Al grido di No Hay luz, la situazione sociale venezuelana precipita sempre piĂą in basso. ElettricitĂ razionata, come gli altri generi di prima necessitĂ . E la minaccia del default finanziario si fa sempre piĂą strada
BLACKOUT POLITICO E CRISI ENERGETICA – #LaCorrupcionNosQuitoLaLuz (La corruzione ci ha tolto la luce) e #MaduroEsOscuridad (Maduro è l’oscuritĂ ), sono stati gli hashtag maggiorente usati questa settimana nella rete sociale venezuelana, dimostrando ancora una volta come i nuovi mezzi di informazione possano veicolare le proteste e dare voce a chi è stanco di una situazione insostenibile.
Per affrontare la gravissima crisi energetica, una delle peggiori degli ultimi anni, la settimana lavorativa per gli impiegati pubblici sarà ridotta a due giorni, il lunedì e il martedì, cosi ha deciso il Presidente Maduro. La situazione è precipitata nelle ultime settimane, quando continui blackout hanno generato vari focolai di protesta nel paese, per lo più a Maracaibo, la seconda città più grande del paese dopo Caracas e capitale dello stato Zulia. Gli atti di violenza sono stati immediatamente soffocati dalle forze dell’ordine per evitare maggiori disordini. Il governo chavista continua ad assicurare che la crisi in atto è causata dal fenomeno climatico “El Niño”, che sta causando siccità in molti Paesi sudamericani.
Maduro chiede al proprio popolo massima comprensione, appoggio e solidarietà , con la spiegazione che il piano di razionalizzazione energetico diviene fondamentale per il Paese. In una situazione già instabile dal punto di vista politico, le direttive del successore di Hugo Chávez rischiano di aumentare il malcontento del popolo venezuelano, che convive con una crisi economica che ha portato ad una iperinflazione registrata al 180.9 % nel 2015. Il tutto provoca varie ripercussioni sulla quotidianità dei venezuelani, che si tramutano in mancanze dei generi alimentari e dei beni di prima necessità .
ANTI MADURO E CRISI ENERGETICA – A fare da cornice, inoltre, vi è una situazione interna instabile, con una opposizione che cerca di rovesciare l’attuale Governo tramite un meccanismo costituzionale, che richiederebbe 4 milioni di firme, ma frenate dal CNE (Consiglio Nazionale Elettorale). Le forze oppositrici accusano inoltre l’attuale Governo di non aver investito a sufficienza sulle reti elettriche.
PETROLIO GIĂ™ – A peggiorare ulteriormente la situazione vi è il crollo del prezzo del greggio mondiale, che ha incentivato la paralisi attuale: in uno dei Paesi di maggiore esportazione al mondo tutto ciò provoca una profonda e pericolosa stagnazione economico – produttiva. Ma per capire le recenti problematiche che attanagliano il Paese dobbiamo fare un passo indietro, ed evidenziare come in passato non si sia mai investito sugli apparati tecnici che potevano di fatto ovviare alle problematiche legate al greggio venezuelano tramite innovazioni tecnologiche finalizzate a raffinare la qualitĂ dell’oro nero, di fatto troppo grezzo e pesante per un utilizzo diretto.
Alla crisi energetica dobbiamo inoltre aggiungere che il Venezuela da anni detiene un triste primato a causa di una spesa pubblica eccessiva, provocata dal precedente Governo, che aveva come obiettivo quello di sviluppare programmi di stampo populista.
Le ripercussioni si sono tramutate in un congelamento dei prezzi e in una successiva carenza dei beni, provocando un innalzamento ulteriore della microcriminalitĂ , legata al contrabbando e alla corruzione.
CONCLUSIONI – La caduta libera dell’economia risulta essere dunque inevitabile, facendo affondare il popolo in un terreno di grandi incertezze. Le turbolenze sembrano dipingere un quadro tempestoso dal punto di vista politico, economico e sociale, facendo spegnere gli entusiasmi che avevano accompagnato Hugo Chávez durante la sua presidenza, padre fondatore del “Socialismo del XXI secolo”. In uno dei periodi piĂą bui della storia del Paese che ha dato il natale al rivoluzionario e patriota SimĂłn BolĂvar, le possibilitĂ di default sembrano bussare purtroppo con rinnovato vigore.
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””] Un chicco in piĂą
Il Venezuela detiene, secondo le ultime stime, una delle riserve petrolifere più importanti al mondo ancora non sfruttate, situate nella fascia dell’Orinoco. Le proiezioni addirittura ne quantificano una disponibilità che eguaglia le intere risorse mondiali. [/box]
Foto: GlobovisiĂłn
Foto: L.C.Nøttaasen