sabato, 20 Dicembre 2025

APS | Rivista di politica internazionale

sabato, 20 Dicembre 2025

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Home Blog Page 498

I Paesi dei Grandi Laghi pronti a intervenire in Congo?

Il conflitto tra l’esercito regolare della Repubblica democratica del Congo e le forze ribelli è ancora da risolvere, ma la sua complessità e la frammentazione dei movimenti coinvolti rendono molte vie d’uscita del tutto improbabili. La Conferenza internazionale sulla Regione dei Grandi Laghi può essere d’aiuto?

Geopolitica del collasso

1

I libri del Caffè – Roberto Iannuzzi, ricercatore presso Unimed, arabista ed esperto di questioni mediorientali, presenta al Caffè Geopolitico il suo libro “La geopolitica del collasso”

Un’Italia senza euro

In questi mesi si è spesso parlato dell’idea per l’Italia di abbandonare l’euro.

La conferenza annuale dell’Agenzia Europea di Difesa

1

Il 27 marzo scorso si è tenuta a Bruxelles la conferenza annuale dell’Agenzia Europea della Difesa (EDA) , per la quale è stato scelto il titolo  “European Defence Matters”, a sottolineare come il tema della creazione di una reale difesa europea rientri tra quelli attualmente più dibattuti nell’ambito dell’Unione.

L’IMPORTANZA DELLA DIFESA EUROPEA – Il tema della possibile creazione di una difesa comune è stato dibattuto sin dalla nascita dell’Unione Europea, sebbene l’interesse non sia stato costante. L’introduzione della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) all’inizio degli anni 2000 e le successive modificazioni occorse nel decennio seguente, hanno gettato le basi – quantomeno giuridiche– per l’implementazione della stessa. Dopo un periodo di scarso interesse, le crisi che negli ultimi anni hanno coinvolto una serie di Paesi geograficamente vicini ai confini dell’Unione – e che hanno sottolineato le carenze in determinate capacità militari – unite alla situazione economica sfavorevole e ai tagli alle spese militari, hanno portato nuovamente alla ribalta la possibilità di lanciare una difesa comune. Più di recente, questa rinnovata azione verso una maggiore cooperazione è stata espressa dalle conclusioni del Consiglio Europeo di Difesa tenutosi a dicembre dello scorso anno e dalle risposte europee alla crisi ucraina. Del potenziale rilancio della collaborazione in materia e più in generale del ruolo dell’Unione si è parlato alla conferenza annuale dell’Agenzia Europea di Difesa.

OBIETTIVI E TEMI DELLA CONFERENZA ANNUALE – La conferenza ha visto la partecipazione di oltre 600 tra esperti e personalità del panorama della difesa a livello nazionale ed europeo, con l’obiettivo di rilanciare ancora una volta il dibattito sul lancio di una reale difesa comune. La conferenza si è sviluppata in tre diverse parti, dedicate ad altrettanti temi.

Nel dibattito dedicato al pooling and sharing, esperti civili e militari si sono interrogati su come e quanto la necessità di mettere a punto delle capacità di difesa comuni possano essere implementate.

In un’altra sessione i partecipanti si sono confrontati su ricerca e innovazione nell’ambito della difesa, tentando di analizzare quanto la crisi economica e i tagli alla difesa stiano influenzando tali settori.

In una sezione a sé stante si è invece dibattuto sul ruolo dell’Agenzia all’interno del panorama europeo. La parte conclusiva ha invece riguardato gli interventi liberi sul tema centrale della conferenza stessa, la difesa europea conta.

Alcune fasi della Conferenza. Image credit: EDA
Alcune fasi della Conferenza. Image credit: EDA

COOPERAZIONE E COMPREHENSIVE APPROACHSecondo l’Alto Rappresentante Ashton, queste sarebbero le “parole d’ordine” per giungere ad un’efficiente collaborazione nell’ambito della difesa e della sicurezza. Innanzitutto, un ruolo più forte dell’Unione nella sua proiezione esterna dovrebbe passare per l’assimilazione di un approccio multidimensionale, e dunque attraverso la creazione di un’efficace collaborazione tra strumenti militari, economici, politici e di altro tipo sulla quale dovrebbero basarsi tutte le azioni di politica estera. Tale approccio, sempre secondo l’Alto Rappresentante, si legherebbe a doppio filo con l’indipendenza dell’Unione in alcune abilità chiave, che potrebbe essere meglio perseguita rilanciando la cooperazione tra i diversi Stati membri e tra questi e la Commissione Europea. Infatti, Come sostenuto dal Ministro della difesa greco Avramopoulos, se è vero che la presenza di uno sviluppo congiunto nel settore della difesa ridurrebbe la sovranità statale in materia, è altrettanto vero che senza di essa gli stati dell’Unione perderebbero la propria autonomia strategica.

Il Ministro della Difesa greco Avramopoulos.
Il Ministro della Difesa greco Avramopoulos.

“NUOVA INTERPRETAZIONE” DEL CONCETTO DI SPILL-OVER – Secondo gli studiosi che si occupano di Unione Europea, il funzionamento della stessa sarebbe guidato dalla logica dello spill-over, per cui l’integrazione in un settore si estenderebbe, più o meno velocemente, anche ad altri. Abitualmente si sostiene che l’integrazione nel settore economico – quella lanciata con la creazione della Comunità Europea – abbia originato e continui ad originare un’integrazione a “cascata” in molti altri settori. Il culmine del processo di spill-over dovrebbe sostanziarsi nella piena integrazione politica all’interno dell’Unione. Nell’intervento del Ministro della difesa Avramopoulos, il classico meccanismo è ricollegato alle tematiche di sicurezza e difesa e in un certo senso “ribaltato”. Secondo il Ministro greco, infatti, l’assenza di una sicurezza comune potrebbe influenzare negativamente l’economia dell’Unione, considerando che la difesa  influenza anche la stabilità, la sicurezza e il lavoro.

L’UNIONE EUROPEA: DA POTENZA CIVILE A SECURITY PROVIDER? – L’Unione Europea è abitualmente conosciuta per la sua vocazione al raggiungimento della sicurezza e della stabilità preferendo mezzi politici ed economici (il concetto di potenza civile espresso da Duchêne nel 1972) o esportazione di valori e norme condivisi (Unione Europea come potenza normativa). Dopo l’introduzione della Politica Europea e di Sicurezza e Difesa, però, gli studiosi del settore si sono interrogati sulla compatibilità tra la presenza (ancora non affermata) di una politica di difesa comune che preveda l’utilizzo di forza militare qualora questo si riveli necessario e la storica proiezione esterna dell’Unione. Tale dibattito è ancora aperto, come dimostrato non solo dal recente interesse delle varie istituzioni europee e degli stati membri per la potenziale introduzione di una politica di sicurezza e difesa effettivamente comuni, ma anche dal lessico utilizzato durante la conferenza oggetto di tale articolo. Più volte, infatti, è stato sottolineato il ruolo dell’Unione Europea come potenziale security provider (produttore di sicurezza, in contrapposizione a security consumer, consumatore di sicurezza), segno di un rinnovato interesse per una nuova proiezione dell’Unione a livello globale.

Come sostenuto dal direttore esecutivo dell’ EDA Arnould, l’Unione Europea potrà ricoprire il ruolo di security provider solo acquisendo la reale capacità di poter fronteggiare potenziali situazioni di crisi e di agire in modo efficiente in caso di conflitti armati.

Giulia Tilenni

La Turchia e l’eredità di Gezi Park

1

Nel luglio 2013, la Turchia veniva agitata da proteste rabbiose. Le contestazioni, con epicentro nell’ormai celeberrimo ‘Gezi Park’ ed allargatesi poi a tutto il Paese, incendiavano le strade turche, con il serio rischio di rovesciamento del regime di Erdoğan. Dopo otto mesi, il punto sullo stato della democrazia.

Passaggi marittimi strategici: l’accesso al Mediterraneo

Miscela StrategicaI passaggi marittimi giocano un ruolo strategico importante oltre che un ruolo fondamentale nel traffico mercantile marittimo e, in prospettiva più ampia, nel flusso di risorse e nell’economia mondiali. La vulnerabilità e insostituibilità di certi passaggi li rende strategicamente ed economicamente importanti nell’ottica della mobilità marittima. Il volume di utilizzo e il valore strategico dei passaggi marittimi è certamente soggetto a variazioni nel tempo. In generale, ai nostri giorni, molti di essi hanno assunto una notevole rilevanza a causa della globalizzazione delle risorse e interdipendenza economica tra le diverse aree geografiche. Questo articolo analizza i passaggi marittimi fondamentali del Mediterraneo.

USA e war on terror in Yemen

Miscela Strategica – La lotta al terrorismo in Yemen è gestita dagli Stati Uniti in maniera poco chiara negli obiettivi e, soprattutto, nei metodi. Pentagono, CIA e autorità yemenite vorrebbero accentrare nelle proprie mani le decisioni evitandone però accuratamente le responsabilità.

Un anno senza Chavez, bilancio e prospettive per il nuovo Venezuela

A piu’ di un anno dalla scomparsa di Hugo Chavez, facciamo il punto della situazione politica, economica e sociale del Venezuela. Un Paese sull’orlo della guerra civile?

Elezioni in Siria

Il regime siriano ha fissato le prossime elezioni presidenziali per il prossimo 3 Giugno, con lo scopo di legittimare la permanenza del Presidente Assad al vertice della Siria, nonostante un’apertura formale alle candidature multiple. In 3 Sorsi analizziamo la vicenda, le problematiche sorte e le reazioni internazionali.

Ucraina: la partita non è finita

La settimana scorsa, dopo giorni di tensione e scontri, era stato raggiunto a Ginevra un accordo per una “tregua” in Ucraina. I fatti avvenuti nel corso del fine settimana potrebbero però mettere a repentaglio il successo dell’iniziativa ginevrina. In 3 sorsi, un aggiornamento sulla situazione.

Twiplomacy: il caso Australia-Indonesia

Diplom@ticEdward Snowden è stato certamente il personaggio del 2013, protagonista delle cronache globali per il ruolo giocato dagli Stati Uniti nel caso Datagate. Meno note sono tuttavia le ripercussioni di tali vicende sui rapporti tra due Stati dell’Asia-Pacifico

Groenlandia: terra promessa?

0

A nord dell’Islanda, battuta dai venti sferzanti dell’Artide e bagnata dalle acque gelide dell’atlantico settentrionale, giace un’enorme distesa di terra, ignorata dai più.