambito di un sistema difensivo stratificato. Inoltre, il loro vantaggio sembra essere legato a uno scenario di guerra asimmetrica, annullato in caso di ostilitĂ  tra forze tecnologicamente avanzate.

 

Francesco Tucci

Schema di una e-bomb.
Schema di una e-bomb

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Francesco Tucci
Francesco Tucci

Sono un giornalista professionista laureato in Scienze politiche. Specializzato in diritto parlamentare, ho lavorato alla Camera dei deputati dopo essere approdato ad alcune agenzie stampa. Da sempre interessato alle dinamiche geopolitiche e militari estranee “all’orticello di casa”, ho collaborato con il Centro Studi Internazionali (Ce.S.I) e con il Caffe’ Geopolitico per cercare di svelare le strategie dei principali attori internazionali.

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