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La cyber-geography e le infrastrutture fisiche di Internet

Miscela StrategicaRiferendosi allo spazio cibernetico spesso si crede di aver a che fare con qualcosa di intangibile. In realtà questo network funziona grazie alle infrastrutture fisiche e concrete che interconnettono il nostro pianeta. La cyber geography ci permette di osservare lo spazio cibernetico nella sua interezza e complessità.

LA CYBER-GEOGRAPHY –  Quando si parla di Internet e di cyberspace si tende a considerare il tutto come un fenomeno indefinito e virtuale, che ha poco a che vedere con la realtà, e sopratutto con la geografia e la geopolitica cui solitamente si fa riferimento. Ma il Dizionario dei termini militari del Dipartimento della Difesa statunitense definisce lo spazio cibernetico come «il dominio globale all’interno dell’ambiente informatico consistente nella rete interdipendente di infrastrutture di tecnologie informatiche e dei dati in essa residenti, incluso Internet, i network di telecomunicazioni, i sistemi computerizzati ed i processori e i regolatori in essi incorporati». È pertanto evidente come il cyberspace (considerato dalla NATO il quinto warfare domain) non possa esistere senza le infrastrutture fisiche che lo supportano, e che sono situate nello spazio geografico. Tutte queste infrastrutture dipendono fortemente dallo spazio geopolitico, quindi dalla geografia e dai limiti fisici, politici ed economici dei luoghi ove risiedono. In occasione del Workshop annuale del Gains Project (Geopolitics-Aware INternet Strategies, un progetto finalizzato alla preparazione e prevenzione per cyber-attacks contro le infrastrutture critiche europee) il professor Kavé Salamatian dell’Université de Savoie ha illustrato proprio il concetto di cyber-geography. Tale disciplina è finalizzata allo studio delle relazioni spaziali tra gli esseri umani e il cyberspace e, come vedremo, ci fornisce le basi per un’analisi geopolitica dello spazio cibernetico e del suo funzionamento.

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Fig. 1 – Posa di cavi sottomarini

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UN PO’ DI NUMERI

  • 95% : il traffico internet che passa per i cavi sottomarini
  • 11,629 km: la lunghezza di FASTER, il cavo che connetterà dal 2016 l’est Asia con gli USA
  • 60 Tb/s : la capacità di banda prevista di FASTER (1Tb equivale a 1024 Gb)
  • 4500 Tb/s : la capacità di banda al 2015 di tutti i cavi sottomarini
  • 270 : i cavi attivi ad oggi
  • 48 : i nuovi cavi pronti per operare nei prossimi due anni
  • 27 : i cavi che interconnettono l’Italia [/box]

LO SPAZIO DEL CYBERSPAZIO – Lo spazio reale dello spazio cibernetico è funzione delle sue infrastrutture fisiche a supporto di quelle informatiche. Oltre ai singoli device, che si tratti di uno smartphone o di un computer, si possono considerare come parti fisiche di Internet i server e i datacenter (dove risiedono e vengono elaborati i dati presenti su Internet), gli Internet Exchange Points (infrastrutture funzionali allo scambio dei dati), i Network Operation Centers (pensati per monitorare e gestire il traffico dei dati), ma soprattutto i cavi in fibra ottica che rendono fisicamente possibile la connessione tra gli utenti dei vari Paesi del mondo. Anche se sono possibili altre tipologie di connessione per la rete Internet, ad esempio satellitari, la stragrande maggioranza del traffico passa a oggi su dei cavi sottomarini, che collegano tra loro continenti e nazioni. Tali cavi ripercorrono le rotte navali già tracciate e usate da tempo per scambi di beni e informazioni, e proprio come queste subiscono le normali costrizioni geografiche. Non è un caso, infatti, che il maggior numero dei cavi passino per il Pacifico, collegando il Canada e la West Cost degli Stati Uniti con il Giappone e il Sud-est asiatico, e per l’Atlantico, connettendo il nord dell’Europa con l’East Cost statunitense. Fondamentale è il ruolo del Mar Mediterraneo, attraverso il quale si connette l’Europa (in particolare dall’hub di Marsiglia) con il Nord Africa, il Medio Oriente e i Paesi dell’Oceano Indiano, passando necessariamente attraverso il Canale di Suez. La posizione strategica di questi snodi resta quindi rilevante anche nell’era di Internet, in cui ha acquistato rilevanza tutto ciò che è on-line, ma che è connesso tramite le stesse rotte che gli esseri umani utilizzano da secoli. Di recente e particolare interesse sono le connessioni che riguardano il Sud America: nel più ampio discorso sull’Internet governance, tra le varie misure proposte dal Brasile per riacquistare la sovranità nazionale sul proprio cyberspace vi è proprio la volontà di creare collegamenti autonomi con il resto del Continente, con l’Africa e in particolare con l’Europa, deviando direttamente sul proprio territorio tutto quel traffico che oggi passa nella quasi totalità attraverso gli Stati Uniti. Di conseguenza, durante la scorsa estate, le compagnie di telecomunicazioni Telebras (brasiliana) e Islalink (spagnola) hanno annunciato la costruzione di un cavo che connetterà direttamente Fortaleza con Lisbona, la cui operatività è prevista nel 2018: una lunghezza di 5.875 km a fronte di un investimento di 185 milioni di dollari. Per dare un’idea delle grandezze economiche, se la TAV in Europa costa in media 20/30 milioni di euro per chilometro, questa connessione avrà un costo di 0,03 milioni di dollari per chilometro.

Cable Map
Fig. 2 – Mappa delle rete mondiale di cavi sottomarini. Fonte: Submarine Cable Map 

 

I CAVI SOTTOMARINI – La costruzione di questi cavi in fibra ottica, a fronte di investimenti economici contenuti rispetto ad altre grandi opere, può modificare gli equilibri delle connettività tra Paesi, anche a livello di governance. In quanto infrastrutture fisiche, i cavi sottomarini sono suscettibili di vulnerabilità di diverso tipo, come il danneggiamento casuale o volontario, rischio che aumenta in caso di “colli di bottiglia” geografici e passaggi obbligati in cui è maggiore la densità dei cavi e, conseguentemente, l’impatto di un potenziale evento malevolo che possa recar loro danno. Non si dimentichi la loro importanza strategica: sono proprio la continuità e la rapidità del servizio fornita da tali cavi a permettere alle nostre informazioni private, alle transazioni bancarie ed economiche, alle comunicazioni governative, di giungere dall’altra parte del globo in sicurezza e a velocità quasi istantanea. Di rilevanza fondamentale sono anche la governance e la sovranità sui dati che vengono trasmessi tramite i cavi sottomarini. Spesso i progetti per i cavi vedono impegnate compagnie di telecomunicazioni di bandiera, i Governi dei singoli Paesi, ma anche le grandi major di Internet come Google e Facebook. Gli Stati Uniti ad esempio, al fine di tutelare la riservatezza dei dati governativi che vengono trasmessi al di fuori del proprio territorio, attraverso vari Dipartimenti (come quello di Stato e della Difesa) e le agenzie di Intelligence e di Sicurezza Nazionale (CIA e NSA) si assicurano che la proprietà multinazionale di tali infrastrutture non permetta ad altri Governi di accedere alle informazioni sensibili per la propria sicurezza nazionale.

Europe Cable Map
Fig. 3 – Dettaglio della rete di cavi europea. Fonte: Submarine Cable Map

 

TRA IMPORTANZA E CRITICITÀ – Il punto di vista della cyber-geography ci permette di osservare la rilevanza e la criticità di infrastrutture fisiche di internet, pattern geografici, Internet governance e politica internazionale. Analizziamoli più in dettaglio.

[toggle title=”Infrastrutture fisiche di internet” state=”close”] Internet è un network che ci consente di ripensare i classici concetti di tempo e spazio, ma che è sostenuto da una realtà fisica concreta, fatta di server, cavi sottomarini, satelliti, hub di scambio e centri di calcolo. Per comprendere il cyberspace e le sue dinamiche è necessario quindi osservare il fenomeno nella sua interezza, dal punto di vista delle infrastrutture concrete e da quello dei fenomeni immateriali che si svolgono tramite esse. Allo stesso modo è necessario tener conto delle vulnerabilità fisiche della rete internet, importanti quanto quelle informatiche. [/toggle]

[toggle title=”Pattern geografici” state=”close”] Confini, stretti e canali, rotte oceaniche hanno condizionato da sempre le reti di comunicazioni degli uomini. Non è un caso, difatti, che i cavi su cui passano le informazioni che gli esseri umani intendono scambiarsi seguano le stesse vincolanti rotte anche nelle infrastrutture a supporto dello spazio cibernetico, visto come un fenomeno immateriale. Il ruolo strategico di snodi come il canale di Suez, il golfo di Aden o il Mar Cinese Meridionale resta invariato anche relativamente alle dinamiche di Internet. [/toggle]

[toggle title=”Internet governance e politica internazionale” state=”close”] Internet governance e politica internazionale continuano a plasmare il cyberspazio anche nella sua fisicità. Restano aperte, infatti, annose questioni di impatto geopolitico, come la sovranità e la responsabilità sui dati trasmessi (condivisa tra enti governativi e società private), il posizionamento fisico di server e datacenter e la giurisdizione che li riguarda. I casi riportati del Brasile e degli Stati Uniti ne sono un chiaro esempio. [/toggle]

Video 1 – Andrew Blum, giornalista statunitense ed autore del libro “Tubes: A Journey to the Center of the Internet” in questo coinvolgente discorso per TED Talks racconta la sua scoperta delle infrastrutture fisiche di Internet.

[one_half] [box type=”warning” align=”” class=”” width=””] RISCHI

Rischi per i cavi sottomarini:

  • concentrazione geografica;
  • danneggiamento volontario/sabotaggio;
  • danneggiamento per usura/incidente;
  • rischio obsolescenza per aumentata richiesta di capacità di rete.

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[box type=”note” align=”” class=”” width=””] VARIABILI

Variabili legate al cyberspace 

  • Infrastrutture fisiche (Cavi, Datacenter, Server…);
  • ambiente informatico e dati in esso residenti;
  • comunicazioni (via cavo, satellite, etere…);
  • Internet governance e sua regolamentazione.

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Marco Spada

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Un chicco in più

Submarine Cable Map (fonte delle figure 2 e 3) consente di esplorare in modo interattivo la rete mondiale di cavi sottomarini.

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Foto: l2junit

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Marco Spada
Marco Spada

Nativo digitale, nostalgico analogico; classe ’86, romano, ex difensore dai piedi buoni. Appassionato di politica internazionale, di cucina, di calcio e di tutte le loro naturali degenerazioni. Laureato in Relazioni Internazionali con una tesi riguardante la guerra cibernetica. Il mio percorso di studi, anche al di fuori del curriculum accademico, si è focalizzato sui conflitti, sulla strategia e sulle tematiche di sicurezza

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