Nei primi anni novanta, la distensione internazionale seguita alla fine della Guerra fredda e dell’ordine mondiale bipolare, all’indomani del collasso dell’Unione Sovietica, ha favorito l’affermazione di nuovi poli economici ed industriali.
Lo scacchiere geopolitico del sud-est asiatico, da teatro di confronto ostile dei blocchi, sovietico e atlantico, è divenuto il nucleo focale degli interessi strategici della nuova potenza economica mondiale, la Cina.
È in Asia sud-orientale, che la Cina considera da sempre una propria zona di influenza, che si gioca la competizione con i Paesi più forti della regione, Giappone e India.
È a partire dall’Asia sud-orientale che la Cina consolida il suo progetto di ascesa pacifica e la sua strategia di sviluppo economico, ed è in questa regione che la Cina esercita il proprio soft power, facendo leva sullo storico retroterra culturale, con l’ambizione di riconquistare il suo tradizionale ruolo di tutore degli equilibri e della sicurezza regionale.
Il Caffè Geopolitico si propone di approfondire l’analisi dell’espansione dell’influenza cinese nei confronti dei suoi “vicini minori” facendo emergere gli interessi strategici, gli orientamenti geopolitici, geoeconomici e geoenergetici che condizionano le dinamiche politiche della regione.
Attraverso articoli e interviste esamineremo il progetto strategico cinese, le relazioni con i Paesi vicini e con le organizzazioni regionali.