In 3 Sorsi – Il 28 dicembre la Repubblica Centrafricana affronta un importante appuntamento elettorale per rinnovare Presidente, Parlamento e rappresentanti regionali e comunali. L’esito del voto è scontato, ma in un Paese storicamente turbolento il rischio di una crisi all’indomani del voto resta alto.
1. IL CONTESTO E LE DIFFICOLTĂ€ DI UNO STATO (QUASI) FALLITO
Instabile e martoriata sin dall’indipendenza, dagli anni Novanta la Repubblica Centrafricana vive un’ininterrotta sequela di insurrezioni, golpe e conflitti che ne hanno fatto un tipico esempio di “Stato fallito”. Le imminenti elezioni rappresentano un test per capire se la lenta traiettoria di ricostituzione dell’autorità statale, percorsa in questi anni tra enormi difficoltà e contraddizioni dal Presidente Faustin-Archange Touadéra, potrà proseguire.
Lo svolgimento delle elezioni è complicato da problemi di natura logistica ed economica, soprattutto nelle aree periferiche del Paese, spesso irraggiungibili e poco sicure. La determinazione del Governo a far svolgere le consultazioni segnala la volontà di affermare l’autorità dello Stato in un Paese nel quale, dal 2013, si sono susseguite fasi di vera e propria anarchia, con il controllo territoriale in mano a vari gruppi armati.
Uno degli aspetti più significativi di questa tornata elettorale è il fatto che le ultime elezioni comunali risalgano al 1988, quando ancora vigeva il monopartitismo. L’Amministrazione Touadéra aveva provveduto a nominare nuovi rappresentanti locali nel 2018, ma affidarsi al voto potrebbe essere una strategia migliore, considerando sia che l’eccessiva centralizzazione del potere a Bangui è stata uno dei motivi delle tante ribellioni, sia che il partito di Governo (Mouvement Cœurs Unis, MCU) è dato per favorito.
Fig. 1 – Il Presidente della Repubblica Centrafricana Faustin-Archange TouadĂ©ra annuncia la propria ricandidatura al congresso del Mouvement CĹ“urs Unis, Bangui, 26 luglio 2025
2. LE ELEZIONI TRA RIFORME COSTITUZIONALI E PROCESSI DI PACE
La vittoria del MCU è infatti pronosticata da tutti gli analisti, viste anche le poche risorse di cui dispone l’opposizione, frammentata in diversi partiti, e le probabili irregolarità nel voto. Touadéra si appresta così a vincere un terzo mandato consecutivo, che gli permetterebbe di superare Jean-Bedel Bokassa come Presidente più longevo nella storia del Paese. La ricandidatura di Touadéra è stata resa possibile grazie a una riforma costituzionale, approvata con un contestato referendum nel 2023, che ha eliminato il limite di due mandati consecutivi ed esteso la durata del mandato presidenziale da cinque a sette anni, rafforzando il carattere presidenzialista del sistema politico-istituzionale centrafricano.
Touadéra è Presidente dal 2016, ma aveva già ricoperto a lungo l’incarico di Primo Ministro sotto il generale François Bozizé, capo dello Stato dal golpe del 2003 alla guerra civile nel 2013. La scorsa settimana alcuni candidati alla Presidenza hanno sottoscritto un codice di condotta promosso dal Governo per evitare contestazioni e violenze dopo il voto. Tuttavia, i due principali oppositori, Anicet-Georges Dologuélé (ex Primo Ministro, due volte sconfitto da Touadéra) e Henri-Marie Dondra (Primo Ministro sotto Touadéra, uscito dal MCU nel 2022), non hanno aderito all’iniziativa.
Obiettivo dell’Amministrazione uscente è soprattutto evitare una crisi post-elettorale. In questa prospettiva, così come le presidenziali del 2020 erano state precedute dall’Accordo di Khartoum (2019) tra il Governo e diversi gruppi armati, anche queste elezioni seguono la firma di un’intesa di pace che sta portando al disarmo delle principali sigle rimaste attive. Tuttavia, va ricordato che le scorse elezioni furono comunque seguite dal tentativo, scongiurato grazie ai mercenari russi, di conquistare Bangui da parte di una coalizione ribelle, sostenuta da Bozizé. In esilio in Guinea-Bissau, l’ex Presidente – protagonista di diversi colpi di Stato falliti e riusciti – potrebbe cercare di esercitare ancora una volta la propria influenza, per quanto indebolita.
Fig. 2 – Sostenitori dell’opposizione centrafricana contestano la ricandidatura del Presidente Supporters TouadĂ©ra per il terzo mandato, Bangui, 4 aprile 2025
3. L’INFLUENZA DEGLI ATTORI ESTERNI E IL PREZZO DELLA SICUREZZA
Fin dall’indipendenza il potere a Bangui si è dovuto appoggiare a protettori esterni: prima i francesi – che hanno esercitato una forte influenza neocoloniale nel Paese, conducendovi diversi interventi militari, – poi libici e ciadiani, oggi russi e ruandesi. A partire dal 2017 la Russia è diventata un attore importante, grazie alla presenza della compagnia Wagner, ora assorbita nelle forze militari russe come Africa Corps. I russi sono stati fondamentali per mantenere Touadéra al potere, intervenendo in frangenti critici contro i gruppi ribelli.
Quello in Repubblica Centrafricana è in sostanza l’unico successo militare della strategia russa in Africa, ma nel lungo periodo potrebbe comportare oneri insostenibili per Bangui: da un lato l’esborso necessario a mantenere la presenza russa è molto alto e la concessione di diritti minerari toglie risorse allo Stato; dall’altro la forte influenza di Mosca implica costi diplomatici e intacca la credibilità del Governo. Inoltre, per combattere le formazioni ribelli, i russi hanno favorito la nascita di gruppi armati locali che – come già accaduto in passato – potrebbero acquisire potere e rivoltarsi.
Touadéra sta quindi cercando di bilanciare l’influenza russa aprendo ad altri partner. Un attore emergente nel Paese è il Ruanda, che, attraverso una presenza militare sia nella missione ONU (Minusca), sia a livello di cooperazione bilaterale, sta aumentando il proprio ascendente presso Touadéra, puntando allo sfruttamento di risorse nel Paese. Va rilevato anche il ruolo crescente degli Emirati Arabi Uniti, che utilizzano la Repubblica Centrafricana come base per rifornire le Rapid Support Forces nel Darfur e in cambio si sarebbero offerti di coprire i costi della presenza russa. Infine, si registrano un parziale riavvicinamento all’ex madrepatria francese e contatti con la compagnia di sicurezza statunitense Bancroft.
Giovanni Tosi
“Global Investment Game Changers Summit II 2018” by UNCTAD is licensed under CC BY-SA


