mercoledì, 7 Giugno 2023

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Uno statuto temporaneo per i migranti venezuelani in Colombia

In breve

  • La Colombia diventa il primo Paese dell’America Latina a proporre un piano di regolarizzazione per i migranti venezuelani in situazione d’irregolarità.
  • Lo Statuto Temporaneo di Protezione per i Migranti Venezuelani consentirebbe loro di accedere più facilmente al lavoro formale, all’istruzione e alla sanità, così come al piano di vaccinazione di massa.
  • Una mossa che pone in buona luce la figura del Presidente Ivan Duque, stemperando la pressione internazionale sull’attuazione dell’accordo di pace e la difesa dei diritti umani.

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In 3 sorsi – Con lo statuto volto a regolarizzare 1,7 milioni venezuelani presenti nel Paese, il Governo Duque sembra spingersi controcorrente rispetto agli altri Paesi. Tuttavia le poche risorse e l’instabilità sociale potrebbero minare la piena realizzazione di tale progetto.

1. LA REGOLARIZZAZIONE, UNA MOSSA POLITICA E SOCIALE

In seguito alla crisi politica ed economica che ha colpito il Venezuela, negli ultimi 7 anni quasi 5 milioni di persone hanno cercato rifugio in Colombia. Un esodo imponente che ha innegabilmente gravato sul Paese andino, il quale non è riuscito a garantire a tutti l’acceso ai servizi essenziali (come sanità e educazione) e al lavoro formale. Se la penuria di strutture e risorse ha reso del tutto impossibile gestire un flusso di tale ampiezza, l’arrivo della pandemia di Covid-19 ha drasticamente aggravato la situazione dei venezuelani nel Paese. Lavoratori informali e venditori ambulanti, i venezuelani sono stati colpiti duramente dal blocco delle attività economiche durante il lockdown, tanto da spingere alcuni di loro a ritornare nel proprio Paese. Tuttavia, bollati come “bombe biologiche” dal Presidente venezuelano Maduro, il contro-esodo dei venezuelani è diventato luogo di scontro politico tra i due Paesi. La scelta del Governo di Bogotá di avviare un piano di regolarizzazione sembrerebbe quindi contrapporsi al regime “duro” di Caracas.

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Fig. 1 – Membri del personale medico dell’unità mobile dell’ospedale San Jose assistono i migranti venezuelani in un campo temporaneo a Maicao, La Guajira, Colombia, mercoledì 30 settembre 2020

2. ETPV: UNO STATUTO COMPLEMENTARE ALLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE

Con l’annuncio della creazione di uno statuto di protezione temporanea di 10 anni per i migranti venezuelani, la Colombia ha introdotto un meccanismo legale atto a regolarizzare, in modo particolare, i 966.714 venezuelani che si trovano in una situazione d’irregolarità. Tale piano – presentato sotto il nome di Statuto Temporaneo di Protezione per i Migranti Venezuelani (ETPV) – è volto a garantire a questi ultimi l’accesso al lavoro formale, all’istruzione e alla sanità, attraverso una loro regolarizzazione progressiva nella società colombiana. Si tratta, infatti, di uno statuto complementare alla protezione internazionale prevista dalla Convenzione di Ginevra del 1951, a carattere temporaneo, il quale una volta scaduto (al termine dei 10 anni) permetterebbe ai cittadini venezuelani di richiedere un visto di soggiorno nel Paese. Una proposta accolta con favore dall’UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati) e dall’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), i quali hanno auspicato che tale gesto “umanitario” possa spingere gli altri Paesi del continente latino americano (e non solo) a riconsiderare le proprie politiche migratorie.

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Fig. 2 – Ivan Duque, Presidente della Colombia, posa per una fotografia dopo un’intervista con Bloomberg Television nel terzo giorno del World Economic Forum

3. DUQUE (ANCORA) PROTAGONISTA SULLA SCENA INTERNAZIONALE

Questa scelta politica mette in buona luce il Governo di Duque, enfatizzando ancor di più la sua opposizione al Governo di Maduro. In proposito il Presidente colombiano ha riferito che “con tale atto la Colombia ribadisce il suo amore e sostegno a tutto il popolo venezuelano vittima di questa tragedia”. Tuttavia Duque ha evidenziato che questo importante progetto potrà essere attuato solamente se la comunità internazionale renderà il proprio contributo, attraverso risorse e strumenti, per la sua realizzazione. Infatti il Presidente colombiano è conscio del fatto che l’attuale situazione di irregolarità dei venezuelani stia alimentando in maniera esponenziale il traffico di essere umani (e in particolar modo di migranti), arricchendo – economicamente e territorialmente – le organizzazioni criminali presenti nel Paese. Un problema che si lega all’escalation di violenza che ha portato alle uccisioni di rappresentanti dei diritti umani ed ex-guerriglieri delle FARC. La risoluzione di tale questione è dunque di fondamentale importanza per Duque, la cui credibilità internazionale continua a subire una forte ricaduta per i pochi sforzi fatti per attuare l’accordo di Pace e garantire la protezione della popolazione.

Ester Del Nonno

I want to get lost in old Habana Dec 24, 2017 at 3-55 PM” by krossbow is licensed under CC BY

Ester Del Nonno
Ester Del Nonno

Nata a Roma nel 1994, sono laureata in Giurisprudenza all’Università degli studi di Roma III con una tesi su «La questione dell’arcipelago delle Chagos nel diritto internazionale». Tale percorso accademico cominciato a Roma, si è concretizzato definitivamente in Francia, dove ho continuato (e continuo tutt’ora) a coltivare la mia passione per il diritto internazionale e la geopolitica.

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