Editoriale – Quando la Russia potrebbe impiegare armi nucleari tattiche? La questione, spesso dibattuta, è meno lineare di quanto non sembri, a patto di studiare davvero la dottrina nucleare russa. Sfatiamo il mito della mano pronta a schiacciare il bottone: non funziona così.
Spesso si dice che la dottrina russa per l’impiego delle armi nucleari ne renda sostanzialmente automatico (o comunque molto probabile) l’uso non appena venga “messa a repentaglio la sovranità territoriale della Federazione Russa”. In altre parole: attacca il territorio russo e loro useranno le atomiche tattiche. Qualcuno estende il concetto alla Crimea: se l’Ucraina attacca la Crimea, la Russia userà le atomiche tattiche.
In realtà la dottrina russa non dice questo ed è un sintomo di quanti pochi l’abbiano mai letta davvero. La dottrina russa infatti afferma qualcosa di simile… ma con alcune leggere – e significative – differenze.
ARMI NUCLEARI NON STRATEGICHE
Le armi nucleari tattiche vengono raccolte nel termine “Armi Nucleari Non Strategiche” (nelle traduzioni anglosassoni: Non-Strategic Nuclear Weapons – NSNW). Useremo pertanto l’acronimo ANNS per comodità.
Nella dottrina russa l’uso di ANNS è sempre all’interno del concetto di escalation management di cui avevamo già parlato in passato (aspetto che vale la pena rileggere, prima di proseguire). Semplificando al massimo, per la Russia si tratta sostanzialmente di evitare che la guerra – con una semplificazione un po’ estrema – peggiori. “Peggiorare”, come descritto nella loro dottrina e nelle discussioni interne, è visto in ottica sia di rischio e danni (per evitare di essere distrutti o subire sconfitte catastrofiche) sia in termini di evitare che il conflitto si allarghi. È questo secondo aspetto che viene spesso ignorato.
È vero che la dottrina russa prevede il possibile uso di ANNS nel caso in cui venga messa a repentaglio la sovranità territoriale della Federazione Russa, ma questo caso è inteso nell’ottica di un conflitto diretto con la NATO dove il collasso delle proprie forze armate sta portando questa a invadere il territorio russo con l’intento di conquista o di provocare il crollo totale del sistema.
Se però non si tratta di un caso estremo come questo, nel ragionamento entra un altro limite fondamentale: l’uso della forza (incluse ANNS) non dove rendere peggiore la guerra causando un allargamento della stessa in termini sfavorevoli, ad esempio portando un avversario precedentemente esterno alla guerra a intervenire militarmente.
LE IMPLICAZIONI SUL TERRENO
Questo aspetto ci interessa particolarmente. Perché? Perché nonostante tutte le dichiarazioni russe circa il fatto di essere già in guerra con la NATO, la leadership russa è invece ben cosciente di non esserlo. In particolare, di essere in una situazione dove gli USA non stanno intervenendo direttamente con le proprie forze armate, aerei, navi ecc… Evitare che questo accada è stato un pilastro della strategia russa finora, e del resto anche gli USA e la NATO sono stati ben attenti ad evitare un conflitto diretto, ad esempio rifiutando di far partire i caccia ucraini dalle basi aeree NATO o non imponendo alcuna no-fly zone.
Al tempo stesso gli USA sono stati chiari: usate armi nucleari e noi reagiremo in maniera non nucleare ma comunque decisa (si è parlato ad esempio della possibilità di affondamento dell’intera flotta russa del Mar Nero). E anche la Cina, fondamentale alleato di Mosca, ha sempre dichiarato di non voler vedere usare armi nucleari, velato riferimento ad ammonimenti in tal senso.
Secondo la dottrina russa, in realtà il processo di decision-making dietro all’uso di ANNS dipende infatti non solo da determinate condizioni geografiche… ma anche da altri aspetti, in primis come l’uso delle stesse armi possa o meno rendere il conflitto peggiore e non migliore per la Russia stessa.
TRE PUNTI CHIAVE
Questo porta a tre punti chiave:
- Il processo di decision-making dietro all’eventuale uso di ANNS, come tutti i processi di decision-making, è situazionale , non assoluto. Dipende da numerosi fattori variabili e dalla percezione di come altri attori reagirebbero, e pertanto può mutare nel tempo. Tenendo presente che le percezioni possono anche essere errate.
- A causa del punto 1, nessuno può predire se, come e quando la Russia deciderà di usare ANNS. Al tempo stesso però non esiste alcun automatismo del tipo “se si attacca qui, allora sicuramente useranno le atomiche tattiche”, come qualcuno ha fatto credere. Questo significa che un certo rischio esiste ed esisterà sempre, ma che esso non è così automatico o inevitabile come a volte presentato.
- Oltre a questo, l’eventuale uso di ANNS potrebbe comunque avere forme diverse da quelle che crediamo e soprattutto dipende dal tipo di messaggio che la Russia vorrebbe dare (dimostrazione, fear-inducement, rappresaglia…).
In generale, dunque, ogni considerazione circa l’uso di armi nucleari non strategiche (quelle che comunemente chiamiamo “armi nucleari tattiche”) va effettuata tenendo ben presente questi aspetti e il dibattito pubblico al riguardo (soprattutto in Italia) dovrebbe includerli. Il tutto a partire da una lettura seria della dottrina nucleare russa, finora spesso riportata in maniera superficiale o poco approfondita.
Lorenzo Nannetti
Immagine di copertina: “Hand in colors of Russian flag pressing a red button The threat of using nuclear or chemical weapons of mass destruction. Rocket launch at the push of a button” by focusonmore.com is licensed under CC BY 2.0.
Fonti:
Nel caso non si possa leggere l’intero corpus russo di dottrina e dibattiti interni su questi temi, i lavori del gruppo di Michael Kofman al Center for Naval Analysis li riassumono (con link ai lavori originali citati), e sono required reading per conoscere e approfondire questi aspetti. In particolare:
M.Kofman, A.Fink, J.Edmonds, “Russian Strategy for Escalation Management: Evolution of Key Concepts”, Center for Naval Analysis (2020) https://www.cna.org/reports/2020/04/russian-strategy-for-escalation-management-key-concepts
M.Kofman, A.Fink, D.Gorenburg, M.Chesnut, J.Edmonds, J.Waller, “Russian Military Strategy: Core Tenets and Operational Concepts”, Center for Naval Analysis (2021) https://www.cna.org/reports/2021/10/russian-military-strategy-core-tenets-and-concepts
M.Kofman, A.Fink, “Escalation Management and Nuclear Employment in Russian Military Strategy”, War on the Rocks (2020)
L.Nannetti, “Pensare all’impensabile in Ucraina”, Il Caffé Geopolitico (2022)
L’analisi della dottrina russa circa le “Operazioni strategiche per la distruzione di bersagli criticamente importanti”, dove mostriamo i concetti base del principio di “gestione dell’escalation“:
L.Nannetti, “Sui bombardamenti russi delle infrastrutture ucraine”, Il Caffè Geopolitico (2023)