In 3 sorsi  – A Sapporo si è tenuto il vertice ministeriale del G7 Ambiente ed Energia che mira ad accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili. Incerta tuttavia sembra la tempistica del phase out del carbone. Inoltre maggiori finanziamenti sono stati invocati a sostegno dei Paesi in via di sviluppo per la loro transizione verso energie piĂą pulite.
1. LA TRANSIZIONE VERDE DEL G7 MIRA ALLE RINNOVABILI
Famosa cittĂ della birra e del Festival della neve, Sapporo è stata la meta del G7 Ambiente ed Energia che si è svolto tra il 15 e il 16 aprile a Hokkaido, nel nord del Giappone. Il Gruppo dei Sette ha riconfermato l’importanza di accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili, energia solare, nucleare e capacitĂ eolica offshore in particolare, e di procedere verso una piĂą rapida eliminazione dei combustibili fossili per cercare di risolvere la triplice crisi globale del cambiamento climatico, della perdita di biodiversitĂ e dell’inquinamento.
Mentre a fine vertice è stata annunciata l’ambizione di ridurre a zero l’ulteriore inquinamento da plastica entro il 2040, resta ancora incerta la tempistica sul phase out del carbone, alimentando cosi ulteriori preoccupazioni verso un rallentamento del progetto di decarbonizzazione. La scorsa estate in Germania i leader del G7 si erano infatti impegnati a raggiungere “un settore energetico completamente o prevalentemente decarbonizzato entro il 2035”. Viste le attuali difficoltĂ , la data piĂą probabile per eliminare totalmente la dipendenza dai combustibili fossili nei sistemi energetici resta dunque il 2050 come stabilito dall’Accordo di Parigi.
Fig. 1 – I Ministri dell’Ambiente del G7 partecipano al vertice su clima, energia e ambiente di Sapporo, nell’isola di Hokkaido, 16 aprile 2023
2. AMMONIACA E NUCLEARE COME FONTI ENERGETICHE SOSTENIBILI?
A suscitare forti dubbi sulla transizione verde del G7 sarebbe il piano climatico di Tokyo, noto come “Basic Policy for the Realization of GX” (o semplicemente “GX”). Secondo la rete di organizzazioni Fossil Free Japan, la “Strategia GX” del Governo giapponese è intrisa di combustibili fossili: “Il Giappone dovrebbe fornire soluzioni reali per la decarbonizzazione, e non misure superficiali […] come la co-combustione di idrogeno e ammoniaca e il GNL”.
Nel comunicato del summit si legge che “l’idrogeno a basso contenuto di carbonio e rinnovabile e i suoi derivati, come l’ammoniaca, dovrebbero essere sviluppati […] per far progredire la decarbonizzazione in tutti i settori e le industrie”. Un articolo del Financial Times aggiunge come il piano sia stato criticato dagli esperti proprio perchĂ© prevede l’ammoniaca come fonte energetica a basse emissioni di carbonio per ridurre le emissioni delle centrali elettriche, sebbene la sua produzione si basi completamente sui combustibili fossili e non aiuterebbe quindi a raggiungere l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale a 1,5 °C entro la metĂ del secolo.
Infatti l’Agenzia Internazionale per l’Energia, in un suo report sull’elettricitĂ a carbone, ha spiegato come l’aumento della dipendenza da carbone non sia la soluzione adeguata e ha chiesto la sua completa eliminazione entro il 2040.
Un’altra elemento di divergenza proviene dalle differenti opinioni sull’uso dell’energia nucleare: mentre Giappone e Stati Uniti mirano a rafforzare la cooperazione bilaterale per sviluppare reattori nucleari di nuova generazione, la Germania ha spento le sue ultime tre centrali nucleari proprio durante il vertice.
Un’ancora di salvezza potrebbe provenire dall’energia eolica offshore che tuttavia impone dei costosissimi investimenti affinché alimenti le grandi aree urbane. Il G7 ha comunque deciso di aumentarne la produzione totale a 150 gigawatt entro il 2030, come riporta il Japan Times.
Fig. 2 – Un impianto di energia eolica offshore in Cina, aprile 2023
3. CINA, BRASILE CHIEDONO MAGGIOR SOSTEGNO FINANZIARIO PER I PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Il vertice di Sapporo non ha trascurato di menzionare che “azioni concrete saranno intraprese collaborando con tutti i Paesi, in particolare con i partner del G20 e con i Paesi emergenti e in via di sviluppo, per affrontare la triplice crisi e la crisi energetica globale in corso”. Infatti si stima che i Paesi in via di sviluppo non solo saranno i più colpiti dai cambiamenti climatici ma probabilmente già nel 2030 emetteranno più della metà del totale annuale delle emissioni di gas serra.
Il Presidente cinese Xi Jinping e il Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, in visita a Pechino il 14 aprile, hanno affermato in una dichiarazione congiunta la loro preoccupazione “per il fatto che i finanziamenti forniti dai Paesi sviluppati continuano a essere inferiori all’impegno di 100 miliardi di dollari all’anno”, impegno assunto durante la COP15 del 2009. Lo stesso Presidente designato della COP28, il Sultano Ahmed Al Jaber degli Emirati Arabi, ha esortato i Paesi del G-7 ad aumentare il sostegno finanziario per la transizione dei Paesi in via di sviluppo verso energie piĂą pulite.
Mentre i Ministri dell’Energia e dell’Ambiente del G7 concludevano i loro incontri a Sapporo, a Karuizawa, i Ministri degli Esteri del G7 erano alle prese con le sfide globali piĂą immediate. Il vertice ministeriale dello scorso fine settimana ha aperto le danze ad altre otto riunioni ministeriali che da Sapporo a Miyazaki si svolgeranno nel corso dell’anno nonchĂ© al vertice del G7 che si terrĂ a maggio a Hiroshima.
Giulia Iuppa
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