In 3 sorsi – Sullo sfondo della partita geopolitica tra Iran e Arabia Saudita per il predominio in Medio Oriente, la coesione tra le Monarchie sunnite dell’area appare tuttora in crisi. In primo piano l’attivismo regionale di Riyadh e Abu Dhabi
Perché alcuni curdi sono ancora considerati terroristi?
In 3 sorsi – L’inserimento del PKK nella lista delle organizzazioni terroristiche dell’Unione Europea sembra una decisione dibattuta, ma un cambiamento di rotta potrebbe compromettere i rapporti con la Turchia.
Giovani ed elezioni europee: contro l’astensionismo nasce Stavolta voto
In 3 sorsi – Le elezioni europee sono alle porte e oltre alle liste, ai probabili nuovi assetti politici ed ai programmi dei gruppi che comporranno il Parlamento, è interessante analizzare la risposta della cittadinanza al voto. In particolare è da sottolineare la mobilitazione giovanile, la quale sta cercando attraverso iniziative on- e offline e campagne di sensibilizzazione, di combattere il fenomeno dell’astensionismo, soprattutto tra le fasce più giovani d’età.
1. LA PARTECIPAZIONE GIOVANILE ALLE ELEZIONI EUROPEE
Il concetto di Europa e di mobilità che vada al di là delle frontiere nazionali, l’universalismo e il cosmopolitismo sono valori molto cari alle nuove generazioni, cresciute con il programma Erasmus, con iniziative europee e progetti a sostegno della gioventù e che dunque in questo particolare momento storico, in cui in molti Paesi europei si stanno affermando movimenti e spinte nazionalistiche, tornano sulla scena per difendere gli ideali fondanti dell’Europa, in cui sono cresciuti e in cui si riconoscono. Lo scetticismo, tipico delle generazioni più adulte, cala notevolmente quanto più ci si sposta nelle fasce d’età più giovani, fino ai 35 anni. «I dati dell’Eurobarometro di primavera 2019 (19 febbraio – 4 marzo) indicano che oltre due terzi (68%) degli europei ritiene che l’Ue abbia apportato benefici al proprio Paese e il 61% che l’Ue sia una cosa positiva».
Uno dei temi maggiormente sentiti dai giovani europei è l’ambiente, seguito poi dalla politica economica e dall’immigrazione. In Italia invece l’argomento più sentito e diffuso tra più del 50% degli intervistati è il problema dell’occupazione giovanile e dei fondi per la ricerca accademica.
Fig. 1 – L’esterno del Parlamento Europeo a Bruxelles
Per coinvolgere maggiormente i giovani nella tornata elettorale è nata un’importante iniziativa del Parlamento Europeo, diventata virale tramite i giovani, dal nome “Stavolta voto“, in cui giovani volontari di vari Paesi europei diventano testimonial e promoter dell’importanza del voto e richiamano e sottolineano i valori costitutivi dell’UE, in un modo del tutto apartitico. Attraverso eventi offline, campagne social e interviste, molti giovani sono scesi in campo per cercare di incentivare la conoscenza delle Istituzioni europee. Alcuni con un filmato sull’importanza dell’Europa, altri organizzando incontri e seminari, cercano di riavvicinare i giovani e la società civile all’Unione Europea, considerata troppo spesso distante dalle quotidiane vite dei giovani, chiedendo un maggiore impegno attivo.
A spopolare è stato anche il cortometraggio “Scegli il tuo futuro”, diretto da Frédric Planchon, pluripremiato, che documenta i primi momenti di vita dei neonati, cercando di coinvolgere le nuove generazioni sull’importanza dell’Europa e di una cooperazione inter-statale su alcuni temi fondanti dell’Ue, quali le nascite, l’immigrazione, la politica economica e la mobilità giovanile.
Fig. 2 – Contrariamente ad ogni previsione, il Regno Unito parteciperà ancora alle elezioni europee
2. COME SI DISTRIBUISCE L’ATTIVISMO GIOVANILE PER LE ELEZIONI ALL’INTERNO DELL’EUROPA
Per quanto riguarda l’Italia, i giovani del nostro Paese appaiono tra i più interessati alle elezioni europee rispetto ai loro coetanei internazionali: secondo un sondaggio su diecimila ragazzi tra i 18 e i 34 anni, fatto dall’Osservatorio giovani e futuro, circa il 75% dei giovani italiani si recherà alle urne, rispetto a una media europea del 65%. Ricordiamo che nelle elezioni europee del 2014, solo il 57% degli aventi diritto in Italia si recò alle urne. Tra i meno interessati all’Unione Europea, invece, secondo Eurobarometro, ci sono i giovani adulti portoghesi: solo il 17% dell’intera popolazione ha dichiarato di votare alle elezioni europee, la percentuale più bassa dopo Croazia e Repubblica ceca (10%). Tra i giovani portoghesi invece si scende arrivando fino al 3%. Nelle ultime elezioni europee, in Portogallo, l’astensione ha segnato il 66,2%. Vasco Ribeiro, professore di scienze politiche all’Università di Porto sostiene che «l’Unione europea, pur aiutando e rispettando l’indipendenza di ciascuno Stato membro, finisce per trasferire i fondi al Governo, ai governi, ai municipi o ad altre istituzioni, cosa che non è visibile. Dunque sembra che l’Unione europea non abbia un impatto sui singoli».
Sorprendente infine il fatto che i riscontri più positivi sull’Unione Europea sono stati registrati in Paesi «sovranisti» come Polonia (69%) e Ungheria (62%), o in uscita come la Gran Bretagna (62%).
3. ELEZIONI EUROPEE E BREXIT: I GIOVANI INGLESI ED IL VOTO
Nel Regno Unito i rischi che potrebbero nascere dall’abbandono dell’Ue sono stati molto sentiti dai giovani inglesi, il cui astensionismo nel referendum del 2016 aveva avuto un peso molto incisivo: “soltanto” il 64% dei ragazzi tra 18 e 24 anni si presentò al referendum della Brexit contro il 90% degli over 65.
Questa volta, al contrario, hanno fatto richiesta per registrarsi alle elezioni europee circa 130.766 residenti, ed il 57% ha meno di 35 anni.
«I negoziati Brexit in corso, – nota l’Europarlamento, – hanno mostrato le incertezze create da una possibile uscita e i rischi che possono derivare dall’abbandono della protezione dell’Ue».
Nonostante ciò, Nigel Farage continua a essere il favorito e il più quotato nei sondaggi nelle prossime elezioni europee nel Regno Unito.
Al di là di critiche e debolezze, l’Europa a ogni modo continua a essere vista dai giovani europei come un’Istituzione transnazionale che può affrontare le sfide del futuro, con un approccio globale, implementando la mobilità, il welfare e i valori di sviluppo e crescita sostenibile. D’altronde, come Umberto Eco disse a proposito del programma Erasmus: «Erasmus ha creato la prima generazione di giovani europei. Un giovane catalano incontra una ragazza fiamminga, si innamorano, si sposano, diventano europei come i loro figli. Dovrebbe essere obbligatorio, e non solo per gli studenti: anche per i taxisti, gli idraulici, i lavoratori. Passare un periodo nei paesi dell’Unione Europea, per integrarsi». E i giovani sembrano voler continuare a proteggere l’Istituzione che ha consentito loro di crescere in un contesto cosmopolita e multiculturale.
Rachele Renno
Dopo Hanoi: le mosse di Kim per superare lo stallo con gli Stati Uniti
Analisi – Sembrava l’inizio di una nuova era di pace quando Kim e Trump si sono incontrati a Singapore nel luglio del 2018. Ma l’apparente idillio ha avuto vita breve e si è infranto contro il leitmotiv della denuclearizzazione. Kim Jong-un ora cerca nuove intese sul fronte opposto.
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In 3 sorsi – Di fronte al progetto della Belt and Road Initiative e alla crescente presenza della flotta militare cinese nell’Indo-Pacifico, un’interessante iniziativa di cooperazione quadrilaterale sembra essersi arenata.
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In 3 sorsi – La Siria è governata dal partito Ba’th sin dagli anni Settanta. Cos’è rimasto dell’organizzazione con Bashar al-Assad? E come si è arrivati alla situazione odierna nella Repubblica Araba di Siria?
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Luca Parmitano verso Beyond
In 3 sorsi – AstroCaffè – Il Caffè è stato all’ultima conferenza stampa in Europa dell’astronauta Luca Parmitano, prima della partenza per la sua nuova missione sulla Stazione spaziale internazionale. Un’occasione per riflettere sull’utilità dell’esplorazione dello spazio.
1. MISSIONE BEYOND
L’astronauta Luca Parmitano, Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare, è entrato nella fase finale del suo addestramento per la prossima missione nello spazio. La data del lancio è prevista per il 20 luglio prossimo (in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell’atterraggio dell’Apollo 11 sulla Luna) dalla base spaziale russa di Baikonur, in Kazakhstan. Insieme all’italiano, a bordo del veicolo Soyuz saranno presenti lo statunitense Andrew Morgan e il russo Aleksandr Skvortsov (che sarà comandante fino all’attracco con la Stazione). Il trio andrà a completare la Expedition 60 sulla ISS (troveranno a bordo i colleghi Aleksey Ovchinin, Nick Hague e Christina Koch), per poi diventare Expedition 61. A quel punto, Parmitano assumerà il comando della Stazione spaziale. La missione dell’astronauta prevede diverse attività scientifiche, tra le quali sei esperimenti italiani per conto di aziende, università e centri di ricerca. Inoltre, Parmitano e Morgan si sono addestrati per ben cinque attività extraveicolari (le famose “passeggiate spaziali”) per riparare l’Alfa Magnetic Spectrometer (AMS), una piattaforma scientifica montata all’esterno della ISS.

Fig. 1 – L’astronauta Luca Parmitano
2. SPAZIO E COOPERAZIONE
Durante la conferenza stampa, tenutasi al centro ESRIN dell’Agenzia spaziale europea (ESA) a Frascati (provincia di Roma), diversi interventi si sono focalizzati sulla cooperazione tra Stati favorita dall’esplorazione spaziale. Il Direttore per l’esplorazione umana e robotica dell’ESA, David Parker, ha dichiarato che la ISS “meriterebbe il premio Nobel per la pace” per i risultati scientifici, economici e diplomatici della collaborazione tra i diversi Paesi partner del progetto e non solo. Anche il Direttore generale dell’Agenzia, Johann Wörner ha voluto ricordare come, nonostante le tensioni diplomatiche tra Paesi occidentali e Russia seguite all’invasione della Crimea e alla successiva annessione, la volontà di proseguire insieme nel programma ISS non sia mai venuta meno. Parker ha poi ricordato i progetti attuali e futuri di cui l’ESA è partner, come una missione, congiunta con la Russia, di atterraggio di una sonda sul polo sud lunare nel 2023, la partecipazione al programma per il veicolo con equipaggio Orion della NASA e il futuro laboratorio a guida NASA che sarà assemblato nei pressi della Luna (Lunar Gateway).

Fig. 2 – Il Direttore generale dell’ESA Johann Wörner
3. L’ESPLORAZIONE SPAZIALE È INUTILE?
Spesso ci si chiede a cosa serva la tecnologia spaziale o l’esplorazione oltre l’orbita terrestre. Non sono i rari i casi in cui il tutto è tacciato di essere un mero spreco di denaro pubblico. Ma lo è veramente? Per quanto concerne i costi, l’ESA nel 2018 ha fatto un sondaggio tra i cittadini dei Paesi membri su quanto pensassero costasse il settore spaziale per capita all’anno. Il risultato, in media, è stato 245 euro a persona. In Italia ci si è attestati su 253 euro, mentre in Germania su 284 euro. Il dato reale è circa 10 euro. Praticamente, un biglietto del cinema. Per quanto riguarda i benefici economici, ogni euro investito nel settore spaziale ne genera 6 di ritorni (nel volo umano, per ogni euro ne rientrano 2). A livello scientifico, le applicazioni sono numerose e coinvolgono molte aree. Dalla medicina alla robotica, dall’agricoltura ai trasporti, passando per la difesa. E non sono tutte. Per farsi un’idea, la NASA ha un sito dedicato agli spinoff tecnologici.
Emiliano Battisti
Tutte le immagini sono dell’autore.
Alzare i tassi o non alzare i tassi?
In 3 sorsi – Mentre l’Europa, e in particolare l’Italia, si dibattono nel pantano della stagnazione economica, la crescita degli Stati Uniti non sembra conoscere rallentamento, e anzi, supera le già rosee aspettative. Questa è la chiave di lettura necessaria per interpretare l’ennesimo scontro tra Donald Trump e la Federal Reserve, entrambi con prospettive divergenti circa le misure da intraprendere per non far sì che la crescita non sprofondi in stagnazione, o addirittura recessione, nel prossimo futuro.
La nuova Agenzia cinese per la cooperazione internazionale: rivoluzione o operazione di facciata?
In 3 Sorsi – La Cina ha lanciato nel 2018 la sua nuova agenzia per la cooperazione internazionale, puntando a semplificare il sistema di investimenti cinesi per lo sviluppo. Se le risorse stanziate sono a livello dei principali donatori internazionali, serviranno dei miglioramenti nella trasparenza ed efficienza dell’aiuto allo sviluppo cinese.


