In 3 sorsi – Il leader nordcoreano ha visitato a sorpresa Pechino per discutere con Xi Jinping di denuclearizzazione e dei suoi futuri negoziati con Donald Trump. Una mossa che riporta la Cina al centro della crisi nordcoreana e che rinsalda i rapporti tra i due storici alleati dopo un periodo di forte tensione
1. UN TRENO BLINDATO A PECHINO
Nei giorni scorsi uno strano convoglio ferroviario ha attraversato Pechino, gettando ulteriore scompiglio nella caotica quotidianitĂ della capitale cinese. Un treno che, in un primo momento, ha fatto pensare a un nuovo pezzo della ragnatela eurasiatica delle nuove Vie della Seta, ma che, in realtĂ , blindato e corazzato, conteneva una folta delegazione nordcoreana presieduta dallo stesso leader Kim Jong-un, al suo primo viaggio all’estero dall’ascesa al potere nel 2011. L’evento è stato a lungo chiacchierato sui media di tutto il mondo e ha ricevuto conferma ufficiale solo nelle ultime ore, con le foto di un sorridente Kim insieme al Presidente cinese Xi Jinping.
Fig. 1 – Un poliziotto cinese sorveglia l’ingresso dell’ambasciata nordcoreana a Pechino
2. OMAGGIO ALL’IMPERATORE XI
Memore di un’antichissima usanza orientale, quella legata al vassallaggio, prima di vedere il Presidente sudcoreano Moon Jae-in e il Presidente americano Donald Trump, Kim è andato presso le sale del trono del nuovo “Imperatore celeste” per stringere ancora di piĂą i lacci di un legame millenario, reso ancora piĂą vivido nel XX secolo, quando una Cina ancora povera ma moralmente forte della sua vittoria contro l’imperialismo occidentale si affacciava sullo scenario internazionale appoggiando un piccolo Paese vicino, in fondo ingiustamente diviso da logiche spartitorie neocolonialiste. Ma questa è la storia e la storia la scrivono i vincitori. Oggi da un conflitto nucleare, negli ultimi tempi minacciato piĂą volte sia da Washington che da Pyongyang, non uscirebbero vincitori, ma solo terribili e imponderabili conseguenze, forse un pianeta disintegrato. Nessuno ai nostri giorni vuole nemmeno pensare a simili catastrofi e nelle logiche di Pechino, purtroppo, la difesa dei popoli oppressi è stata spesso un palcoscenico in cui rappresentare tragedie epocali, disprezzo dei diritti umani e logiche di dominio.
Fig. 2 – Turisti cinesi sul confine del fiume Yalu, che separa la Cina dalla Corea del Nord
3. IL DRAGONE E LA CRISI NORDCOREANA
Oggi sul palco di una capitale blindata si rappresenta un nuovo episodio dell’Opera di Pechino in cui il novello sovrano Xi, assegnato per ancora chissà quanti anni sul trono del Drago, deve investire il vassallo Kim, assicurandogli appoggio e sostegno nel bel mezzo di forti tensioni commerciali con gli USA, accompagnate dai soliti attriti nel Mar Cinese Meridionale. Il solo paventare la presenza americana ai confini della RPC forse sta convincendo il Presidente cinese un’azione multi-settoriale, che mantenga l’Impero di Mezzo nel mezzo degli equilibri geopolitici in fase di ridefinizione e se stesso al centro di un potere tanto più solido quanto suffragato dal benessere di una nuova superpotenza globale, il cui soft power della nuova ricchezza confuciana viene accompagnato, gioco forza, da un sempre meno recondito hard power.
In questo atto dell’opera di Pechino toccherà al  Paese del Calmo mattino fare la sua parte, come la storia, antica e recente ci ricorda….
Fig. 3 – Kim Jong-un e Donald Trump: il viaggio a Pechino è un ulteriore passo verso il loro storico summit di fine maggio?
Elisabetta Esposito Martino
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
Gli USA hanno fatto sapere di essere stata informati in anticipo dalla Cina della visita di Kim a Pechino. L’amministrazione Trump non ha però rilasciato particolari commenti sull’accaduto.
Anche la Corea del Sud ha reagito con prudenza alla notizia e il Presidente Moon Jae-in attende maggiori dettagli sui risultati del vertice Xi-Kim prima di rilasciare dichiarazioni in merito. Reazione sostanzialmente negativa invece dal Giappone di Shinzo Abe, che insiste per una linea di estrema durezza nei confronti del regime nordcoreano e teme di essere scavalcato nei prossimi negoziati tra Kim e Trump. Non a caso tale argomento sarà al centro della visita di Abe a Washington di metà aprile.[/box]