Nella prima parte dell’analisi abbiamo esposto la piaga degli scandali brasiliani, la cui punta dell’iceberg, costituita dal colosso Petrobras e la diga di Belo Monte, coinvolge, oltre al Pt governativo, i maggiori partiti dell’arco parlamentare. Ora ci concentriamo sul problema delle operazioni della Policìa Militar.
La Cina riscopre Confucio, Confucio salva la Cina
I libri del Caffè – Nella cornice della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, il pomeriggio del 29 settembre il sinologo Maurizio Scarpari ha presentato la sua ultima fatica: Ritorno a Confucio. La Cina di Oggi fra Tradizione e Mercato (Il Mulino, Bologna 2015). All’incontro hanno partecipato Romano Prodi e Stefania Stafutti, docente di letteratura cinese all’Università di Torino e direttrice dell’Istituto Italiano a Pechino.
Brasile, scandali e recessione
A un anno di distanza dalle ultime elezioni presidenziali, che hanno confermato Dilma Rousseff al fotofinish sul suo diretto avversario, Aécio Neves, il quadro sociale ed economico brasiliano sembra peggiorare. Le manifestazioni di agosto contro il Governo hanno portato in piazza solo a Rio oltre centomila persone, soprattutto parte del ceto medio e medio-alto. La corruzione, che coinvolge anche il Pt (Partito dei lavoratori) e gruppi imprenditoriali legati alla politica, appare in costante aumento. Lo scandalo Petrobras non è servito da lezione alla classe dirigente, che continua nei fatti a rinnegare la retorica delle sue dichiarazioni.
Non c’è pace per il Sud Sudan
Guerra civile, crisi economica, violenze: sono le tre costanti che si ripetono nella storia del Sud Sudan, lo Stato più giovane del mondo, eppure uno dei più devastati. Nato ufficialmente il 9 luglio 2011 all’indomani del referendum per l’indipendenza dal Sudan, si trova da oltre due anni a dover fare i conti con un cruento scontro etnico tra i Nuer e Dinka nascosto sotto le sembianze di una guerra civile. L’Unione Africana ha pubblicato recentemente un rapporto di denuncia sulla situazione umanitaria interna per far luce sulla spirale di violenze disumane subite dalla popolazione civile e di cui entrambe le parti in conflitto si sono macchiate dal 2013 ad oggi.
Dove va l’economia iraniana? Dati e prospettive future
Miscela Strategica – L’Iran ha tutti gli ingredienti per una espansione a livello economico e il rafforzamento della sua industrializzazione. A livello internazionale le circostanze sembrano favorevoli a questo processo, soprattutto dopo gli sviluppi legati al nuclear deal. Tuttavia fattori interni ed esterni potrebbero influire sullo sviluppo ulteriore di alcuni settori economici e dell’apparato industriale iraniano.
India e Australia tra nucleare e potere
L’accordo nucleare tra India e Australia è una notizia positiva per i due Paesi, ma solleva inevitabili domande sulla coerenza della comunità internazionale quando si parla di energia nucleare
Se gli europei non credono nell’Europa, lo fa la Cina
Il presidente Juncker ha proposto il Piano di Investimenti per l’Europa con l’obiettivo di risollevare la zona euro dalla lunga crisi economica e la fiducia degli investitori europei nel mercato europeo. I cinesi, interessati all’Europa per considerazioni geopolitiche ed economiche, hanno espresso la loro intenzione di investire, ma la struttura del Piano non soddisfa i piani di Pechino per l’Europa.
Lo scandalo Volkswagen (3)
L’Unione europea ha preso provvedimenti basati sulla logica del compromesso. Tuttavia i mercati mondiali e gli attori coinvolti hanno reagito in maniera forte agli ultimi sviluppi dello scandalo. Le conseguenze, anche inaspettate, hanno un peso sia nel breve che nel lungo periodo
Jimmy Morales, un antipolitico alla guida del Guatemala
Comico, attore, conduttore televisivo, regista, Presidente della repubblica del Guatemala. Ecco come si presenta a oggi il curriculum di Jimmy Morales, il cui insediamento come nuovo Capo di Stato è previsto per il 14 gennaio 2016
7 giorni in un ristretto – 1 Dicembre
Questa settimana nel mondo: eventi, incontri, ricorrenze da tenere d’occhio
Unione Bancaria: storia di un progetto (non più) ambizioso
Il 4 novembre scorso si è festeggiato a Francoforte il primo anniversario dell’Unione bancaria, originariamente un progetto ambizioso di trasferimento di competenze finanziarie a livello europeo concepito a seguito della grande crisi finanziaria del 2008 e basato su tre pilastri (vigilanza unica, risoluzione unica e garanzia comune dei depositi). A oggi, a causa di preferenze inconciliabili in seno all’UE e ai veti della Germania, soltanto il primo pilastro può dirsi pienamente realizzato, con il secondo in attesa di ratificazione da parte di alcuni membri firmatari (Italia inclusa) e il terzo rimasto su carta, nonostante gli sforzi della BCE a guida Draghi.
Instabilità del Portogallo e possibili riflessi europei
In 3 sorsi – In data 4 ottobre un nuovo tassello si è aggiunto al già complesso mosaico formato dall’insieme dei Paesi che rischiano di minare le fondamenta dell’UE. Le elezioni svoltesi in Portogallo, infatti, non danno allo Stato la possibilità di avere una maggioranza stabile formata unicamente da partiti europeisti. Quali esiti sono prevedibili per il futuro del Paese e per l’Unione nel suo complesso?


