Caffè Lungo – Il 9 settembre è stato formalmente presentato da Mario Draghi alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen l’atteso rapporto sul futuro della competitivitĂ europea. Tra le tre principali aree di intervento è inclusa la proposta di un piano comune per la decarbonizzazione.
IL RAPPORTO DRAGHI SUL FUTURO DELLA COMPETITIVITĂ€ EUROPEA
Il 9 settembre scorso è stato presentato da Mario Draghi un documento che contiene informazioni sul futuro dell’Europa per quanto riguarda competitivitĂ e innovazione. Il report, presentato alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, analizza le sfide che imprese e aziende si trovano ad affrontare nell’ottica di coordinazione di strategie e politiche tra vari Paesi membri. Gli obiettivi principali includono la promozione di un ambiente imprenditoriale favorevole, il sostegno all’innovazione e la creazione di un mercato del lavoro piĂą dinamico. Le tre aree di intervento evidenziate sono l’ottimizzazione delle politiche fiscali e normative per favorire gli investimenti, il potenziamento della ricerca e dello sviluppo nelle tecnologie verdi e la promozione di una maggiore integrazione dei mercati interni, per stimolare la crescita e la competitivitĂ delle imprese europee.
Fig. 1 – Il posizionamento dell’UE nelle tecnologie pulite | Fonte: Commissione Europea
L’OBIETTIVO DELLA DECARBONIZZAZIONE
Il report di Draghi è un documento che, parlando di ambiente, si sofferma sul tema della decarbonizzazione, la transizione verso una produzione di energia piĂą sostenibile con l’impiego di risorse che salvaguardano il pianeta. Una delle difficoltĂ che impediscono il raggiungimento di obiettivi sostenibili è costituita dagli elevati prezzi dell’energia, i quali ostacolano le decisioni di investimento. Le industrie ad alta intensitĂ energetica sono le piĂą colpite, con una diminuzione della produzione del 10-15% dal 2021. L’Europa ha scelto una regolamentazione vincolante per la riduzione delle emissioni di gas serra pari al 55% entro il 2030 e questo comporta di certo una necessitĂ di investimento considerevole nel breve termine.Â
Inoltre, dal punto di vista della sostenibilitĂ , l’Europa ha progetti piĂą ambiziosi rispetto ad altri Paesi come USA o Cina, giustificati dal fatto che alcune regioni hanno fonti energetiche rinnovabili competitive dal punto di vista dei bassi costi marginali di produzione. Si pensi ad esempio al solare nella parte meridionale o l’eolico al nord e al sud-est dell’Europa. Questo è un vantaggio che offre l’opportunitĂ di essere leader nell’impiego delle tecnologie pulite (“clean tech”). L’attuazione di questi scopi rende necessario però un piano comune per la decarbonizzazione e la competitivitĂ , come per esempio l’accordo per una riduzione dei prezzi dell’energia sul consumatore finale e il rimanere al passo con l’innovazione delle tecnologie pulite, producendo su scala e traendo vantaggio dalla circolaritĂ . Tutte le strategie e le politiche dei vari Paesi, devono essere in linea con quelle dell’Unione Europea. Solo così l’Europa potrĂ preservare la propria competitivitĂ mentre procede verso la decarbonizzazione.
Fig. 2 – Determinazione del prezzo in base alla fonte energetica | Fonte: Commissione Europea
LA RIFORMA DEL MERCATO ENERGETICO EUROPEO
I prezzi elevati dell’energia in Europa sono il risultato di problematiche strutturali aggravate da crisi economiche e geopolitiche recenti. La carenza di risorse naturali e il limitato potere contrattuale collettivo dell’UE contribuiscono al divario di prezzo rispetto agli Stati Uniti, nonostante l’Unione sia il maggior importatore di gas naturale. Inoltre, la lentezza degli investimenti in infrastrutture, insieme a regolamentazioni che impediscono alle famiglie di beneficiare pienamente dell’energia pulita, ha reso il mercato energetico europeo vulnerabile alla volatilitĂ . In aggiunta, le recenti crisi hanno messo in luce la competizione tra stati per il gas, causando un aumento ulteriore dei prezzi.Â
Sebbene ad oggi i prezzi del gas siano diminuiti, l’UE si trova ancora ad affrontare una prospettiva futura incerta, con una crescente dipendenza dal Gas Naturale Liquefatto (piĂą costoso rispetto al gas da gasdotto). L’obiettivo dell’Europa per il futuro è di essere meno dipendente dagli altri Paesi per la fornitura di gas ed energia. Per far fronte al problema, il report di Draghi propone di acquistare in comune le risorse necessarie e semplificare i processi di costruzione di nuove infrastrutture. Infatti, le lunghe procedure di autorizzazione per nuove infrastrutture e le differenze nelle tassazioni tra Stati membri rappresentano ostacoli significativi.Â
Fig. 3 – La produzione di energia pulita per regione | Fonte: Commissione Europea
SOSTENIBILITĂ€ E INNOVAZIONE
Nonostante l’Europa sia un leader nell’innovazione delle tecnologie pulite, il suo ecosistema innovativo presenta gravi debolezze che minacciano il suo posizionamento globale. Oltre un quinto delle tecnologie sostenibili a livello mondiale proviene dall’UE. Tuttavia, dal 2020, la brevettazione delle innovazioni a basse emissioni di CO2 ha subito un rallentamento. Le imprese europee stanno affrontando ostacoli simili a quelli del settore digitale, con barriere alla commercializzazione e una mancanza di finanziamenti. Ne è un esempio il fatto che l’Europa abbia perso quote di mercato in settori chiave come il solare fotovoltaico, ora dominato dalla Cina.Â
Per invertire questa tendenza, il rapporto Draghi propone di introdurre quote minime per prodotti sostenibili negli appalti pubblici e nelle aste, promuovere acquisti di tecnologie locali tramite incentivi e definire le tecnologie pulite come prioritĂ strategica nel programma di ricerca dell’UE. Inoltre, si suggerisce di sviluppare un modello unico di certificazione per tecnologie innovative e di rafforzare il coordinamento tra industria e centri di ricerca.
Giulia Pavan e Chantal Betti
“Italy’s Prime Minister Draghi calls for faster EU integration to address crises” by European Parliament is licensed under CC BY