In 3 sorsi – Sulla falsariga dell’AUKUS, il Quad si pone come una stratificata alleanza multilaterale per preservare la stabilità del quadrante asiatico. L’ultimo summit di Melbourne lo dimostra.
1. PASSI IN AVANTI IN AUSTRALIA
Il Quad (Quadrilater Security Dialogue), formato multilaterale che include Stati Uniti, Australia, Giappone e India, ha scritto un nuovo capitolo venerdì 11 febbraio, a Melbourne. I quattro Ministri degli Esteri coinvolti – lo statunitense Antony Blinken, l’australiana Marise Payne, il nipponico Yoshimasa Hayashi e l’indiano Subrahmanyam Jaishankar – sono stati accolti dal Premier locale Scott Morrison per fissare un piano strategico a medio e lungo termine. Un’occasione storica per “lavorare insieme sui problemi principali nel raggiungimento di pace e prosperità nell’Indo-Pacifico”, secondo Blinken.
L’escalation ucraina, che vede coinvolti gli Stati Uniti in prima linea nel coordinamento delle forze NATO nell’Europa orientale, non ha posto in secondo piano i punti in agenda di questo nuovo meeting. Nello specifico il focus è stato dato ad argomenti come la sicurezza della regione, la crisi pandemica e le difficoltà della supply chain globale, sui quali le quattro potenze concordano pienamente per la definizione di una robusta roadmap. L’unico punto di disaccordo riguarda proprio il braccio di ferro tra Mosca e Kiev, sul quale il Ministro indiano Jaishankar si è astenuto, non sorprendendo i presenti per via della forte cooperazione tra India e Russia. Nonostante ciò, lo stesso Jaishankar si è detto “ammirato dai progressi di Melbourne” sul proprio account Twitter.
Fig. 1 – Il Segretario di Stato americano Antony Blinken durante il summit del Quad a Melbourne, 11 febbraio 2022
2. CINA E COREA DEL NORD NEL MIRINO
Ed è ovviamente il Dragone uno dei bersagli comuni del Quad, alla luce delle sue recenti mosse geopolitiche nella regione dell’Indo-Pacifico. Nel momento in cui Xi Jinping celebrava il successo delle Olimpiadi invernali – uno storico bis dopo quelle estive del 2008 – Blinken condivideva con gli alleati la preoccupazione per l’atteggiamento maggiormente aggressivo della Cina, non solo all’interno dei propri confini, ma anche nella regione.
Sebbene non si sia fatto riferimento alle pressioni militari della Repubblica Popolare su Taiwan, così come alle violazioni dei diritti umani degli uiguri nello Xinjiang, la posizione statunitense ha trovato il granitico sostegno di Payne e Hayashi, che hanno rivendicato il diritto delle democrazie liberali di osteggiare visioni antitetiche come quella cinese.
Spazio anche per una dura condanna nei confronti della Corea del Nord. Al Leader Supremo Kim Jong-un è stato infatti richiesto di cessare i lanci di missili balistici nel Mar del Giappone, chiaro tentativo di Pyongyang di sedersi al tavolo negoziale e chiedere una revisione delle dure sanzioni internazionali contro il Paese.
Fig. 2 – Il Presidente cinese Xi Jinping durante la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Pechino, 4 febbraio 2022
3. IL PIANO PER IL 2022
Dopo una partenza a singhiozzo nel lontano 2007 il formato Quad sta adesso conoscendo una repentina rinascita a causa delle ben note tensioni nell’Indo-Pacifico. Si tratta del quarto summit, quello di Melbourne, per le potenze coinvolte, e il coordinatore del Presidente statunitense Joe Biden, Kurt Campbell, si è affrettato a ribadire che “al momento non è previsto nessun allargamento ad altre nazioni alleate”.
Il 2022 si preannuncia un anno molto importante, dal punto di vista politico, per l’intera regione. La Corea del Sud conoscerà il proprio nuovo Presidente nel mese di marzo, con potenziali tensioni sul 38° parallelo. La stessa Australia tornerà alle urne a maggio, chiamata a confermare l’attuale premier Scott Morrison oppure a virare verso il laburista Anthony Albanese, al momento in leggero vantaggio secondo i sondaggi. Per questo motivo il prossimo summit Quad, che si terrà a Tokyo come concordato lo scorso anno, vedrà la luce dopo l’Election Day australiano, presumibilmente a fine maggio. Il Primo Ministro giapponese Kishida, in accordo con Biden, ha già fissato l’agenda. Clima, transizione ecologica ed infrastrutture saranno i principali argomenti.
Stefano Ermini
“Llegada de Scott Morrison, primer ministro de Australia” by G20 Argentina is licensed under CC BY