Ristretto – L’elezione di Sanae Takaichi come prima donna premier nella storia del Giappone rappresenta un momento storico che cela però una realtĂ preoccupante: il Sol Levante attraversa una delle fasi piĂą instabili della sua storia recente. Dopo la lunga era di Shinzo Abe, che con otto anni consecutivi al potere (2012-2020) aveva garantito stabilitĂ inedita, il Paese è tornato all’instabilitĂ cronica.
Dal ritiro di Abe nel 2020, il Giappone ha visto alternarsi Yoshihide Suga (2020-2021), Fumio Kishida (2021-2024) e Shigeru Ishiba (2024-2025), quest’ultimo dimessosi dopo appena un mese quando la coalizione ha perso la maggioranza. La frammentazione si è accentuata con la rottura storica tra il Partito Liberal-Democratico e Komeito, alleati per 26 anni. Komeito ha abbandonato la coalizione rifiutando la deriva nazionalista di Takaichi.
Il nuovo Governo nasce quindi azzoppato: la coalizione con il Partito dell’Innovazione controlla 231 seggi alla Camera bassa, due in meno della maggioranza necessaria. Per governare, Takaichi dovrĂ cercare continuamente l’appoggio di partiti minori, compromettendo la stabilitĂ . Gli scandali – dai legami con la Chiesa dell’Unificazione ai “fondi neri” del 2023 – hanno eroso la fiducia nel PLD, che alle elezioni di ottobre 2024 ha ottenuto solo il 14% tra gli elettori non affiliati.
L’economia non è da meno. Nel 2024 la crescita si è attestata a un modestissimo 0,1%, mentre l’inflazione sopra il 2% erode il potere d’acquisto. Sebbene i salari siano aumentati del 5,3% – il maggior incremento in 33 anni – i consumi sono scesi dello 0,3%. La Banca del Giappone, dopo aver portato i tassi allo 0,25%, deve bilanciare il controllo dell’inflazione con un vincolo drammatico: il debito pubblico dovrebbe raggiungere il 234,9% del PIL entro fine 2025, rendendo ogni aumento dei tassi insostenibile.
Le minacce esterne completano il quadro: i dazi promessi da Trump colpirebbero le esportazioni automobilistiche, mentre lo yen indebolito (151 contro dollaro) rende costose le importazioni energetiche. Sul fronte geopolitico, le posizioni nazionaliste di Takaichi rischiano di esacerbare le tensioni con la Cina proprio quando servirebbe stabilitĂ .
L’Abenomics aveva tirato fuori il Giappone dalla deflazione, ma quella ricetta sembra esaurita. Takaichi si richiama all’ereditĂ di Abe, ma governare con una maggioranza risicata in tempi di crisi richiederĂ doti eccezionali. Il Giappone è a un bivio: troverĂ un nuovo equilibrio o tornerĂ alla sindrome del “Primo Ministro usa e getta” degli anni pre-Abe? La risposta determinerĂ il futuro della quarta economia mondiale.
Piergiorgio Pescali
“Sanae Takaichi (0111120219)” by IAEA Imagebank is licensed under CC BY


