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La Città del Sole: la cultura in mostra nell’Iran del post-sanzioni

In 3 sorsiNelle scorse settimane si è tenuta in Iran la ventinovesima edizione della Tehran International Book Fair, la prima dopo la revoca delle sanzioni internazionali.

Tra i maggiori eventi culturali del Paese, la manifestazione ha registrato il record di presenze tra i giovani e gli stranieri, presentandosi come un appuntamento irrinunciabile per la letteratura asiatica e mediorientale. Protagonista anche l’Italia, futuro ospite d’onore dell’evento nel 2017

1. UNA NUOVA STRUTTURA ALL’AVANGUARDIA – La manifestazione, che si è svolta a Teheran dal 4 al 14 maggio in un’atmosfera allegra e colorata, ha registrato un notevole aumento di visitatori rispetto agli anni precedenti, dimostrando la passione degli iraniani per la lettura, unita all’irrinunciabile fascino per tutto ciò che è kharegi, straniero. L’evento è stato ospitato nella sede fieristica di nuova costruzione Shahr-e Aftab, letteralmente “Città del Sole”, inaugurata per l’occasione lungo la strada che collega la capitale alla città di Qom. Il complesso, che copre una superficie di oltre 300.000 ettari, è il secondo più grande centro espositivo in Asia e il terzo nel mondo. L’International Exhibition Complex, fortemente voluto dal sindaco della capitale Mohammad Baqer Qalibaf, sarà sede del Salone Internazionale del Libro per i prossimi dieci anni in base a una convenzione stipulata con il Comune di Teheran.

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Fig. 1 – Una giovane donna visita uno stand della ventinovesima Tehran International Book Fair, maggio 2016

Durante la cerimonia di apertura, Seyyed Abbas Salehi, vice-ministro iraniano per gli Affari Culturali e presidente della Fiera, ha dichiarato che finalmente i cittadini di Teheran potranno godere di una vera e propria “città della cultura” poiché il complesso diverrà uno spazio permanente dedicato alla promozione della lettura. Inoltre, per facilitare l’accesso alla struttura, è stata inaugurata una nuova fermata della metropolitana di Teheran, che si aggiudica il primato come la più grande stazione metropolitana del Medio Oriente. La nuova struttura si estende su una superficie di 25.000 metri quadrati, uno spazio circa tre volte maggiore rispetto alle comuni fermate della metropolitana in Iran. La Fiera, che in passato aveva attirato in media cinque milioni di visitatori per anno, sembra aver avuto un incremento di oltre il 10% di ingressi in questa nuova edizione, complici anche la curiosità nel visitare la nuova struttura e la possibilità di partecipare a recensioni, incontri con autori ed editori, workshop tematici e laboratori di scrittura.

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Fig. 2 – Lo stand della Turchia alla Book Fair di Tehran, maggio 2016

2. LA PRESENZA ITALIANA – Hanno preso parte alla manifestazione oltre 1.500 editori iraniani e stranieri, provenienti da 65 nazionalità tra cui tra cui l’Italia (che sarà ospite d’onore della prossima edizione della Fiera) la Germania, la Spagna, la Russia (ospite d’onore di quest’anno), l’India, il Kuwait, l’Oman e l’Algeria. La scelta dell’Italia come principale espositore del 2017, e prima nazione europea a godere di tale privilegio, ne ribadisce il primato ottenuto per essere stato il primo Paese visitato da Rouhani durante il suo viaggio in Europa dopo la fine delle sanzioni e, conferma l’aspirazione di Roma a divenire il primo partner commerciale dell’Iran. Secondo il professor Carlo Cereti, consigliere culturale italiano a Tehran, questa scelta è «il segno tangibile che la diplomazia culturale ha vinto» perché, prosegue lo studioso, «quello tra l’Italia e l’Iran è un rapporto antico, una collaborazione mai interrotta, un dialogo che ha sempre trovato spunti di cooperazione».

Fiera Tehran

Fig. 3 – Lo stand italiano, uno dei più apprezzati e visitati della Fiera. Foto: Tiziana Buccico

Anticipando il ruolo da protagonista che l’Italia avrà il prossimo anno il 6 maggio c’è stato l’Italy Day, al quale hanno partecipato il sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro, il direttore del Ministero Affari Esteri Massimo Riccardo, il presidente dell’associazione editori Alfieri Lorenzon insieme a Paola Seghi, Leopoldo Sposato dell’ICE – Agenzia per la Promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese italiane, l’ambasciatore d’Italia a Teheran Mauro Conciatori, il consigliere Carlo Cereti e, come ospite, lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco. L’Italia, in uno stand di 30 metri quadrati realizzato sotto la guida della responsabile e organizzatrice Tiziana Buccico, ha esposto quest’anno oltre 100 titoli, principalmente opere di letteratura italiana tradotte in farsi. Lo stand è stato sponsorizzato dall’ICE, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero dei Beni Culturali, dall’Associazione Editori e dalla Scuola Italiana Pietro della Valle.

3. LA FIERA COME RAFFORZAMENTO DEI LEGAMI TRA CULTURA, ECONOMIA E RELAZIONI INTERNAZIONALI – Durante la cerimonia di apertura il Presidente Hassan Rouhani, parlando con entusiasmo della manifestazione e della sua importanza per la circolazione della cultura, ha sottolineato quanto questa sia fortemente collegata sia al settore economico, e quindi al mercato del lavoro, sia al potenziamento delle relazioni internazionali. Per l’Iran del post sanzioni risulta di fondamentale importanza aprire nuovi spiragli di scambio con l’estero: uno degli obiettivi del Paese è proprio la costruzione, o ricostruzione, di legami bilaterali anche attraverso l’incremento degli scambi intellettuali, che aiuterebbero sicuramente a modificare la visione che l’Occidente ha della Repubblica islamica. In tale ottica il nome scelto per il nuovo complesso (in italiano “Città del Sole”), rievocando il titolo dell’omonima opera del filosofo Tommaso Campanella (1568-1639), sembra indicare un preciso programma politico basato sulla volontà di rinascita a partire da una forma di cultura fortemente sentita e che lascia intravedere la speranza per un futuro di pace, giustizia e progresso.

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Fig. 4 – Un ospite illustre: il Presidente Rouhani visita la Book Fair nel nuovo complesso della Città del Sole, maggio 2016

Alice Miggiano

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in più

La cerimonia di chiusura della Tehran International Book Fair ha visto la partecipazione di diverse importanti personalità politiche, come il ministro della Cultura Ali Jannati e lo Speaker del Parlamento (Majlis) Ali Larijani.

Quest’anno la Russia era il Paese ospite d’onore dell’evento, e la manifestazione ha visto quindi la partecipazione di una folta delegazione di scrittori contemporanei russi, tra cui Alexey Varlamov, Viktor Yerofeyev e Aliyona Karimova.[/box]

Foto: kamshots

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Alice Miggiano
Alice Miggiano

Laurea in Lingua e letteratura persiana e PhD in Studi Iranici, sto conducendo una ricerca post dottorato sulla presenza iraniana in Brasile. Tra le pubblicazioni scientifiche il Vocabolario dei termini amministrativi, commerciali e diplomatici. Italiano-persiano e persiano-italiano (Pensa Multimedia, 2015), il capitolo relativo all’Italia del volume The Iranian Diaspora. Challenges, Negotiations and Transformations (University of Texas Press, 2018) e la monografia Venticinque anni di letteratura della diaspora iraniana in Italia. Catalogo di opere e autori 1992-2017 (in corso di pubblicazione). Dal 2016 mi occupo di società iraniana e cultura persiana per Il Caffé.

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