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L’UE e la lotta al cambiamento climatico

In 3 sorsi – La lotta al cambiamento climatico è oggi nelle agende di tutti i principali attori politici globali. L’obiettivo dell’Unione Europea è svolgere un ruolo determinante in questa direzione in ambito della politica sia interna che esterna. Riuscirà a porsi come modello a livello globale?

1. ULTIMI PASSI NELLA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il cambiamento climatico è una realtà oramai inconfutabile: le alluvioni e gli incendi che hanno duramente colpito il territorio europeo nei mesi estivi ne sono la prova più recente. Negli ultimi anni le Istituzioni europee hanno concentrato parte delle proprie energie nella ricerca di soluzioni per la lotta al cambiamento climatico.
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso fin da subito la volontà di lavorare alacremente affinché l’obiettivo di rendere l’Unione Europea climaticamente neutra entro il 2050 diventi realtà. Alla presentazione del Green Deal Europeo nel dicembre 2019 è seguita la proposta di risoluzioni per poter raggiungere gli obiettivi stabiliti. Inoltre nel Recovery Fund per la ripresa post pandemia sono stati destinasti fondi per 356 milioni di euro per risorse naturali e ambiente.

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Fig. 1 – Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, sostenitrice del Green Deal europeo

2. IL PACCHETTO PRONTI PER IL 55%

Proprio nel contesto del Green Deal si è parlato di una normativa europea sul clima, il cui scopo è l’introduzione nella legislazione comunitaria dell’obiettivo di azzerare l’impatto climatico dell’Unione Europea entro il 2050. In questo contesto si colloca il pacchetto Pronti per il 55%, proposto dalla Commissione Europea il 14 luglio 2021 e accolto favorevolmente dai Ministri dell’Ambiente degli Stati membri riuniti il 20 e 21 luglio in Slovenia. Al suo interno sono presenti proposte per legislazioni e iniziative politiche da adottare nel breve periodo per ridurre almeno del 55% le emissioni dell’Unione Europea entro il 2030. Il tempo a disposizione è poco, le conseguenze del cambiamento climatico sempre più reali e minacciose: è il momento di prendere in mano la situazione con azioni concrete. Tra le proposte presentate ci sono la revisione di regolamenti e direttive sulle quote di emissione, sull’efficienza energetica, sulla tassazione dei prodotti energetici; l’istituzione di un fondo sociale per il clima; la creazione di un meccanismo di adeguamento al carbonio alle frontiere.

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Fig. 2 – Virginijus Sinkevičius, Commissario europeo per l’Ambiente

3. L’UNIONE EUROPEA NELLA SCENA INTERNAZIONALE

Con il Green Deal l’Unione Europea mira a presentarsi sulla scena internazionale come un attore chiave nella lotta al cambiamento climatico. Le Istituzioni comunitarie, infatti, sono consapevoli del fatto che un’azione decisa a livello interno non è sufficiente per produrre un cambiamento decisivo: serve che tutti i Paesi del mondo si impegnino su questo fronte comune. L’Europa si propone come modello a livello globale, investendo le proprie energie nella diplomazia climatica. In questa ottica l’Unione Europea parteciperà alla 26a Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26), che si terrà a Glasgow tra il 31 ottobre e il 12 novembre 2021.
In un momento decisivo per il futuro dell’umanità, l’Unione Europea riuscirà effettivamente ad affermarsi come leader nella lotta al cambiamento climatico e a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050? L’appoggio dei Governi nazionali degli Stati membri avrà sicuramente un peso rilevante nei prossimi mesi e anni.

Gloria Mignini

Photo by Dusan_Cvetanovic is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • L’Unione Europea ricopre un ruolo sempre più rilevante nella lotta al cambiamento climatico a livello globale.
  • A luglio 2021 i Ministri dell’Ambiente degli Stati membri hanno accolto la proposta del pacchetto Pronti per il 55%: è un passo importante nella realizzazione degli obiettivi fissati nel Green Deal europeo.
  • La partecipazione alla COP26 a ottobre-novembre 2021 segnerà un ulteriore passo avanti nell’ambito della diplomazia climatica.

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Gloria Mignini
Gloria Mignini

Classe 1994, laureata in Scienze Internazionali- Studi Europei presso l’Università degli Studi di Torino. Sono nata e cresciuta a Perugia, ma viaggiare e conoscere nuove culture sono sempre state le mie passioni, tanto che durante l’università ho svolto due periodi di mobilità all’estero (negli Stati Uniti e in Spagna). Credo nel Programma Erasmus+ e nelle politiche europee per istruzione, formazione, gioventù e sport, al punto da dedicare (da settembre 2017) gran parte del mio tempo libero all’associazione ESN e da incentrare la tesi di laurea magistrale su queste tematiche.

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